Il mercato non sembra sorpreso dal nuovo piano industriale di Assicurazioni Generali ma apprezza il riacquisto di azioni proprie. Ora l’attesa per le contromosse dei pattisti che a gennaio presenteranno il loro candidato ceo e la strategia alternativa in vista dell’assemblea di aprile.
Il mercato apprezza il piano industriale presentato due settimane fa da Generali, ma non sembra particolarmente sorpreso dalla nuova strategia 2022-2024 presentata dal ceo Philippe Donnet. “Ad una prima occhiata”, gli obiettivi finanziari che prevedono un tasso annuo composto di crescita dell’utile per azione del 6-8% e dividendi cumulati tra 5,2 e 5,6 miliardi (rispetto ai 4,5 miliardi raggiunti dal precedente piano) “sono in linea con il consenso” dicono gli analisti di Banca Akros, che sulla compagnia triestina confermano il loro giudizio Accumulate (comprare).
A stupire positivamente gli esperti di Jefferies, invece, che considerano comunque notevoli i target di crescita, marginalmente sopra quelli di Allianz, è stato il buy back da 500 milioni annunciato dalla compagnia, il primo da 15 anni. L’obiettivo di Eps del 6-8% è risultato più alto di oltre il 5% previsto dagli analisti di Citi e anche loro considerano incoraggiante il riacquisto di azioni proprie e promuovono anche i 2,5-3 miliardi di euro che sono stanziati per fusioni/acquisizioni e iniziative di crescita, con l’asset management ancora in evidenza e le potenziali opportunità in Asia.
L’attesa è ora per il “contro-piano” che, presumibilmente a gennaio, sarà presentato dai pattisti, ovvero Francesco Gaetano Caltagirone (7,81%) e Leonardo Del Vecchio (6,3%), con il supporto di Fondazione Crt (1,47%). Alla domanda dei giornalisti sull’ennesima spaccatura emersa nel cda fiume che ha dato il via libera al piano con il voto contrario dell’imprenditore romano e l’assenza di Romolo Bardin, consigliere espressione di Del Vecchio, Donnet si è limitato ad un no-comment, ribadendo che il cda ha comunque approvato la nuova strategia.
I due imprenditori, che in consiglio lo scorso settembre avevano già votato contro la riconferma di Donnet, chiedono discontinuità rispetto alla passata gestione e un’accelerazione sulla crescita di Generali che possa rapidamente riallineare la compagnia agli altri competitor europei, come la tedesca Allianz. Ora si avvicina il momento in cui il loro progetto dovrà essere svelato nei dettagli, a partire dal manager alternativo a Donnet che potrebbe attuarlo, in vista dell’assemblea di Trieste che ad aprile dovrà rinnovare l’intera governance.
Analisi azioni: compressione quotazioni sotto resistenza a 18,750 euro
Il titolo Generali sembra essere impostato al rialzo nel breve termine, nonostante la performance negativa registrata nella seduta di giovedì. Dopo un’apertura in linea con la chiusura precedente, infatti, le quotazioni si sono mantenute per tutta la giornata all’interno di uno stretto trading range compreso tra i livelli 18,565 e 18,660, andando a chiudere nella parte alta dell’escursione a quota 18,630.
In attesa dell’esito della battaglia tra gli azionisti più importanti in merito alla futura governance della società, gli operatori rimangono cauti con gli acquisti, anche se risulta evidente come sia presente una forte resistenza sul livello 18,750 pronta per essere superata al rialzo per generare un movimento esplosivo. Bisogna solo avere pazienza in quanto entrambe le soluzioni proposte dalle fazioni in campo sembrano buone e, pertanto, i prezzi non potranno far altro che salire con costanza anche nel medio-lungo periodo.
L’impostazione grafica, infatti, vede i prezzi stazionare al di sopra dell’indicatore Supertrend mentre sia l’indicatore Parabolic Sar che la media mobile a 25 sono diventati rialzisti da poco. Anche l’indicatore Macd ha appena incrociato il proprio Signal. Inoltre, è da segnalare come l’indicatore RSI sia posizionato nell’area di “neutralità” vicino al livello 53. Dal punto di vista operativo, pertanto, l’ingresso in posizioni long è consigliabile solo al superamento del livello 18,660 con target nell’intorno dei 19 euro, mentre le posizioni ribassiste potranno essere aperte solo alla violazione di quota 18,565 con obiettivo molto vicino al livello 18 euro.
L’andamento di breve termine del titolo Generali