Nella serie di bonus per la casa che il Governo Draghi potrebbe prorogare con la Legge di Bilancio 2022 c’è anche il bonus 800 euro per mobili ed elettrodomestici. Sarebbe in tal caso il regalo sotto l’albero di Natale per tanti italiani che vorrebbero arredare la loro casa, dopo che la pandemia ha tenuto ferme certe attività domestiche. L’agevolazione è stata stabilita per la prima volta dal Governo Conte nel 2020 e confermata quest’anno dal Governo Draghi, ma per richiederla occorrerà muoversi in fretta in quanto la scadenza naturale, in attesa dell’eventuale proroga, è fissata al 31 dicembre 2021.
Bonus 800 euro: cos’è e come funziona
Il bonus 800 euro è un’agevolazione fiscale che consente al contribuente di usufruire in sede di dichiarazione dei redditi di una detrazione del 50% in 10 anni sulla spesa sostenuta per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici di classe superiore a quelli esistenti. Il massimo di spesa presa a riferimento però è di 16.000 euro, quindi l’importo che è possibile detrarre non può superare la cifra di 8.000 euro.
La ragione per cui viene chiamato bonus 800 è che la rata annuale massima da portare in detrazione ogni anno per 10 anni è proprio 800 euro. Questa è una novità rispetto a quanto stabilito in precedenza, che fissava in 10.000 euro il limite massimo, con un vantaggio sulle tasse di non oltre 5.000 euro. I pagamenti dei mobili e degli elettrodomestici acquistati non possono essere effettuati in contanti o con assegni, ma bisogna ricorrere a mezzi tracciabili come bonifici, carte di credito o pagobancomat.
Per poter richiedere il bonus non è necessario presentare l’ISEE, quindi è una misura indipendente dal reddito dei cittadini. L’unica cosa richiesta però è che la casa si trovi in stato di ristrutturazione, documentato ad esempio dalle fatture dell’azienda che esegue i lavori, dalla CILA o la SCIA. Il restauro può riguardare sia la singola abitazione che l’intero condominio in cui la stessa si trova collocata. Inoltre si può riferire tanto ai lavori di ordinaria quanto a quelli di straordinaria amministrazione. L’Agenzia delle Entrate ha emesso una circolare specificando quali possono essere le parti su cui i lavori vanno effettuati per godere della detrazione fiscale, ossia cancelli, stufe a pellet, caldaie, scale interne ed esterne, rifacimento esterno degli intonaci per quanto riguarda i condomini.
Bonus 800: quali sono i mobili e gli elettrodomestici compresi
Una condizione per la concessione del bonus 800 è che gli elettrodomestici acquistati siano di una classe superiore rispetto a quelli sostituiti, almeno A+, eccezion fatta per il forno e la lavasciuga che potranno essere di classe A. La ragione sta nel fatto che l’obiettivo in tal caso sta nell’abbassare il consumo di energia elettrica, reso oggi quanto mai necessario con la crisi energetica che sta colpendo la popolazione mondiale. L’Amministrazione Finanziaria ha chiarito anche in questo caso quali sono gli elettrodomestici che ricadono nella lista della detrazione fiscale del 50%, ovverosia stufe, piastre, forni, ventilatori, freezer, ecc. Per quel che riguarda i mobili, nel bonus sono inclusi letti, poltrone, divani, armadi, comodini, materassi e scrivanie. Le spese prese in considerazione non sono solo quelle sostenute per l’acquisto ma anche quelle accessorie di trasporto, montaggio e illuminazione.
Bonus 800: perché è stato introdotto
Sono diverse la ragioni per cui prima il Governo giallo-rosso e poi quello capitanato da Mario Draghi hanno deciso di dar vita al bonus mobili ed elettrodomestici. Un primo motivo deriva dal sostegno alle famiglie provate economicamente dalla crisi economica derivante dalla pandemia. Allo stesso tempo si è voluto cercare di riattivare il settore dell’edilizia facendo leva sulla ristrutturazione degli immobili. Infine vi è stato un obiettivo legato alla transizione energetica, attraverso cui si incentiva l’acquisto di elettrodomestici di ultima generazione.
Bonus 800: verrà prorogato?
Per sapere con certezza se ci sarà o meno la proroga del bonus 800 bisognerà attendere al Legge di Bilancio 2022. Secondo alcune indiscrezioni è probabile che la misura verrà estesa a tutto l’anno prossimo, ma in tal caso la spesa massima detraibile tornerebbe a 10.000 euro e non a 16.000 come è stata portata dal Governo Draghi. Quindi il beneficio fiscale non andrebbe oltre i 5.000 euro, ossia i 500 euro annui. A quel punto verosimilmente verrebbe chiamato bonus 500.