Sotto la parità Piazza Affari, maglia nera per Unicredit

SOTTO LA PARITA’ PIAZZA AFFARI, UNICREDIT MAGLIA NERA

borsa italiana

Unica piazza negativa tra le principali d’Europa. Governo spaccato ma spread sotto i 200

L’alta volatilità porta sull’ottovolante i mercati europei, che aprono al rialzo. Invertono la tendenza al giro di boa con tanto di fuga verso i titoli di stato soprattutto americani e tedeschi da parte degli investitori per poi rimbalzare definitivamente in territorio positivo. In controtendenza Piazza Affari, -0,3%, che soffre la trimestrale deludente di Unicredit che trascina giù il comparto bancario eccezion fatta per Bpm e Bper: i conti del Banco dell’Emilia Romagna verranno pubblicati dopo le 18 ma i mercati hanno scommesso su una buona performance. L’instabilità politica non aiuta: nonostante l’impermeabilità di spread e btp decennale, la spaccatura della maggioranza in Senato, dove Lega ha votato contro la mozione del Movimento Cinque Stelle, potrebbe generare nuove pressioni da parte dei mercati.

TITOLI MIGLIORI

Bpm +4,72%
Al contrario di Unicredit, il Banco porta a casa un secondo trimestre solido 1,02 miliardi di euro di ricavi, in calo del 20% ma di poco sotto le stime degli analisti. l’utile netto è rimbalzato a 443 milioni di euro, dai 151 milioni del trimestre precedente, facendo leggermente meglio delle attese. mentre il margine d’interesse è risalito a 515 milioni di euro (+2% rispetto al primo trimestre), battendo le attese.  Il titolo pareggia il massimo dal 19 luglio scorso a 1,82 euro. Ed è il migliore di Piazza Affari

Amplifon +2,72%
Tre sedute dopo il massimo storico di 22,62 il 2 agosto scorso, ecco un nuovo impulso rialzista sul minimo del 6 agosto. Resistenza a 22,40 euro, trend positivo.

Recordati+1,98%
Vale il discorso fatto per Amplifon. i 40,86 raggiunti il primo agosto scorso sono il massimo degli ultimi due anni. Quatto sedute e nuovo impulso rialzista, messo a segno oggi. Il titolo rimane ai livelli massimi dal 2017, con resistenza a 40,22, trend positivo.

TITOLI PEGGIORI

Unicredit -4,94%
I conti non convincono: ricavi a 18,7 miliardi di euro a fronte di un’attesa pari a 19 miliardi. Debole anche l’utile trimestrale, che si ferma a 1,85 miliardi, a fronte di un’aspettativa di 2,11 miliardi. Il titolo è sempre più vicino ai minimi di dicembre 2018 ed è il peggiore di Piazza Affari

Saipem -3,44%
Soffre il crollo del prezzo del petrolio, che oggi ha perso 5 punti percentuali. Quarta seduta negativa nelle ultime cinque. Il titolo è a un passo dall’abbandono dei 4 euro ad azione. E più in basso ci sono i minimi raggiunti il 3 giugno scorso a 3,704.

Intesa Sanpaolo -1,78%
Soffre ancora una trimestrale deludente, ai minimi dal 3 luglio scorso sotto l’1,9 euro per azione. Perso il 3% nelle ultime due sedute. Nuovo supporto a 1,870.

ANALISI FTSE MIB
Massimo di giornata per Piazza Affari alle 12.30 a 20.870 punti, poi il crollo, fino a un minimo di 20.409, con una media di 100 punti al ribasso ogni ora. Tentativo di rimbalzo finale nell’ultima ora e mezza di contrattazioni ma che serve solo a ridurre le perdite, per una chiusura a 20.538, con perdite dello 0,45%. Persi 5 punti percentuali nelle ultime cinque sedute. Ma tra i principali indici europei, Piazza Affari rimane il più lontano dai minimi del 3 giugno.

SPREAD
La tenuta della maggioranza è a rischio dopo la spaccatura tra Lega e M5S sulle mozioni della Tav in Senato. Ciò nonostante, lo spread rimane impermeabile e dopo aver raggiunto i 208 in mattinata, chiude sotto quota 200 ai minimi delle ultime 4 sedute. Anche il rendimento Btp scende, beneficiando della corsa alle obbligazioni e ai titoli di stato degli investitori al giro di boa delle contrattazioni alle borse europee, scivolando sotto l’1,4%, vicino al record negativo del 2016, chiudendo a 1,41%

 

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Redazione

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