Primo vertice mercoledì scorso tra Marco Tronchetti Provera, numero uno di Pirelli, e il ceo di Sinochem, Jiao Jian, dopo l’intervento del Governo italiano sulla gestione della società italiana. L’incontro si sarebbe svolto in un clima istituzionale e cordiale. Si tratta ora di capire come si svilupperà la nuova convivenza italo-cinese. Soprattutto alla luce delle sensibili modifiche della governance della Bicocca imposte dal Golden Power, che potrebbero condizionare nei prossimi mesi la strategia di Sinochem (primo azionista con il 37%) sulla partecipazione in Pirelli & C..
Lo schema uscito da Palazzo Chigi è stringente e per molti versi fa tornare i rapporti tra i soci agli accordi siglati nel 2017 e nel 2019: la holding dei soci italiani con quattro consiglieri sui dodici eletti dalla lista di maggioranza, l’amministratore delegato scelto da Camfin, la presenza di un direttore generale per realizzare il piano industriale e sovraintendere alla gestione ordinaria.
Rafforzato invece il presidio sulle materie considerate fondamentali per l’azienda. Nei patti passati si parlava di decisione motivata e nel migliore interesse di Pirelli&C. per bocciare una proposta del capoazienda, nel provvedimento del governo è necessario invece un voto contrario dei 4/5 del consiglio per le delibere su questioni strategiche, quorum che sembra consentire a Camfin di neutralizzare ogni ribaltone. Ai cinesi, in sostanza, viene impedito di esercitare funzioni di coordinamento e controllo, ma anche di parlare e interagire con il management.
Insomma, le misure attuate producono un effetto immediato: i cinesi non possono votare su temi critici e nomine, se non in accordo con i soci italiani. Altrimenti il loro voto non vale nulla. La situazione mette così Sinochem/ChemChina in una posizione complessa: gli investimenti di ChemChina, infatti, sono vincolati al fatto che essa detenga partecipazioni di controllo. Non è un caso che, secondo quanto ricostruito da fonti di stampa, sul tavolo del partner di Pechino ci sarebbe proprio il tema del consolidamento di Pirelli & C..
Qualche segnale che aiuterà a capire le intenzioni di Pechino arriverà probabilmente anche alla scadenza di fine settembre del patto siglato da Sinochem e Silk Road, socio al 9% di Pirelli. Tale accordo disciplina i rapporti e allinea il voto dei due investitori in Pirelli&C. sulla metà del pacchetto detenuto da Silk Road, ovvero il 5% di Pirelli. Considerando la quota di Sinochem, si arriva così a una partecipazione complessiva del 42% della Bicocca. Il patto di matrice cinese, in particolare, non prevede alcun meccanismo di rinnovo automatico.
E’ evidente che qualsiasi mossa su questo accordo, rinnovo o disdetta, potrebbe essere indicativo degli umori e delle intenzioni del partner cinese, perché di fatto “libererebbe” un 5% del capitale da vincoli e obbligazioni contrattuali, ridimensionando il controllo di fatto del blocco cinese al 37%. Un inizio di “liberi tutti” che potrebbe voler dire, in prospettiva, la volontà di lasciare maggiore flessibilità sul pacchetto in Pirelli&C..
Pirelli &C., le quotazioni sono in discesa alle prese con la media mobile a 25
Il titolo Pirelli & C., quotato in Borsa Italiana, sembra essere impostato al ribasso nel breve termine, anche grazie alla performance negativa registrata nella seduta di ieri (-1,35%). Dopo un’apertura molto al di sotto della chiusura precedente, infatti, le quotazioni hanno intrapreso fin da subito un andamento fortemente ribassista che le ha portate a realizzare un minimo sul livello 4,656, per poi mantenersi tutto il resto della giornata all’interno di uno stretto trading range che non ha mai superato la soglia dei 4,700 euro, andando a chiudere sul finale a quota 4,681.
Dopo il rally di luglio l’azione ha avuto una battuta d’arresto con la creazione di un doppio massimo sul livello 4,917 che, non solo ne ha impedito la prosecuzione, ma ne ha causato un vistoso ritracciamento con sei giornate consecutive al ribasso. Tale discesa ha portato proprio ieri i corsi a raggiungere la propria media mobile a 25 daily, che al momento funge da supporto. Per le prossime sedute è probabile attendersi un rimbalzo, anche solo di corto respiro, ma successivamente la negatività potrebbe continuare ad estendersi visto che è stata violata anche la trendline ascendente che sosteneva le quotazioni lo scorso mese. Si ricorda, infatti, che agosto non è mai un buon periodo per l’azionario italiano (lo dimostrano numerosi studi sulla stagionalità) e che, a parte le singole storie societarie, anche l’intero indice FTSE/MIB comincia a mostrare i primi segni di debolezza a cui Pirelli&C. difficilmente potrà sottrarsi.
Dal punto di vista operativo, pertanto, l’ingresso in posizioni long è consigliabile al superamento del livello 4,746 con target nell’intorno dei 4,825 euro, mentre le posizioni ribassiste potranno essere aperte solo alla violazione di quota 4,656 con obiettivo molto vicino al livello 4,588. L’impostazione algoritmica, comunque, vede i prezzi stazionare ancora al di sopra dell’indicatore Supertrend mentre l’indicatore Parabolic è ribassista da inizio agosto. Anche l’indicatore Macd ha appena incrociato il proprio Signal. Inoltre, è da segnalare come l’indicatore RSI sia posizionato nell’area di “neutralità” vicino al livello 47.
L’andamento di breve termine del titolo PIRELLI&C.