Cosa fare a Wall Street con le azioni Tesla? La casa automobilistica californiana ha deciso di tagliare i prezzi di partenza della Model Y in Cina di 14.000 renminbi (1.935 dollari). Il nuovo prezzo di partenza sarà di 299.900 renminbi per la Model Y Long Range e di 349.900 renminbi per la Model Y Performance. Questa mossa sembra avviare una possibile guerra dei prezzi nel settore automobilistico. Tuttavia, è importante sottolineare che, nonostante le apparenze, il confronto diretto tra il prezzo della Tesla Model Y e un concorrente cinese come il suv Atto 3 di Byd, che costa 38mila euro in Europa e 20mila euro in Cina, è fuorviante. Le due vetture, infatti, possono sembrare paragonabili ma hanno differenze significative, come prestazioni e caratteristiche tecniche.
Byd è un produttore automobilistico cinese con una serie di caratteristiche distintive. Prima di tutto, è quotata alla Borsa di Hong Kong e ha una produzione annuale di circa un milione di vetture. Tuttavia, la sua storia affonda le radici nella produzione di batterie, che ha iniziato a realizzare prima ancora di costruire automobili nel 2003. Questa esperienza ha conferito a Byd un solido know-how nel campo delle auto elettriche. La transizione da produttore di batterie a costruttore di automobili è stata naturale per Byd grazie alla sua padronanza della tecnologia che sta dietro alle vetture elettriche.
L’azienda gestisce gran parte del processo internamente, sviluppando il motore elettrico, le batterie, il software di gestione e persino il sistema operativo dell’infotainment di bordo, che è un software proprietario diverso dal comune Android Automotive.
Il nuovo marchio automobilistico cinese, chiamato Byd (Build your Dream), sta facendo il suo ingresso anche in Italia con l’intenzione di offrire esclusivamente auto elettriche. Il primo modello, previsto in vendita dalla prossima estate, è un SUV di taglia medio-compatta chiamato Atto 3. Contrariamente ai tanti marchi cinesi low-cost che producono veicoli economici, le auto Byd sono considerate raffinate sia dal punto di vista tecnologico che dal design, e quindi non saranno offerte a prezzi molto bassi.
Il taglio dei prezzi è avviato da Tesla in Cina trova motivazione nel cercare di mantenere la competitività contro la concorrenza, specialmente aziende come Byd che dominano quel mercato. Musk ha già accennato alla possibilità di ulteriori riduzioni dei prezzi, ma ciò potrebbe comportare una riduzione dei margini di profitto dell’azienda. Tesla ha inoltre intrapreso diverse azioni, tra cui diversi incentivi, per ridurre le scorte e affrontare la crescente concorrenza e l’incertezza economica.
Azioni Tesla: quotazioni alle prese con la resistenza di area 241,95 dollari
Quotato sul mercato tecnologico statunitense Nasdaq, il titolo Tesla sembra essere impostato al rialzo nel breve termine, nonostante la performance molto negativa registrata nella seduta di ieri (-2,73%). Dopo un’apertura al di sopra della chiusura precedente, infatti, le quotazioni hanno intrapreso fin da subito un andamento fortemente ribassista che le ha portate a realizzare un minimo sul livello 228,18, per poi rimanere tutto il resto della giornata in uno stretto trading range.
Tale movimento intraday ha permesso all’azione di creare un pattern di analisi candlestick denominato “Dark Cloud Cover”, indicante una imminente inversione di tendenza in senso ribassista. In realtà, Tesla possiede già una struttura grafica negativa dato che, a partire dal massimo toccato lo scorso 19 luglio sul livello 299,29, è possibile disegnare una ben delineata trendline discendente. Crollo dei prezzi che solo recentemente si è arrestato arrivando al minimo di 212,36 dollari (18 agosto) per poi abbozzare un rimbalzo con una sorta di configurazione a V che, però, ha trovato ostacolo nella resistenza rappresentata dall’importante indicatore Supertrend a quota 241,95. L’ipotesi più accreditata è che il titolo rimanga sotto pressione ancora per qualche giornata, visto che il già descritto pattern negativo in prossimità di una resistenza al momento ne impedisce il recupero, ma successivamente si potrà assistere ad un vero e proprio breakout del Supertrend con un rialzo solido e consistente che porterebbe i corsi fin verso l’area 270.
Dal punto di vista operativo, pertanto, l’ingresso in posizioni long è consigliabile al superamento del livello 238,92 con target nell’intorno dei 255,30 euro, mentre le posizioni ribassiste potranno essere aperte solo alla violazione di quota 228,18 con obiettivo molto vicino al livello 212,36. L’impostazione algoritmica, infatti, vede i prezzi stazionare al di sopra dell’indicatore Parabolic Sar mentre la media mobile a 25 è diventata ribassista a metà luglio. Anche l’indicatore Macd ha appena incrociato il proprio Signal. Inoltre, è da segnalare come l’indicatore RSI sia posizionato nell’area di “neutralità” vicino al livello 41.
L’andamento di breve termine del titolo TESLA