Bollette gas: cosa cambia dal 1° ottobre 2022 - Borsa&Finanza

Bollette gas: cosa cambia dal 1° ottobre 2022

Un fornello del gas

Dal 1° ottobre 2022 cambia il metodo per calcolare il costo del gas in bolletta. Fino ad oggi il prezzo era determinato dal meccanismo delle quotazioni ad Amsterdam: per il gas naturale, il mercato di riferimento per la negoziazione degli scambi è il TTF che si trova nei Paesi Bassi. Per tutelare le famiglie e la clientela domestica di consumatori e garantire la continuità delle forniture, l’ARERA (l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente) introdurrà un nuovo computo del costo della materia prima che si basa sulla media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso italiano e non dell’indice Title Transfer Facility.

 

Bollette gas: il nuovo calcolo dal 1° ottobre

Nella segnalazione del 29 luglio scorso inviata a governo e Parlamento, l’ARERA evidenzia “le forti criticità per il sistema nazionale in relazione alla situazione di crisi dei sistemi energetici legata ai prezzi estremamente elevati raggiunti sui mercati all’ingrosso”. L’attuale congiuntura ha portato i prezzi del gas a superare i 200 euro/MWh, “più del doppio dei prezzi, già molto elevati, registrati nei mesi precedenti e pari a circa dieci volte i prezzi medi degli ultimi cinque anni, sia nelle quotazioni spot sia in quelle a termine relative ai prossimi sei mesi”.

L’Authority prevede che con questo andamento dei prezzi del mercato all’ingrosso, “per il trimestre ottobre-dicembre 2022, è atteso, laddove dovessero mantenersi i livelli delle quotazioni degli ultimi giorni, un ulteriore incremento delle bollette per le famiglie, stimabile oggi di oltre il 100% rispetto al trimestre in corso”. Gli incrementi delle bollette “risulterebbero difficilmente sostenibili per tutti i consumatori, non solo domestici, con potenziali ripercussioni sulla tenuta dell’intera filiera”.

 

Gas: come funziona l’aggiornamento tariffario

Stando ai calcoli dell’ARERA, i clienti domestici ancora in condizioni di tutela sono pari a 7,3 milioni: il 35,6% su un totale di 20,4 milioni. Il prezzo pagato nella bolletta del gas è determinato da quattro voci: la spesa per la materia prima; la spesa per il trasporto e la gestione del contatore; la spesa per gli oneri di sistema; le imposte. L’Autorità interviene sulla spesa per la materia prima: dal 1° ottobre, con l’aggiornamento tariffario, e fino al termine della tutela gas previsto ad oggi a gennaio 2023, il prezzo sarà ancorato non alle quotazioni a termine dell’hub TTF olandese ma alla media dei prezzi effettivi del mercato all’ingrosso PSV italiano. Al tempo stesso viene aumentata la frequenza di aggiornamento del prezzo che avrà cadenza mensile e non più trimestrale.

Per fermare la speculazione finanziaria, l’Authority farà riferimento non solo al prezzo di mercato del gas, ma anche al costo reale di approvvigionamento. Il valore della componente materia prima verrà pubblicato sul sito ufficiale dell’ente all’inizio di ogni mese successivo al mese di riferimento. Inoltre, sono introdotti rinnovati obblighi di trasparenza a carico dei venditori: se questi ultimi ricalcolano il prezzo rispetto a quanto precedentemente fatturato, devono darne informazione all’utente in bolletta e creare una “sezione sul proprio sito Internet per spiegare, in maniera chiara e comprensibile, il motivo del ricalcolo e la modalità di determinazione dei prezzi”.

 

contatori del gas
Gas, ARERA vara nuovo metodo per calcolare il costo in bolletta e tavolo emergenziale (foto: Doris Morgan su Unsplash)

 

L’Autorità chiede anche di allineare la fine della tutela gas a quella della tutela elettrico, prevista per gennaio 2024. Oltre a ciò, l’ente prevede l’attivazione di un tavolo di lavoro emergenziale, nel quale sono coinvolte tutte le associazioni dei consumatori. L’obiettivo è la protezione dei clienti finali e la definizione di forme di comunicazione e informazione per l’assistenza e l’orientamento dei cittadini.

L’intervento dell’Autorità punta a facilitare “il reperimento sui mercati all’ingrosso dei volumi necessari per soddisfare la domanda per uso domestico nel prossimo anno termico, grazie alla riduzione dei rischi oggi imputabili al differenziale tra le quotazioni forward utilizzate per l’attuale determinazione delle condizioni di tutela (ovvero nel mercato libero in presenza di offerte a sconto rispetto alle condizioni di tutela) e il prezzo spot a cui è possibile approvvigionare la parte di consumi non prevedibile nel mese di agosto in vista dell’inverno”.

L’adozione di un analogo indice di prezzo per le condizioni economiche applicate ai clienti finali e per le condizioni dei servizi di default trasporto e dei servizi di ultima istanza dei clienti finali favorisce il mantenimento dell’equilibrio economico finanziario della filiera, contenendo così il rischio di costi da socializzare a carico della generalità dei clienti finali.

 

Le reazioni delle associazioni di consumatori

Il nuovo metodo di calcolo del prezzo spot, sottolinea l’ARERA, non deve rimanere isolato ma deve accompagnarsi a “interventi nel mercato nazionale ed europeo del gas naturale finalizzati al riequilibrio della domanda e dell’offerta, al contenimento dei prezzi e relativi all’assetto del sistema”. “Il ricorso a un meccanismo più dinamico di formazione del prezzo permetterà di non trasferire al consumatore i costi di copertura del rischio e di trasferirgli invece, immediatamente, i vantaggi derivanti da eventuali decisioni, come il tetto al prezzo del gas, che si dovessero assumere a livello europeo”,  aggiunge Stefano Besseghini, il presidente dell’Autorità.

Sul fronte consumatori, l’UNC (Unione Nazionale Consumatori) accoglie con parere favorevole la decisione dell’Authority, ma sprona la politica ad “intervenire immediatamente per rinviare la scadenza del mercato tutelato del gas prevista per il 1° gennaio 2023, come chiede oggi ARERA e ha già chiesto da mesi”. Assoutenti ritiene invece che ARERA avrebbe dovuto avvisare preventivamente le associazioni dei consumatori e confrontarsi con loro perché “la validità della misura varata dovrà essere verificata sul campo, per capire se determinerà benefici o, come molti temono, svantaggi per le famiglie”. Ancora più drastico il Codacons, contrario alla decisione di aggiornare mensilmente le tariffe del gas, “una scelta che non mette al riparo gli utenti dalle forti fluttuazioni delle quotazioni energetiche”.

 

AUTORE

Alessandro Zoppo

Alessandro Zoppo

Ascolta musica e guarda cinema da quando aveva 6 anni. Orgogliosamente sannita ma romano d'adozione, Alessandro scrive per siti web e riviste occupandosi di cultura, economia, finanza, politica e sport. Impegnato anche in festival e rassegne di cinema, Alessandro è tra gli autori di Borsa&Finanza da aprile 2022 dove si occupa prevalentemente di temi legati alla finanza personale, al Fintech e alla tecnologia.

ARTICOLI CORRELATI

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *