Ripristinate le tariffe su Brasile e Argentina, colpevoli di aver svalutato le loro valute. Dopo un avvio positivo, le borse europee virano in rosso
Trump twitta. E le borse europee crollano. Stamattina il presidente americano ha dichiarato che ripristinerà immediatamente le tariffe sulle importazioni statunitensi di acciaio e alluminio da Brasile e Argentina, “colpevoli” di aver svalutato in modo massiccio le loro valute. Non è finita. Perché Trump ha anche sollecitato la Federal Reserve a impedire ai paesi di ottenere un vantaggio economico svalutando le loro valute. L’ennesima freccia diretta a Jay Powell, in buona sostanza, colpevole di mantenere il dollaro troppo forte.
E così il presidente americano ha spinto al ribasso i mercati che avevano avviato le contrattazioni in territorio positivo. Complice la chiusura di Tokyo superiore all’1% e i dati macro sostanzialmente superiori alle attese in Europa inerenti al Pmi manifatturiero, aspettando quelli dagli Stati Uniti che, assieme a Wall Street, potrebbero aiutre a invertire nuovamente la tendenza dei mercati Ue. Trova il rimbalzo il petrolio, di nuovo sopra i 56 dollari dollari al barile, oro ancora “ostaggio” dei 1.450 dollari l’oncia. .
EQUITY
Dax 13.215 (-0,17%)
Sopra le attese l‘indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero: 44,1 il punteggio di novembre a dispetto del 43,8 atteso, stesso valore per il mese precedente. A 13.290 aggiorna i massimi dal 19 novembre scorso, permane la lateralità avviata circa un mese fa.

Grafico Dax by TradingView
Ftse Mib 23.057 (-0,87%)
Meglio delle aspettative ma inferiore a ottobre il Pmi manifatturiero: 47,6 a novembre contro il 47,5 del consensus e il 47,7 di ottobre. Piazza Affari è l’indice che soffre maggiormente l’uscita di Donald Trump, complici le prime avvisaglie forti di incertezza legata al governo, tra meccanismo salva stati e mal di pancia all’interno della maggioranza. Ad appesantire ulteriormente la seduta il -8% di Juventus nel giorno della ricapitalizzazione.
Cac 40 5.882 (-0,38%)
Unica a mantenersi sopra quota 50 per l’indice dei direttori degli acquisti del settore manifatturiero, e quindi in espansione, l’economia francese aggiorna a 51,7 il punteggio di novembre, ai massimi degli ultimi 10 mesi.
Ibex 9.274 (-0,83%)
Con Milano, quella spagnola è la piazza più in difficoltà tra le borse europee. Anche per Madrid superiori alle attese i dati sul Pmi manifetturiero ma al di sotto di quota 50, a 47,5 punti (consensus 46,7, dato di ottobre: 46,8).
VALUTE
Nei valori della vigilia, l’Euro Dollaro non subisce sostanziali modifiche nonostante i buoni dati macro anche per l’Eurozona (Pmi manifatturiero a 46,9, superiore alle previsioni degli analisti pari a 46,6). Anche la Sterlina è in perdita, seppur leggermente, alla vigilia della visita di Donald Trump a Londra per il vertice del 70esimo anniversario della Nato.
Euro Dollaro 1,1024 (+0,08%). Euro Sterlina 0,8521 (+0,12%). Euro Franco Svizzero 1,0995 (-0,21%)

Grafico Euro Dollaro by TradingView
MATERIE PRIME
Rimbalzo del petrolio dopo il tonfo della vigilia, con il prezzo del greggio ripiombato sotto i 55 dollari al barile con l’andamento delle borse europee. Wti di nuovo affacciato sopra i 56 $ (+1,65%). L’oro non riesce a schiodarsi da sotto la soglia dei 1.460 dollari l’oncia. Ancora vendite sul rame, che ha perso oltre il 2% nelle ultime quattro sedute: il metallo rosso ora è scambiato a 2,63 dollari per libbra, in perdita dello 0,48%.

Grafico Wti by TradingView
TASSI D’INTERESSE
Continua a salire il rendimento dei Btp decennali italiani, al giro di boa sopra l’1,34% mentre il Bund risale sopra la soglia del -0,3%, ai massimi dagli ultimi 20 giorni. Risale anche lo spread: 160 punti base, mai così alto negli ultimi 15 giorni.