Bonus 100 euro per lavoratori dipendenti: a chi spetta e come richiederlo - Borsa&Finanza

Bonus 100 euro per lavoratori dipendenti: a chi spetta e come richiederlo

Un uomo tiene in mano 100 euro

Nel decreto Primo maggio del governo Meloni, un pacchetto per il lavoro da 5 miliardi di euro complessivi che punta a generare nuova occupazione soprattutto nel Mezzogiorno, spicca il bonus 100 euro per lavoratori dipendenti, già ribattezzato bonus tredicesima o bonus Befana. Proprio in occasione della Festa dei lavoratori, l’esecutivo ha deciso di celebrare questa ricorrenza significativa “dando risposte concrete a quegli italiani che ogni giorno si rimboccano le maniche e con il proprio lavoro contribuiscono alla ricchezza della nostra nazione”, ha spiegato la Presidente del Consiglio.

 

Bonus 100 euro per lavoratori dipendenti: a chi spetta

Insieme alle agevolazioni per i giovani e per le donne (l’esonero per due anni dal 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro che assumono personale under 35 al Sud e lavoratrici a tempo indeterminato), il Consiglio dei Ministri del 30 aprile ha dato il via libera in esame preliminare ad un nuovo contributo per i lavoratori dipendenti che si somma al taglio delle tasse sul lavoro per i redditi fino a 35.000 euro approvato l’anno scorso. La misura, presente nel decreto attuativo della delega fiscale, è introdotta all’interno della revisione di IRPEF e IRES ed è il primo tassello di un quadro complessivo di interventi per l’avviamento di un regime fiscale sostitutivo per le tredicesime.

L’indennità di 100 euro viene assegnata in busta paga da gennaio 2025 a tutti quei lavoratori e quelle lavoratrici dipendenti che nell’anno 2024 presentano tre requisiti fondamentali:

 

  • un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro;
  • l’imposta lorda determinata sui redditi da lavoro dipendente (escluse le pensioni e gli assegni equiparati) percepiti dal lavoratore o dalla lavoratrice con un importo superiore a quello delle detrazioni spettanti;
  • una famiglia monoreddito oppure un nucleo monogenitoriale.

 

In quest’ultimo caso, si fa riferimento a tutte quelle lavoratrici e a tutti quei lavoratori dipendenti con il coniuge e/o almeno un figlio a carico. In particolare, il lavoratore o la lavoratrice avranno il bonus se hanno:

 

  • il coniuge e almeno un figlio o una figlia, entrambi a carico;
  • almeno un figlio o una figlia a carico, con l’altro genitore che manca oppure non ha riconosciuto il figlio o la figlia e il contribuente non è sposato o, se sposato, successivamente si è separato;
  • figli adottivi, affidati o affiliati soltanto al contribuente che non è sposato o, se coniugato, si è successivamente separato.

 

Quindi, per accedere al bonus bisogna avere il coniuge e almeno un figlio o una figlia a carico oppure solo un figlio o una figlia a carico, in caso di famiglie monogenitoriali. Ciò significa che se prima due genitori che guadagnano meno di 15.000 euro avevano entrambi diritto all’agevolazione, ora la stessa famiglia non può avvalersi del bonus: la condizione indispensabile al raggiungimento del requisito di beneficiari è che uno dei due sia disoccupato e che il figlio o la figlia non lavori perché se guadagna più di 2.840 euro annui (la somma oltre cui non si risulta fiscalmente a carico dei genitori o del coniuge) si perde il diritto al beneficio.

Maurizio Leo, il viceministro dell’Economia, stima che l’agevolazione coinvolgerà una fetta importante di italiane e italiani: 1,1 milioni di famiglie. Complessivamente il bonus 100 euro è una misura che vale 100 milioni di euro, pari allo 0,01% della spesa pubblica in Italia che per il 2024 è di circa 886,5 miliardi. Questo bonus “va messo in relazione a tutto quello che il governo ha fatto in questo campo: il governo ha voluto venire incontro alle fasce medio-basse aggiungendo un ulteriore beneficio, soprattutto in un momento particolare come quello tra fine anno e inizio anno nuovo, dando un ulteriore sostegno di 100 euro a vantaggio delle famiglie monoreddito o monogenitoriali”, ha dichiarato Leo.

 

Bonus 100 euro per lavoratori dipendenti: come richiederlo

Chi ha diritto al bonus 100 euro deve fare una specifica richiesta al datore di lavoro con un’attestazione per iscritto, in cui indicare di avere i requisiti per ottenerlo e precisare semplicemente il codice fiscale sia del coniuge che dei figli. Verificata l’esattezza delle informazioni fornite, l’indennità viene erogata direttamente con la busta paga. Le imprese fanno da sostituti d’imposta e recuperano il credito maturato in compensazione con le imposte e i contributi da versare. Se in sede di conguaglio emerge che il diritto al bonus non sussiste, sono i datori di lavoro a recuperare l’importo che hanno già erogato.

C’è un elemento importante al quale bisogna fare attenzione. Il bonus 100 euro è soggetto a ritenute: l’importo è quindi variabile a seconda dell’aliquota e delle detrazioni d’imposta che spettano al dipendente. Essendo il requisito fondamentale un reddito complessivo fino a 28.000 euro, l’aliquota da considerare è quella marginale del 23% che va appunto da 0 a 28.000 euro annui di reddito imponibile. Con i 100 euro del bonus fiscalmente imponibili e un’aliquota al 23%, la quota si riduce a 77 euro. In media, si stima che tra IRPEF, contributi previdenziali (da 2,19 a 3,19 euro) e addizionali locali con trattenute da 1,2 fino a 4 euro, i 100 euro si assottiglieranno a cifre tra i 61 e i 74 euro netti. Inoltre, l’importo finale dell’indennità viene rapportato al periodo dell’assunzione e quindi al lavoro svolto. Per fare un esempio: se una lavoratrice o un lavoratore è assunto il 1° settembre, la cifra di partenza è di 50 euro e su questa vengono applicate le ritenute.

Tra le misure per i redditi da lavoro dipendente incluse nel decreto attuativo della delega fiscale su IRPEF e IRES, approvato nel Consiglio dei Ministri del 30 aprile, con il bonus da 100 euro (senza dubbio il provvedimento più atteso) c’è pure l’esclusione dalla formazione del reddito di contributi e premi versati dal datore di lavoro per i familiari a carico dei dipendenti per prestazioni, anche in forma assicurativa, che hanno per oggetto i rischi di non autosufficienza nel compimento degli atti della vita quotidiana e di gravi patologie.

AUTORE

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Alessandro Zoppo

Ascolta musica e guarda cinema da quando aveva 6 anni. Orgogliosamente sannita ma romano d'adozione, Alessandro scrive per siti web e riviste occupandosi di cultura, economia, finanza, politica e sport. Impegnato anche in festival e rassegne di cinema, Alessandro è tra gli autori di Borsa&Finanza da aprile 2022 dove si occupa prevalentemente di temi legati alla finanza personale, al Fintech e alla tecnologia.

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