Materie prime: 3 ragioni per preferire alluminio al rame - Borsa&Finanza

Materie prime: 3 ragioni per preferire alluminio al rame

Materie prime: 3 ragioni per preferire alluminio al rame

Nel mercato delle materie prime vi sono 2 metalli che hanno avuto un andamento straordinario da marzo 2020, quando è scoppiata la pandemia. Uno è l’alluminio che è passato da una quotazione di 1.501,50 dollari di 20 mesi fa a 2,675,30 dollari di oggi. Un altro è il rame che al 31 marzo dello scorso anno quotava 2,2625 dollari e in questo momento il prezzo è di 4,3745 dollari. L’andamento insomma è stato abbastanza simile e tutto quanto va ricondotto essenzialmente alla carenza dell’offerta che ha fatto impennare i prezzi. Negli ultimi 2 mesi entrambi hanno visto una correzione dai massimi: il metallo argentato è calato del 16,3%, mentre il metallo rosso è diminuito del 10,5%.

 

Materie prime: la situazione di rame e alluminio

La domanda ora è cosa succederà nel 2022 e quale delle 2 materie prime preferire per un investimento. Gli analisti di UBS hanno analizzato la situazione. L’alluminio ha visto un calo della produzione cinese solo del 2% dal picco di aprile, nonostante le interruzioni e i ritardi derivanti dall’energy crunch. La banca d’affari svizzera ritiene che con molta probabilità questi valori si riducano ulteriormente nei prossimi mesi per effetto dei problemi legati alla catena degli approvvigionamenti.

Tale fenomeno potrebbe essere più lungo nel caso dell’alluminio rispetto ad altri metalli. Nel breve la domanda potrebbe manifestare una certa debolezza a causa di un calo delle richieste nel settore delle auto in Europa e negli Stati Uniti. Per il 2022 i prezzi dell’alluminio sono visti in calo del 10%, con un prezzo obiettivo a 2.400 dollari per tonnellata.

Quanto al rame gli esperti di UBS sottolineano come nel terzo trimestre si sia avuta una crescita limitata dell’offerta, anche perché le limitazioni alle fonderie derivanti dalle interruzioni di corrente sono state contenute. Allo stesso tempo le scorte si trovano a livelli bassi come non si vedeva dal 2009. Nel prossimo anno le stime della banca sono per un crollo del 20% delle quotazioni del rame a 3,50 dollari per libbra.

 

Perché comprare alluminio e vendere rame

Tra i 2 metalli quindi gli analisti di UBS puntano sull’alluminio e vi sono almeno 3 motivazioni a supporto della scelta. La prima consiste nella struttura della domanda e dell’offerta che nel breve periodo è più equilibrata, grazie soprattutto alla ripresa nel 2022 del settore automotive in cui l’alluminio è molto utilizzato.

In secondo luogo vi è una maggiore esposizione dell’alluminio all’intensità energetica, con il rischio che l’offerta venga soffocata spingendo in alto i prezzi. Infine il metallo potrebbe essere avvantaggiato dalla transizione energetica verso emissioni zero della Cina, laddove per il rame ormai i fattori guida relativi all’elettrificazione e allo sviluppo di nuove miniere sono rimasti invariati.

UBS segnala anche alcuni titoli del settore dell’alluminio che hanno una redditività dei flussi di cassa superiori al 10% nel 2022, ovvero Norks Hydro, Rusal e South32. Allo stesso tempo dà una valutazione sell ad azioni legate al rame come Antofagasta Plc, Boliden, KGHM Polska Miedz e Southern Copper, le quali secondo l’istituto finanziario avranno rendimenti dei flussi tra lo 0% e il 6%.

 

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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