Shell: come reagirà l'azione dopo il cambio ai vertici della società? - Borsa&Finanza

Shell: come reagirà l’azione dopo il cambio ai vertici della società?

Shell: come reagirà l'azione dopo il cambio ai vertici della società?

Cambio di poltrone per la multinazionale britannica Shell, attiva nel settore petrolifero, che vede l’attuale Ceo, Ben van Beurden, fare un passo indietro per lasciare il suo posto a Wael Sawan, attualmente capo del dipartimento del gas e delle rinnovabili. Il cambio ai vertici è la conferma che Shell sta rivedendo il suo business, cercando di focalizzarsi nel campo dell’energia da fonti sostenibili come gas naturale, idrogeno ed eolico.

Ben Van Beurden, Ceo del gruppo fin dal 2014, verrà ricordato non solo per l’acquisizione della concorrente BG Group per quasi 50 miliardi di dollari, ma anche per essere stato il primo manager che dal 1947 ad oggi ha tagliato i dividendi di Shell, inasprendo di conseguenza i rapporti con gli azionisti.

Wael Sawan che diventerà Ceo all’inizio del nuovo anno, è stato per l’azienda vicepresidente dell’unità dedicata alle acque profonde e ha inoltre partecipato alle operazioni del gruppo in Qatar. Con il nuovo incarico il manager dovrà subito cercare di risolvere i problemi delle ultime ore nati in Sudafrica, dopo che l’Alta Corte di Makhanda ha stabilito che il colosso petrolifero non potrà più cercare giacimenti di gas e petrolio al largo della Wild Coast.

 

Azioni Shell: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo ora a vedere l’impatto di queste notizie sul titolo, che è scambiato anche sul mercato di Amsterdam. È una giornata in leggero territorio negativo quella odierna per il titolo Shell, con i prezzi che scambiano sotto la soglia dei 27 euro. Nonostante la debolezza il trend rimane sempre confermato al rialzo e nel breve sarà con il superamento dei 27,20-27,30 euro che l’azione potrebbe andare a testare i top di fine agosto situati sui 28 euro. Nel caso in cui queste aree resistenziali dovessero essere lasciate alle spalle, aumenterebbero di conseguenza le possibilità di ulteriori allunghi verso i massimi del 2018 situati in area 29-29,50 euro.

Al contrario, segnali di debolezza si avrebbero solo con discese sotto i minimi di settembre posizionati sulla soglia dei 26 euro. Infatti con la rottura di questi supporti potremmo andare incontro ad una fase correttiva di breve, che avrebbe un primo target sui 25,40 euro e successivamente l’area dei 25 euro. Nel caso in cui si dovesse materializzare questa ipotesi, fondamentale diventerà la tenuta di questi livelli per evitare la ricopertura del gap-up lasciato aperto il 26 luglio 2022 in area 24,40 euro.

AUTORE

Pietro Origlia

Pietro Origlia

Pietro Origlia, trader indipendente, ha iniziato ad interessarsi dei mercati finanziari all'inizio del 2000, facendone poi una professione tra il 2005-2006. Specializzato nel trading multiday (azioni, valute e materie prime) opera essenzialmente sul mercato italiano. Ha partecipato a vari eventi e manifestazioni in qualità di relatore. Dal 2017 è anche Giornalista Pubblicista. Da gennaio 2022 è entrato a far parte della redazione di Borsa&Finanza.

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