Obbligazioni zero coupon: cosa sono e come funzionano - Borsa&Finanza

Obbligazioni zero coupon: cosa sono e come funzionano

Obbligazioni zero coupon: cosa sono e come funzionano

Le obbligazioni zero coupon si differenziano dalle obbligazioni classiche. Queste ultime sono caratterizzate da alcuni elementi peculiari come quello di distribuire una cedola periodica a un tasso d’interesse fisso o variabile. I zero coupon bond non prevedono invece alcuna cedola. Vediamo allora di conoscere di più su questo prodotto a reddito fisso, delineandone le caratteristiche principali, il funzionamento e quando è conveniente acquistarlo.

 

Obbligazioni zero coupon: definizione e caratteristiche

Le obbligazioni zero coupon sono titoli di credito che non corrispondono cedole, ma garantiscono alla scadenza un valore di rimborso del capitale superiore a quello investito all’emissione. Normalmente un’obbligazione può essere emessa:

 

  • alla pari, quando il prezzo di emissione è uguale a quello di rimborso a scadenza;
  • sopra la pari, qualora il prezzo di emissione è superiore rispetto a quello di rimborso;
  • sotto la pari, nel caso in cui il prezzo di emissione è inferiore a quello di rimborso.

 

Un’obbligazione zero coupon viene emessa sempre sotto la pari e il rendimento è determinato dalla differenza tra il capitale che viene restituito alla fine della durata del contratto e il capitale investito quando si acquista il titolo all’emissione. Tutto ciò commisurato al tempo di detenzione del titolo. Se ad esempio si acquista un’obbligazione zero coupon al prezzo di emissione di 95 a scadenza annuale e si suppone per semplicità che non ci sono commissioni d’intermediazione, il rendimento al lordo delle tasse sarà del 5,26%, ossia (100-95)/95*365/365. Chiaramente se il bond viene acquistato e/o venduto sul mercato, i prezzi di mercato sostituiscono quelli di emissione e/o di rimborso.

 

Obbligazioni zero coupon: tipologie

Le obbligazioni zero coupon solitamente non hanno una scadenza lunga perché, non producendo un reddito periodico, l’investitore sarebbe riluttante ad acquistare un titolo senza avere alcun introito per troppo tempo. Le più diffuse sono tra quelle pubbliche sono:

 

  • BOT zero coupon a 3, 6, 9 e 12 mesi;
  • CTZ a 2 anni;
  • Buoni del Tesoro USA;
  • Bund Tedeschi.

 

Un po’ meno frequenti sono le obbligazioni private zero coupon, mentre una nota di merito va fatta per le obbligazioni a cedola zero emesse dalla Banca Europea per gli Investimenti. Questo perché spesso la BEI emette zero coupon in valuta straniera, esponendo l’investitore quindi anche al rischio delle oscillazioni dei cambi.

 

Quando conviene investire e quando no

L’acquisto di obbligazioni zero coupon risponde a delle esigenze specifiche, soprattutto in relazione alle necessità di avere liquidità. In virtù della scadenza breve, un investitore è garantito dal fatto che non dovrà attendere molto tempo prima di avere indietro i suoi soldi incrementati dalla maggiorazione di prezzo. Quindi si trova meno esposto al rischio di mercato, ovvero di dover vendere prima della scadenza il titolo per ragioni di liquidità. 

Inoltre, nel caso si dovesse trovare nella necessità di dover liquidare l’investimento anticipatamente, soffrirebbe in misura minore il rischio dei tassi d’interesse, che incidono in maniera particolare sui titoli a lunga scadenza. Quando i tassi sul mercato crescono, i prezzi dei bond in circolazione si abbassano, in quanto risulta più conveniente acquistare titoli di nuova emissione che garantiscono un ritorno maggiore, vendendo quelli già sul mercato che presentano un rendimento più basso. 

Chiaramente le obbligazioni zero coupon soffrono anch’esse della variazione dei tassi sul mercato in rapporto alla scadenza. Più questa si allunga maggiore è l’impatto della variazione dei tassi sul prezzo di mercato. Un titolo a cedola zero che scade a 3 mesi ne risente di meno perché l’investitore aspetta fino alla fine della durata per riprendersi il capitale. Un bond a 2 anni invece subisce maggiormente la volatilità dei tassi, per la ragione opposta.

L’esposizione al rischio tassi può essere vista anche sotto un altro aspetto, che riguarda il reinvestimento delle cedole. Stavolta il rischio è che i tassi si abbassino. Più precisamente, un titolo che stacca cedole ha il problema di reinvestire le stesse che giungono a scadenza quando i tassi sul mercato si sono ridotti. Questo è particolarmente rilevante soprattutto quando si acquista un bond sopra la pari e il rendimento cedolare assume una grande importanza per recuperare il capitale investito e ottenere un buon ritorno finale. Lo zero coupon bond non prevede cedole e quindi nemmeno questa tipologia di rischio.

Le obbligazioni zero coupon non sono l’ideale per chi invece ha l’esigenza di dover ottenere un introito periodico perché ha delle scadenze da rispettare. Se si acquista questo strumento si deve essere consapevoli che il capitale deve rimanere bloccato per tutto il tempo. Vi sono sempre casi di urgenza sopravvenuta e a quel punto si è esposti al rischio di mercato, ovvero di vendere il titolo prima della naturale scadenza contrattuale a un prezzo più basso rispetto a quello di rimborso.

 

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