Brooklfield Asset Management acquisirà tramite un consorzio di cui è alla guida il gruppo di telecomunicazioni australiano Uniti in un M&A del valore di 3,6 miliardi di dollari australiani, pari a 2,7 miliardi di dollari USA. Il consorzio comprende anche Morrison & Co, investitore neozelandese in infrastrutture e il fondo pensionistico australiano Commonwealth Superannuation Corporation.
L’accordo prevede il pagamento di 5 dollari australiani per azione, con un premio del 58,7% rispetto al prezzo delle azioni riferito al 14 marzo, il giorno prima di quello in cui Uniti è entrato in trattativa esclusiva con Morrison, ricevendo un’offerta di 4,50 dollari australiani. Da allora le azioni della compagnia australiana sono aumentate di oltre il 50%.
Questo nuovo accordo inoltre stabilisce la condizione che Uniti interrompa i colloqui con Macquarie e PSP, che si erano fatti avanti proponendo 5 dollari per azione il mese scorso e che ora quindi possono porre fine alle loro speranze. Il vincolo si basa non solo sull’impegno ma anche sulla concessione della due diligence.
M&A: i movimenti in Australia dell’ultimo periodo
In Australia recentemente sono state effettuate diverse operazioni di M&A, che hanno coinvolto sia Brookfield che Morrison. Il primo ha acquisito attraverso il suo veicolo di investimento il gestore patrimoniale La Trobe Financial per 1,1 miliardi di dollari e ha provato anche ad accaparrarsi la compagnia energetica AGL Energy.
Quanto a Morrison, la società neozelandese si è assicurata lo scorso anno una partecipazione del 49% di Telstra Corporation, leader dei servizi di telefonia mobile e fissa con sede a Melbourne. Altri accordi degli ultimi tempi in Australia nel settore delle telecomunicazioni riguardano: Macquarie, che ha acquistato nel 2021 VocusGroup, con sede a Sydney; AustralianSuper e Singtel, che hanno comprato il mese scorso Axiom.
Uniti: chi è e cosa fa
Uniti è un’azienda di telecomunicazioni australiana che ha iniziato l’attività come piccolo provider di banda larga wireless e si è quotato in Australia nel 2019 con una valutazione di appena 25 milioni di dollari australiani. L’anno successivo però vi è stata una svolta importante nel business, con l’acquisizione di OptiComm, società dell’infrastruttura a banda larga in fibra ottica. Questo ha permesso all’azienda di competere con la National Broadband Network, di proprietà del Governo australiano, per connettere tramite i cavi in fibra ottica di linea fissa gli sviluppi immobiliari dei terreni edificabili.