Tencent Music: ecco le resistenze che possono arrestare il trend ribassista - Borsa&Finanza

Tencent Music: ecco le resistenze che possono arrestare il trend ribassista

Tencent Music: quali le resistenze da superare per arrestare il trend ribassista?

Nell’ultima seduta della settimana andiamo a mettere sotto osservazione a Wall Street il titolo Tencent Music che, dopo il rimbalzo arrivato in seguito alla pubblicazione della trimestrale ha ripreso il trend ribassista primario che sta caratterizzando il 2023. L’azienda cinese, operante nel settore dei servizi di streaming musicale ha chiuso il secondo trimestre con un utile a 1,3 miliardi di yuan dagli 856 milioni di 12 mesi prima e un fatturato che si è attestato a 7,29 miliardi di yuan, in salita dai 6,91 miliardi di yuan che si erano registrati nel periodo aprile-giugno del 2022. Su questi numeri un impatto importante ha avuto l’aumento degli abbonamenti al servizio. Nel dettaglio il numero di utenti paganti del suo servizio di streaming musicale online è aumentato di oltre il 20%, raggiungendo quota 100 milioni.

Tuttavia, a indebolire nuovamente il sentiment è stato l’allarme lanciato dal responsabile della strategia aziendale, Tony Yip,  che nel corso della presentazione dei dati ha avvertito gli investitori che l’implementazione sulle misure di controllo del rischio nei servizi live-streaming avrebbe comportato una “diminuzione a una cifra medio-bassa” dei ricavi totali nell’anno in corso.

 

Azioni Tencent Music: analisi tecnica e strategie operative

Andiamo ora a vedere cosa ci suggerisce l’analisi tecnica dell’azione quotata a Wall Street nel breve e medio periodo . Nonostante la chiusura di ieri in leggero rialzo, il trend sul titolo Tencent Music rimane ribassista, con i prezzi che proseguono la fase correttiva innescatasi a inizio del 2023 dai 9,2 dollari. Nel breve periodo le attese sono per un test sui supporti in area 6,3 dollari, sotto i quali si dovrebbe avere una continuazione delle vendite in grado di proiettare i corsi prima verso la soglia dei 6 dollari e successivamente in direzione dei minimi annuali in area 5,7 dollari. Dal punto di vista operativo l’eventuale violazione di questi sostegni andrebbe a indebolire ulteriormente la struttura grafica con possibili discese prima verso i 5,45-5,40 dollari  e successivamente i 5,10 dollari.

Al contrario, per avere un primo segnale di positività i corsi dovrebbero portarsi oltre i massimi della settimana situati sui 6,8 dollari. Il superamento di tali aree aprirebbe le porte a un rimbalzo delle quotazioni che avrebbe come primo obiettivo i top dello scorso mese di agosto situati sui 7,2 dollari. Dal punto di vista operativo l’eventuale violazione al rialzo di questi ultimi livelli dovrebbe far proseguire il recupero prima verso i 7,40-7,45 dollari, dove troviamo la trendline discendente che parte dai massimi del 2023, e a seguire i 7,90-7,95 dollari.

AUTORE

Pietro Origlia

Pietro Origlia

Pietro Origlia, trader indipendente, ha iniziato ad interessarsi dei mercati finanziari all'inizio del 2000, facendone poi una professione tra il 2005-2006. Specializzato nel trading multiday (azioni, valute e materie prime) opera essenzialmente sul mercato italiano. Ha partecipato a vari eventi e manifestazioni in qualità di relatore. Dal 2017 è anche Giornalista Pubblicista. Da gennaio 2022 è entrato a far parte della redazione di Borsa&Finanza.

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