Bluesky: cos'è e come funziona il nuovo social network di Jack Dorsey - Borsa&Finanza

Bluesky: cos’è e come funziona il nuovo social network di Jack Dorsey

BlueSky è il nuovo social network che sta lanciando Jack Dorsey

Jack Dorsey risponde ad Elon Musk con il lancio di Bluesky, il suo nuovo social network. Il fondatore di Twitter, dopo la cessione della piattaforma dall’uccellino azzurro al visionario amministratore delegato di Tesla, ha scelto un protocollo open source per la sua ambiziosa creatura. Come hanno fatto Mike Krieger e Kevin Systrom con Artifact, il social di notizie personalizzate ideato dai due co-founder di Instagram sul modello di Google News, anche Dorsey si reinventa. Bluesky è infatti basata su un AT Protocol (l’acronimo sta per Authenticated Transfer) capace di generare un social network “federato e decentralizzato”.

 

Bluesky: cos’è il social network decentralizzato

Utilizzando un protocollo simile ad ActivityPub che alimenta Mastodon, Bluesky si propone come una vera e propria alternativa a Twitter, ma con una differenza sostanziale: la rete di microblogging è libera e democratica perché è una piattaforma trasparente autogestita dagli stessi iscritti. Come dei vasi comunicanti, i migliaia di siti che andranno a comporre Bluesky saranno diversi e indipendenti, appartenenti a provider differenti e ognuno con le proprie regole, tuttavia in grado di comunicare tra loro e scambiarsi informazioni. In sostanza, nodi autonomi che collaborano collettivamente per fornire il servizio finale.

In questo modo, anche se le persone scelgono di utilizzare server gestiti da aziende private, non saranno mai bloccate: nessuna autenticazione a due fattori esterna, il controllo è tutto nelle mani degli utenti. I componenti del protocollo sono auto-autenticanti, ossia non necessitano di prove esterne di autenticità. Alla decentralizzazione senza una società centrale o un singolo proprietario che dettano le regole, si aggiungono la protezione assoluta dei dati personali, l’assenza di pubblicità e di algoritmi che impongono determinati contenuti ai naviganti. Ognuno ha la facoltà di gestire la propria area, decidere i contenuti visualizzati e da chi e con chi condividerli.

Dorsey sta lavorando a Bluesky dal 2019, quando era ancora il CEO di Twitter. Inizialmente il social che ha cambiato la comunicazione ha persino sostenuto finanziariamente lo sviluppo del progetto. “La parte di pubblica utilità della nostra struttura ci dà la libertà di destinare le nostre risorse alla nostra missione senza l’obbligo di restituire denaro agli azionisti. La società è di proprietà del team stesso, senza alcuna partecipazione di controllo da parte di Twitter”, si legge in un thread di Bluesky.

Ora la piattaforma ha chiuso il giro di finanziamenti raccogliendo 13 milioni di dollari per sganciarsi da Twitter e “per garantire la libertà e l’indipendenza necessarie per avviare la ricerca e lo sviluppo”. L’unica condizione è appunto l’uso di tecnologie che consentano “una conversazione pubblica aperta e decentralizzata”, quindi massima libertà di espressione, resistenza alla censura, pluralità e diversità di opinioni e punti di vista.

I quattro elementi che rendono unico il protocollo di Bluesky, come si legge in un post sul blog del social, sono la portabilità dell’account, il controllo assoluto dell’algoritmo, l’eccellenza delle prestazioni e l’interoperabilità. Dopo la prima versione chiamata ADX, AT Protocol ha integrato Lexicon, il framework di interoperation che “aiuta a risolvere le sfide di coordinamento”.

 

Bluesky: come funziona il nuovo social di Jack Dorsey

Al momento Bluesky è disponibile come una versione privata beta accessibile soltanto su invito. Per entrare nella waitlist, occorre andare sul sito ufficiale e inserire il proprio indirizzo e-mail sperando di riuscire ad iscriversi alla lista d’attesa prima che il social sia reso pubblico. Se l’invito viene accettato, l’utente riceve un codice per creare il proprio account.

Dal 28 febbraio l’app è presente anche per iOS nell’App Store di Apple, mentre non è ancora disponibile su Google Play per Android. Per adesso si contano poco più di 2.000 installazioni e interfaccia e design sono estremamente simili al look di Twitter.

La versione beta di Bluesky per iOS
La versione beta di Bluesky per iOS (foto: Bluesky PBLLC)

Anche le funzionalità sono uguali a quelle del vecchio Twitter, stando almeno alle recensioni dei pochi iscritti che circolano online. Bluesky permette di postare messaggi di 256 caratteri che possono includere anche foto e video. Inoltre, proprio come succede su Twitter, anche Bluesky consente di seguire altre persone e generare follower.

Gli aggiornamenti vengono visualizzati nel Feed Home per scoprire tutti i nuovi contenuti. Al tempo stesso, è possibile condividere informazioni, silenziare e bloccare gli account “ostili”. Nell’app c’è inoltre la scheda “Scopri” che propone suggerimenti utili su chi seguire. Attualmente non sono previste le funzioni per scambiarsi messaggi privati e l’aggiunta agli elenchi, ma non è detto che non verranno incluse in futuro.

A questo punto resta da capire se gli utenti reagiranno positivamente abbandonando in massa le piattaforme centralizzate e soprattutto se il social decentralizzato sarà il futuro oppure una mossa politico-commerciale di Dorsey. Quella dell’imprenditore appare a molti analisti come una folgorazione “pilotata” per mettere a tacere le voci sulle modalità non proprio libere e democratiche con cui gestiva Twitter.

Dopo l’insediamento di Musk al comando della società, un gruppo di giornalisti indipendenti (tra cui Matt Taibbi, Bari Weiss, Lee Fang, Michael Shellenberger, David Zweig e Alex Berenson) ha scoperchiato lo scandalo dei Twitter Files: il governo degli Stati Uniti avrebbe pagato milioni di dollari al social per censurare e nascondere al pubblico importanti notizie come i lati oscuri di Hunter Biden (il figlio di Joe) alla vigilia delle elezioni presidenziali, il ban dell’ex presidente Donald Trump, le strette relazioni tra l’FBI e il Trust and Safety Team di Twitter, lo shadow-banning di molti account non in linea con la narrazione ufficiale della pandemia di Covid-19 e la campagna vaccinale.

AUTORE

Alessandro Zoppo

Alessandro Zoppo

Ascolta musica e guarda cinema da quando aveva 6 anni. Orgogliosamente sannita ma romano d'adozione, Alessandro scrive per siti web e riviste occupandosi di cultura, economia, finanza, politica e sport. Impegnato anche in festival e rassegne di cinema, Alessandro è tra gli autori di Borsa&Finanza da aprile 2022 dove si occupa prevalentemente di temi legati alla finanza personale, al Fintech e alla tecnologia.

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