A Wall Street il crollo azionario della settimana appena trascorsa che ha investito soprattutto i titoli tecnologici ha riacceso il dibattito sull’opportunità di puntare in questo momento sulle azioni value o se continuare a insistere sulle azioni growth. E lo si fa prendendo a riferimento le performance di 2 dei maggiori guru degli schieramenti opposti: da un lato Warren Buffett, da sempre sostenitore dei fondamentali che dovrebbero guidare qualsiasi investimento azionario; da un altro lato Cathie Wood, la regina del tech che nel 2020 ha strapazzato i competitor finanziari con performance da sogno dei suoi fondi ARKK.
Borsa USA: la crisi di Cathie Wood e delle azioni tech
Oggi le cose sono radicalmente cambiate rispetto all’anno in cui è arrivato il Covid-19, quando gli investitori si erano riversati in massa nel settore ad alta tecnologia. La 65enne californiana già durante lo scorso anno è andata incontro a perdite dolorose con la ripresa post-pandemica e la rotazione delle azioni nel portafoglio degli investitori. Rotazione che si è intensificata in questo primo mese del 2022 quando è apparso chiaro che la Federal Reserve avrebbe attuato una politica monetaria particolarmente aggressiva e votata a molteplici rialzi dei tassi d’interesse.
Questo ha avvelenato il portafoglio dei fondi ARKK orientati alla crescita, colpiti da un sell-off violento come non si vedeva da anni. ll più grande ETF della scuderia di Cathie Wood, ARK Innovation, è scivolato del 24%, portando a -43% il passivo dall’inizio del 2021. Secondo Wellington Management la violenza della rotazione suggerisce un cambio di regime netto, con un’inversione di performance della crescita rispetto al valore.
Wall Street: il ruggito di Warren Buffett e dei titoli value
Tutto questo ha fatto il gioco invece di Warren Buffett, che al contrario ha visto le azioni di Berkshire Hathaway salire costantemente mettendo a segno un +2% da inizio gennaio, il che ha portato la performance totale al 34% dal 1° gennaio 2021. Se si considera anche il 2020, adesso a separare i risultati dell’oracolo di Omaha da quelli di Cathie Wood sono solo 8 punti percentuali.
Il ritorno di fiamma di Wall Street verso i titoli value, molto presenti nelle scelte d’investimento del conglomerato di Buffett, è determinato proprio dall’aumento dei rendimenti sul mercato che hanno favorito i titoli finanziari. Grazie a questo infatti le banche finalmente vedono accrescere il loro margine di intermediazione dopo un lungo periodo in cui era ridotto ai minimi per effetto della politica dei tassi a zero delle Banche centrali. In un contesto di turbolenza di mercato è quasi scontata la corsa verso un pò tutti i titoli strettamente agganciati ai fondamentali, come ad esempio le azioni energetiche e dei beni di consumo, che per giunta beneficiano di una crescita economica più forte.
I gestori dei fondi sono convinti che i titoli value continueranno a sovraperformare le azioni tecnologiche, come dimostra un recente sondaggio condotto recentemente da Bank of America. Lisa Shalett, Chief Investment Officer presso Morgan Stanley Wealth Management, ha affermato che i tassi probabilmente saliranno con una certa persistenza, dal momento che la Fed sembra orientata verso un inasprimento. Questo segnalerebbe una rotazione dalla crescita al valore destinata a continuare per tutto l’anno in corso.