I record di Wall Street sostengono Piazza Affari e borse Ue. Migliora anche lo spread
Eppur si muovono, Piazza Affari e le borse europee. Ringraziano i nuovi record di Wall Street e archiviano una settimana di alti (tanti) e di bassi (pochi) tra risultati trimestrali delle società quotate e i continui botta e risposta (alternati da silenzi che spaventano sempre un po’) tra Usa e Cina nelle loro trattative commerciali. Mesi fa, Steve Mnuchin aveva detto: “Siamo pronti a firmare l’intesa, diciamo al 99%”. A ottobre era stata indicata la metà di novembre come data in cui l’accordo sarebbe stato messo per iscritto. Ciò nonostante, nulla di tutto questo è avvenuto. L’ultimo a lanciare segnali positivi è stato Larry Kudlow, consigliere economico della Casa Bianca: “Il via libera per la prima fase è ormai vicina” ha detto parlando delle due maggiori economie al mondo mentre dall’altra parte il portavoce del Ministero del Commercio cinese Gao Feng non vuole cedere il passo davanti alla richiesta, quella di Pechino, di rimuovere i dazi esistenti contro il colosso asiatico. Tanto è bastato per una Wall Street che, come detto, ha raggiunto nuovi massimi , e per una chiusura positiva di Piazza Affari e gli altri indici azionari, sostenuti anche da dati macro contrastati, sia in Eurozona (rallenta l’inflazione, migliora la bilancia commerciale) che negli Stati Uniti (giù la produzione industriale, su le vendite al dettaglio).
Tornando a Piazza Affari, nessun nuovo massimo dell’anno, regge quota 23.827, ma la performance positiva, vicina al mezzo punto percentuale, è stata favorita dai forti acquisti sui comparti dell’alimentare, della tecnologia e dei servizi finanziari. In calo lo spread, sceso di dieci punti rispetto a ieri complice un governo sottopressione, tra Ilva, Venezia, manovra economica ed elezioni regionali in Emilia Romagna.
TITOLI MIGLIORI
Azimut Holding +2,71%
Continua il super rally di Azimut dopo il miglior bilancio di sempre presentato alle ultime trimestrali. Traino del settore dei servizi finanziari, il titolo ha guadagnato solo nel mese di novembre più del 20%, raggiungendo nella seduta odierna un massimo di 22.92, record degli ultimi quattro anni.

Grafico Azimut by TradingView
Hera +2,37%
Altro titolo tra i più performanti del 2019: il 3,996 raggiunto oggi è il massimo storico. Ormai quasi raggiunta la soglia dei 4 euro per un titolo il cui trend è positivo nel breve e nel lungo periodo, con supporti a 3,880.
TITOLI PEGGIORI
Salvatore Ferragamo -1,79%
Il titolo paga il ritorno della tensione per le strade di Hong Kong, con pesanti riflessi sull’economia del paese. Il governo ha rivisto le previsioni del Pil quest’anno: l’attesa è pari al -1,3% dalla stima precedente di +1%. Risultato ed effetti? Investitori sulla difensiva e vendite forti, come già accaduto in passato, su Ferragamo. Nel periodo luglio-settembre, i ricavi totali del gruppo sono scesi del 3,6%.
Italgas -0,88%
Titolo in lateralità ormai da inizio agosto, tra supporti pari a 5.576 e resistenza attorno ai 6-610 euro. Giudizio equal weight e prezzo obiettivo di 6 euro.
ANALISI FTSE MIB
Piazza Affari avvia le contrattazioni appena sopra la parità per poi spingere un po’ di più sull’acceleratore all’apertura di Wall Street chiudendo a +0,46%. Dal fronte macro buone notizie per l’Italia sulla bilancia commerciale, con il surplus stimato in aumento a settembre, mentre l’inflazione è in chiaro-scuro: +0,2% a ottobre su base annuale, sotto lo 0,3% atteso e pari al valore di settembre. In contrazione su base mensile: -0,1% ma migliore delle stime a -0,5% e del mese precedente pari a -0,6%.
Grafico Ftse Mib by TradingView
SPREAD
Torna a scendere lo spread, che si riporta sotto quota 160 dopo i quasi 170 raggiunti alla vigilia. I punti base alla chiusura di Piazza Affari sono 158 mentre il rendimento del BTP a 10 anni si attesta all’1,24%. A gennaio le elezioni in Emilia Romagna saranno decisive per la tenuta del governo, al momento impegnato con l’emergenza di Venezia, dell’Ilva e nelle audizioni che riguardano la manovra economica. Intanto, da un sondaggio elettorale, è emerso che nelle città sopra i 60mila abitanti prevale la coalizione giallorossa, sotto è invece favorito il centrodestra. Sull’acciaieria di Taranto, la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta sull’eventuale irregolarità del recesso di ArcelorMittal, nel giorno in cui azienda e sindacati si sono incontrati al Mise.
Grafico Spread by TradingView