Warren Buffet: “L’economia Usa resta in salute”. Inversione della curva tra i treasury a 3 mesi e 10 anni. E con Wall Street in rosso, il petrolio ripiomba in area 50 dollari
L’impennata di contagi e di vittime in Italia, Iran e Corea del Sud non significa, probabilmente, che il coronavirus si stia trasformando in pandemia. Ma tanto basta a Wall Street per aprire in profondo rosso. Non quanto le borse europee, con Piazza Affari che precipita oltre i 5 punti percentuali, ma abbastanza per costringere il Dow Jones ai minimi da dicembre e il Nasdaq tornare ai livelli di inizio mese, con il Vix, l’indice che segnala la volatilità nel mercato americano, ai massimi da agosto a quota 23,9 (+33%). Intanto, da Ryad, in Arabia Saudita, il G20 ha annunciato un rallentamento della crescita globale a causa dei danni che il virus sta arrecando all’economia cinese in particolare. Da monitorare in questo senso l’inversione della curva dei rendimenti tra i treasury a 3 mesi e 10 anni: quando avviene, indica una possibile recessione. Spicca però l’intervista rilasciata da Warren Buffet: “Il coronavirus ha ammorbidito l’economia americana, ma ha anche notato che essa è ancora in buona salute”.
Sul fronte valutario, il dollaro passa in territorio negativo dopo una prima parte di contrattazioni in lieve rialzo sul proprio indice di riferimento. L’euro guadagna terreno sostenuto dai buoni dati che arrivano dall’Ifo tedesco, ma le due valute più forti oggi sono senz’altro il franco svizzero e lo yen giapponese. Oro stabile in area 1.670 dollari l’oncia, giornata pesante anche per il prezzo del petrolio, di nuovo in area 51 dollari al barile. La tendenza degli investitori ai beni rifugio sta rinviando le previsioni che gli analisti avevano fornito nei primi giorni dopo l’epidemia, e cioè quella di una ripresa a forma di V.
EQUITY
Perdite generalizzate su tutti i settori, in particolare in quello dell’informatica, dell’energia e dei beni di consumo secondari nell‘S&P 500, il cui minimo a 3.231 è il record negativo di febbraio, ma a poco meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni a Wall Street sta cercando un recupero seppur molto timido, con Microsoft a -4,7% e Apple, giù del 4,34%. Maglia nera del Dow Jones, subito in ribasso di 780 punti (è il più grande calo da agosto) le compagnie aree Delta e American, entrambe sotto del 6%, e United Health con -5,6%, su un listino in cui il paniere principale non prevede titoli in territorio positivo. Giù anche Microsoft a -4,7%. Tra i pochi titoli in controtendenza sul Nasdaq Gilead Sciences e Viacom, che guadagnano tra i 3 e i 4 punti percentuali. Crolla American Airlines, -8,6% a conferma che il settore del turismo è tra i più penalizzati.
Dow Jones 28.124 (-2,99%). S&P500 3.244 (-2,78%). Nasdaq 9.256 (-3,35%).

Grafico S&P500 by TradingView
VALUTE
Inversione di tendenza per il dollaro dopo Wall Street, che vira negativo mantenendosi sopra i 99 sul Dollar Index. Stabile il cambio con l’euro dopo i dati dell’Ifo tedesco, il cui indice rivela un discreto ottimismo delle aziende non tanto per il presente, quanto per il futuro. Ma la valuta più forte si conferma il franco svizzero, ai massimi dagli ultimi 5 anni con l’euro, e lo yen, che si è riportato in area 110,5 dopo il brusco calo a seguito del rallentamento del Pil giapponese.
Euro Dollaro 1,085 (+0,06%). Sterlina Dollaro 1,2923 (-0,29%). Dollaro Yen 110,59 (-0,83%)

Grafico Dollar Index by TradingView
MATERIE PRIME
Era cresciuto del 10% il prezzo del petrolio nel mese di febbraio. Ma sono bastate due sedute per bruciare più della metà dei guadagni del Wti, tornato in area 50 dopo i massimi a 54,45, quota che non vedeva dal 24 gennaio. Il greggio perde oltre il 4% con l’apertura di Wall Street, a 50,9 $ al barile. L’oro continua a salire e si trova a 1.675 dollari l’oncia. Tengono i supporti del rame a 2,55 dollari per libbra.

Grafico Wti by TradingView
TASSI D’INTERESSE
Ai minimi da giugno 2016 il decennale americano, il cui rendimento si è attestato sull’1,370%. Anche il treasury a 2 anni segna il record negativo dal 2017: 1,241% mentre con 1,812, il treasury a 30 anni aggiorna i propri minimi storici.