Nvidia questa settimana è diventata la settima società più capitalizzata a Wall Street, staccando la Berkshire Hathaway di Warren Buffett. Il colosso delle schede grafiche per computer ha raggiunto un valore di mercato di 658,97 miliardi di dollari con l’ultima chiusura borsistica, mentre la società d’investimento di Omaha è ferma a 652,35 miliardi di dollari. Il prossimo obiettivo per Nvidia è molto arduo da raggiungere, perché davanti nella classifica ha un gigante come Facebook che si avvicina ai 1.000 miliardi di capitalizzazione. Gli altri ostacoli sono rappresentati in ordine da Tesla, Amazon, Google, Apple e Microsoft, che la settimana scorsa ha conquistato il trono scansando Cupertino e arrivando a un valore di 2.500 miliardi di dollari.
Nvidia: perché gli investitori comprano le azioni
La scalata di Nvidia è stata resa possibile da una cavalcata straordinaria delle azioni in Borsa quest’anno, che hanno in pratica raddoppiato il valore dall’inizio del 2021 e quintuplicato di prezzo dai minimi pandemici della primavera 2020. Se si pensa che 5 anni fa il titolo scambiava a 14 volte in meno rispetto a oggi, si ha l’idea del percorso portentoso che nel frattempo ha compiuto la società tecnologica.
Questi numeri hanno trovato recentemente una grande spinta propulsiva dalla crisi dei semiconduttori che ha creato una sproporzione della domanda rispetto all’offerta, facendo lievitare i prezzi. In base a uno studio realizzato da 3DCenter, nel mese di ottobre gli acquirenti europei di schede grafiche di Nvidia hanno subito un aumento medio del 16%, con un costo maggiore del 188% rispetto al prezzo consigliato. Entrando nello specifico, la GeForce RTX 3060 è la scheda grafica cresciuta di più di valore, con un incremento del 30%. Anche la GeForce RTX 3090 ha registrato una salita di prezzo considerevole, esattamente del 22% a 4.029 euro.
Il trading sulle azioni Nvidia si è infiammato anche quando Mark Zuckerberg ha annunciato di investire nel 2022 fino a 34 miliardi di dollari nella realtà virtuale del metaverso. Questo richiede l’impiego di risorse in data center, server e infrastrutture di rete, quindi Nvidia rientra tra quelle società che ne potranno beneficiare, vista la sua esperienza consolidata nel mondo dei videogiochi. L’elaborazione dei mondi virtuali che permettono di condividere esperienze con le persone si basa essenzialmente su prodotti della big tech di Santa Clara nel PC e nei server.
Nvidia: bisogna puntare sulle azioni?
In questo momento il titolo nella Borsa di New York ha il vento in poppa e quindi entrare a mercato adesso significa seguire un trend di lunga data. I fattori di rischio, seppur limitati, comunque ci sono e derivano soprattutto dalla possibilità che il chip shortage abbia un allentamento nei prossimi mesi, con il conseguente riequilibrio del mercato sul prezzo dei semiconduttori. Inoltre va anche considerato che Nvidia, come tutte le società tecnologiche, potrebbe risentire dell’aumento dei rendimenti obbligazionari sul mercato guidato dalle aspettative inflazionistiche e dalla attese che la Federal Reserve inizierà ad aumentare il costo del denaro a partire dall’anno prossimo.