Bitcoin ha fatto un balzo di oltre l’11% nelle ultime 24 ore avvicinandosi a quota 25.000 dollari, nonostante le tensioni che arrivano dalle autorità di regolamentazione statunitensi. In questi giorni il Dipartimento dei servizi finanziari di New York ha ordinato a Paxos Trust Co, emittente della stablecoin di Binance ancorata al dollaro USA, di interrompere la creazione del suo token BUSD perché “non può agire in modo sicuro”. Questo potrebbe essere nel 2023 solo un capitolo di un lungo giro di vite dagli USA su un settore che lo scorso anno ha visto un fallimento dietro l’altro di alcuni dei principali attori crittografici.
Nel 2022 le criptovalute sono state travolte da un sell-off così irruento che ha fatto precipitare di un terzo il valore di mercato dai massimi di novembre 2021. Oggi la capitalizzazione complessiva è di circa 1.100 miliardi di dollari. In questo contesto, Bitcoin è passato da un picco storico di 68.990 dollari a un minimo lo scorso anno di 15.500 dollari, prima di risalire alle quotazioni di oggi.
Bitcoin: cosa spiega il rialzo dei prezzi
Quindi, come si spiega questa improvvisa fiammata di Bitcoin delle ultime ore? Secondo Cici Lu, fondatore della società di consulenza blockchain Venn Link Partners, gli speculatori ribassisti stanno chiudendo le loro posizioni dando così slancio alle criptovalute. In realtà, sulla base dei dati forniti da Coinglass, le posizioni corte in Bitcoin liquidate mercoledì sono state di circa 64,5 milioni di dollari. “La gente dimentica che il flottante di Bitcoin può essere limitato a volte e quando i pantaloncini vengono spremuti il prezzo spunta”, ha detto Lu.
A giudizio di Riyad Carey, analista del fornitore di dati crittografici Kaiko, la minaccia di una maggiore regolamentazione sta venendo meno nella visione degli investitori. “Bitcoin ha avuto alcuni catalizzatori aggiuntivi con le notizie su BUSD, che sono state in gran parte assorbite, e penso che oggi sia un riflesso del fatto che alcuni dei timori normativi si stanno attenuando”, ha detto.
Un’altra motivazione dello sprint della principale valuta digitale potrebbe essere legata alle dinamiche del mercato azionario e dell’inflazione americani. Il dato di martedì sull’indice dei prezzi al consumo è stato leggermente deludente, ma non abbastanza da innescare nuovamente un ciclo ribassista delle azioni. Infatti Wall Street ha ripreso a salire da martedì. Ciò può aver alimentato la convinzione nei trader che il peggio per gli assets a rischio sia passato e le vendite violente che si sono viste lo scorso anno non sono più replicabili. Gli step futuri sono inevitabilmente legati a quello che farà la Federal Reserve sul fronte dei tassi d’interesse, in quanto il mantenimento di una politica monetaria estremamente aggressiva potrà agevolare il passaggio all’arrivo di una recessione e quindi di una pressione ulteriore sui mercati azionari e delle criptovalute.