Solvency II: cos'è e come funziona - Borsa&Finanza

Solvency II: cos’è e come funziona

Solvency II: cos'è e come funziona

L’Unione Europea ha emanato nel 2008 una Direttiva comunitaria conosciuta come Solvency II per disciplinare il settore assicurativo. Prima di parlare dell’impianto normativo, è necessario definire cosa sia un contratto di assicurazione e qual è il modus operandi di una compagnia di assicurazione. Una polizza di assicurazione si basa sulla promessa da parte dell’assicuratore di restituire il denaro ricevuto dall’assicurato sotto forma di premio al momento della sottoscrizione, una volta che si verifica un determinato evento che può essere un danno subito o provocato, una malattia o la fine della vita di una persona. Nell’attesa di sborsare la somma promessa, la compagnia di assicurazione investe il denaro ricevuto con lo scopo di farlo fruttare e di mantenere una stabilità di capitale. Ciò però comporta un rischio ed è per questo che l’UE ha stabilito alcune regole comprese nel Solvency II a cui le società assicurative devono attenersi.

 

Solvency II: definizione e caratteristiche

Solvency II è quindi un impianto normativo europeo che regolamenta le imprese di assicurazioni che operano all’interno dell’Unione Europea sotto il profilo della solvibilità. In sostanza, la normativa stabilisce una serie di regole attinenti ai requisiti di capitale e di gestione del rischio, prescrivendo che le compagnie assicurative pubblichino una relazione annuale sulla loro solvibilità e condizione finanziaria. In tale contesto, Solvency II ha introdotto il Requisito Patrimoniale di Solvibilità, come cuscinetto per la copertura dei rischi dettati dalle obbligazioni future di un’impresa di assicurazione e anche come disponibilità ulteriori di fondi non destinati alla copertura di impegni specifici.

 

Solvency II: i 3 pilastri

La normativa europea contenuta nel Solvency II poggia su 3 pilastri regolamentari. Il primo riguarda i requisiti quantitativi a copertura dei rischi. Nella definizione e copertura dei rischi Solvency II si appoggia a Basilea II, che prevede tre tipologie da coprire: rischio di credito, rischio di mercato e rischio operativo. Tuttavia, non vi è un elenco esaustivo di tutti i rischi ipotizzabili e viene data alle autorità nazionali la piena discrezionalità di fissare requisiti patrimoniali aggiuntivi per la loro copertura.

L’impalcatura costruita da Solvency II prevede due rami rappresentativi dei rischi: quelli finanziari che sono articolati nei diversi segmenti come azioni, valute, immobili, tassi d’interesse, ecc. e quelli tipicamente assicurativi. Le attività finanziarie rappresentano una componente fondamentale nel business assicurativo. Da queste dipende come l’assicuratore sarà in grado di assolvere alle obbligazioni previste dal contratto con l’assicurato. Quindi, la qualità degli investimenti è fondamentale in rapporto alla copertura delle riserve tecniche. I rischi assicurativi hanno un posto di rilievo e sono indicati nel dettaglio nelle pagine della direttiva e nei tanti moduli di istruzione della vigilanza.

I requisiti normativi attinenti al primo pilastro quindi riguardano:

 

  • le attività e passività della compagnia;
  • gli investimenti;
  • il Solvency Capital Requirement;
  • il Minimum Capital Requirement;
  • i fondi propri.

 

Il secondo pilastro si basa su un sistema di risk management interno e integrato per assicurarsi che la compagnia di assicurazione sia nelle condizioni di poter far fronte ai rischi assunti e valutare l’esposizione globale. Quindi, tutta la struttura si basa sulla definizione dei requisiti organizzativi, attinenti a:

 

  • sistema di governance;
  • valutazione interna dei rischi e della solvibilità;
  • processo di revisione regolamentare;
  • intervento regolamentare, che comprende anche eventuali richieste di ricapitalizzazione.

 

Il terzo pilastro fa riferimento alle regole per la trasparenza attraverso il rapporto con l’autorità di regolamentazione e diretto con il mercato. Tutto ciò al fine di tutelare tutti i soggetti coinvolti, come i sottoscrittori delle polizze e gli azionisti delle compagnie di assicurazione. L’informativa presso l’autorità di vigilanza e il mercato avviene periodicamente attraverso report e pubblicazioni tenendo conto dei principi di materialità e proporzionalità dell’informazione. I dati che vengono diffusi devono presentare alcune caratteristiche fondamentali tipo: accessibilità, certezza, tempistica, periodicità e confrontabilità.

 

Il ruolo della vigilanza

Con Solvency II si è avuto un cambiamento nel ruolo della vigilanza, per il settore assicurativo in capo all’IVASS in Italia. Il nuovo contesto regolamentare ha assegnato una funzione più incisiva alla trasparenza, per questo i flussi informativi di un’impresa di assicurazione verso l’authority diventano un aspetto essenziale del sistema di controlli. Le aziende insomma devono attenersi a una disciplina maggiore nelle loro scelte di business, essendo condizionate da un assetto di controllo esterno maggiormente finalizzato a prevenire le crisi aziendali. In definitiva, Solvency II ribalta uno status dove le imprese sono tentate di nascondere alcuni aspetti negativi della loro attività temendo che mettere a nudo le proprie debolezze possa innescare un meccanismo che acceleri una crisi in corso.

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Redazione

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