USA: il problema del tetto del debito è solo rinviato? - Borsa&Finanza

USA: il problema del tetto del debito è solo rinviato?

USA: il problema del tetto del debito è solo rinviato?

I mercati finanziari respirano dopo l’approvazione della Camera arrivata martedì 12 ottobre, che ratifica la decisione del Senato USA di estendere di 480 miliardi di dollari il tetto del debito statunitense, almeno fino al 3 di dicembre. La cifra concordata sarà sufficiente a coprire le spese imminenti da qui alla scadenza, scongiurando temporaneamente il default con una settimana di anticipo rispetto alla deadline del 18 ottobre.

 

Tetto debito USA: problema solo rinviato?

L’accordo quindi è giunto dopo che le 2 fazioni politiche hanno passato settimane a battagliare sulla questione del tetto del debito, al punto da allarmare il Segretario del Tesoro Janet Yellen, che ha gridato alla bancarotta del Governo se si fosse proseguiti su quella strada. I Repubblicani avevano imposto un aut aut ai Democratici: o si rivede il maxi piano di spesa di 3.500 miliardi di dollari o non si aumenta il plafond del debito. Dal canto loro lo schieramento di sinistra definiva questo atteggiamento ricattatorio e controproducente. La querelle è arrivata a bloccare i lavori parlamentari, in quanto nessuno era disposto a smuoversi dalla sua posizione. 

Il compromesso trovato evita per ora il peggio, ma con ogni probabilità il problema si riproporrà più avanti, in prossimità della prossima scadenza, quando l’estensione del debito avrà carattere più duraturo. Per il momento nessuna delle 2 forze politiche ha ceduto il passo sull’approvazione del disegno di legge. In sostanza, i Repubblicani vorrebbero che gli avversari politici utilizzassero lo strumento della riconciliazione, che permetterebbe di procedere con una maggioranza semplice. Tuttavia, ciò richiede passaggi legislativi complessi e dal canto loro i Democratici hanno ribadito che non vi è il tempo necessario per abbracciare tale procedura.

Allo stato attuale non si vede davvero come lo stallo possa essere rimosso e quali potranno essere le condizioni per far cedere qualcosa evitando l’ostruzionismo. La Casa Bianca nei giorni scorsi ha esortato il Congresso ad affrontare da subito la questione del limite del debito dopo la data concordata. In un comunicato il segretario di stampa Jen Psaki aveva precisato che la politica non può tenere in ostaggio l’economia americana e non è possibile permettere che un processo di routine si trasformi in una resa dei conti politica.

 

Tetto debito USA: la reazione dei mercati

I mercati hanno reagito in maniera sobria all’accordo approvato dal Congresso. I principali indici americani hanno chiuso l’ultima seduta nel complesso in territorio positivo, con l’S&P 500 in rialzo dello 0,33%, il Dow Jones in pefetta parità e il NASDAQ-100 più tonico con una crescita dello 0,73%. Probabilmente tra qualche giorno cominceranno a scontare come la vicenda si evolverà all’avvicinarsi della data fatidica.

Come è sempre avvenuto nella storia anche questa volta una soluzione è quasi scontato che si trovi, ma il prezzo che verrà fatto pagare al mercato durante il periodo di grande incertezza non è possibile quantificarlo. Goldman Sachs in una nota la scorsa settimana aveva affermato che l’importo di 480 miliardi di dollari è addirittura superiore rispetto a quanto il Tesoro USA abbia effettivamente bisogno. Questo significa che la scadenza del 3 dicembre potrebbe essere anche posticipata. Se così dovesse essere gli investitori non prenderanno bene l’ennesimo rinvio.

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