Dal rosso di lunedì al verde del rialzo di oggi. Acquisti diffusi sugli indici americani in attesa dei conti di Apple. Sale il dollaro aspettando la Fed
Wall Street recupera dal netto ribasso della chiusura di lunedì 27 gennaio mentre il dollaro si rafforza nei confronti delle altre valute. Dopo circa due ore dall’avvio degli scambi, gli indici americani proseguono al rialzo mentre i timori legati al diffondersi del coronavirus spingono gli acquisti rifugio con il dollaro vicino ai massimi da due mesi, il franco svizzero ai massimi da tre anni e lo yen sui massimi da inizio mese.
Sull’azionario, l’Sp500 è sui 3276 punti (+0,9%), il Dow Jones a 28758 (+0,79%), il Nasdaq a 9248 (+1,20%) e il Russell 2000 a 1659 (+0,83%). Cala il Vix a 16.08 (-11,85%) dal max registrato a 18.03.
Grafico Sp500 by TradingView
Sul fronte valutario, il cross euro/franco svizzero, particolarmente correlato alla percezione del rischio, è sui minimi dall’aprile 2017. Da inizio anno ha già perso circa l’1,6%, peggior risultato mensile dall’aprile 2019.
In focus il dollarIndex con la Fed che inizia oggi la sua consueta due giorni di politica monetaria. Le attese sono per un nulla di fatti sui tassi, che dovrebbero rimanere on hold per ora.
Contro un basket delle principali divise il dollaro sale dello 0,21% a quota 98,15, massimo da inizio dicembre. Su euro, resta sui massimi da otto settimane. Intorno alle 17.13, l’Eurodollaro tratta a 1.10 (-0,16%).
Il dollaro australiano e quello neozelandese, tra le valute più legate allo yuan cinese, cedono rispettivamente lo 0,13 e lo 0,3% sul biglietto verde. Lo yen è solido sui massimi dall’8 gennaio. La sterlina cede lo 0,56% nei confronti del dollaro a 1,298.
Grafico DollarIndex by TradingView
Tra le materie prime, il gold scambia in ribasso a 1570 dollari l’oncia (-0,74%) e il Wti in progresso dell’1,48% a 53,51 dollari al barile.
Sul fronte obbligazionario, rendimenti dei treasury americani in rialzo con il decennale a 1.64% (+1,73%) e il biennale a 1.45% (+0,10%).
Migliora la fiducia dei consumatori americani
A gennaio, il dato del Conference Board degli Stati Uniti sulla fiducia consumatori si è attestato a 131,6 punti in salita rispetto ai 128,2 punti del mese di dicembre (dato rivisto da 126,5). La statistica è superiore alle aspettative degli analisti che erano per 128 punti. Nello stesso periodo l’indice sulla situazione presente è salito a 175,3 punti dai 170,5 precedenti, mentre l’indice sulle attese è cresciuto a 100 punti da 102,5. Il sondaggio sulla fiducia dei consumatori è basato su un campione rappresentativo di 5.000 famiglie americane ed è condotto per il Conference Board dal NFO WorldGoup. Anche l’Indice Fed Richmond pari a 20 punti, è in aumento rispetto al precedente -5 punti (la previsione era 9 punti). Anche agli ordinativi dei beni durevoli americani riesce un gran bel rimbalzo, rispetto al dato negativo di novembre. E decisamente al di sopra delle aspettative.
I migliori e i peggiori
Tornando a Wall Street, tra i titoli migliori dell’Sp500 troviamo Xerox (+5,10%), tra i peggiori BorgWarner (-7,28%). Sul Dow il migliore è Intel (+2,38%), il peggiore è 3M (-5,30%). In cima al Nasdaq 100 buone le performance di AMD (+1,64%) e di Apple (+2,26%) in attesa della trimestrale che verrà rilasciata in serata. Netapp cede invece l’1,77%.