Cola a picco Piazza Affari, affossata dai petroliferi e da Wall Street. Spread oltre i 220. Nessuna blue chip sopra la parità
C’è il rosso “sangue” della seduta di oggi di Piazza Affari: -11,17%. Ma c’è anche la luce verde dell’Organizzazione mondiale della sanità, incoraggiata dalle misure aggressive varate in Italia in questi giorni: “Speriamo che questo sia l’antidoto alla paura” ha detto il direttore generale dell’Oms Tedros Adhanom Ghebreyesus.
Tornando a Piazza Affari, è il listino che registra le perdite maggiori. Più di Francoforte, -7,94%, e più di Madrid, il cui indice azionario ha raggiunto i minimi dal 2016. Al mix già letale formato dalla guerra del petrolio e i timori per l’espansione del contagio del coronavirus si è aggiunta l’apertura in forte calo di Wall Street, sospesa per eccesso di ribasso, in una seduta in cui nemmeno i beni rifugio come l’oro trovano forze rialziste: per il metallo giallo, dopo i 1.703 durante le contrattazioni asiatiche, il prezzo si è stabilizzato attorno ai 1.670 dollari l’oncia. Con il Dollaro in sofferenza, ai minimi da settembre 2018 sotto quota 95 nel proprio indice di riferimento, spicca tra le valute l’Euro, a 1,44 sul biglietto verde e in forte guadagno anche su Sterlina (+0,8%) e Franco Svizzero (+0,2%).
Tra le blue chips nessun titolo ad alta capitalizzazione è in territorio positivo. In maggior calo i comparti delle materie prime, del petrolio e il bancario, in sofferenza per l’impennata dello spread sopra i 220 punti, complice il rendimento del bund tedesco su nuovi minimi storici.
TITOLI PEGGIORI
Saipem -21,5%
Primo market mover assieme ai timori legati al rallentamento, anche se forse bisognerebbe iniziare a parlare di recessione, causa coronavirus, la battaglia del petrolio ha portato il greggio ai livelli della Guerra del Golfo, 1991, quando l’Iraq invase il Kuwait per appropriarsi dei numerosi giacimenti di petrolio del territorio scatenando un conflitto quasi mondiale. Inevitabilmente sono i titoli legati all’oro nero a colare a picco. I 2,058 raggiunti oggi sono il minimo mai toccato dal 1995.

Grafico Saipem by TradingView
Tenaris -21,39%
Discorso simile fatto per Saipem. Per il maggior produttore e fornitore a livello globale di tubi e servizi per l’esplorazione e la produzione di petrolio e gas una violenta contrazione che porta il titolo dai 7 euro della vigilia ai 5,770 che corrispondono al minimo storico degli ultimi 15 anni.
ANALISI FTSE MIB
Ha toccato i 18.475 punti, Piazza Affari, con un tracollo dell’11,7%, che ha relegato l’indice milanese a pecora nera del gruppo dei listini del vecchio continente. Prosegue la scia ribassista avviata giovedì scorso e che dunque viene rappresentata da tre cali consecutivi. Già ci si domanda di quanto scenderanno le borse europee nella prossima seduta. A 18.190 si può individuare i target dei prossimi supporti, che corrispondono ai valori minimi che il Ftse Mib raggiunse a metà gennaio del 2019. In undici sedute, tra fine febbraio e inizio marzo, Piazza Affari ha bruciato tutti i guadagni raccolti nell’anno appena concluso.

Grafico Ftse Mib by TradingView
SPREAD
Tanto pesante è stato il crollo di Piazza Affari quanto lo è stato l’aumento dello spread. A 224 punti base non arrivava da metà agosto, ai livelli più critici della crisi di governo Lega-M5S. Rispetto alla vigilia si tratta di un aumento di 46 punti base, che sta crescendo ancora perché il Bund tedesco decennale continua a essere tra i più richiesti dagli investitori mentre il Btp con scadenza 10 anni riporta un rendimento dell’1,38% dopo un massimo di 1,48%. Occhio al dato della produzione industriale in Italia che verrà pubblicato domani mattina: per gli esperti +2% su base mensile.