La casa d’affari francese di Carmignac analizza il mercato a tre mesi dalla fine del 2019
L’esposizione sui mercati azionari rimane significativa, privilegiando in particolare azioni legate alle crescita e ai consumi ciclici. Questa l’analisi della casa d’affari Carmignac, a 3 mesi dalla fine del 2019.
Sui mercati obbligazionari l’appiattimento della curva americana continuerà ad essere uno dei punti di riferimento nei portafogli, la contrazione quindi dei tassi sulla parte lunga e la stabilità di quelli a breve. Ci sono poi una serie di opportunità in particolare su emergenti e periferici. Nel primo la scelta è ricaduta sulla Turchia con scadenza di medio termine mentre nel secondo si punta sugli spread di Grecia e Italia.
Strategie sui Bond
La Grecia ha uno spread 10 anni sulla Germania pari a 182 nel momento in cui si scrive. Cipro, pur essendo un paese dell’Eurozona, analogo a 105,2.
Il paese ellenico, hanno spiegato inoltre da Carmignac, ha approvato riforme strutturali importanti, dispone di una liquidità significativa che la protegge dai rischi e le ultime elezioni hanno consegnato il paese nelle “mani” di un primo ministro a favore degli affari e potenzialmente liberale. Quanto ai problemi legati al default, per la casa d’affari, i dati di bilancio mostrano una buona tenuta grazie ad un avanzo primario significativo. I ritorni a scadenza della curva greca vanno dallo 0,51% per il 3 anni all’1,72% del 15 anni.
Opportunità sull’Italia ma con qualche rischio
Quanto all’Italia, i bond più interessanti sono sul 30 anni. Il punto di partenza è sempre lo spread, ma questa volta il confronto è fra curve dei rendimenti dei rispettivi paesi, e non fra singoli tassi. Il differenziale fra 30 e 10 anni è all’1,2%, mentre l’omologo tedesco è allo 0,60%: troppo.
Sul nostro paese, Carmignac ritiene che il bilancio sia migliorato, come dimostra il Documento di Economia e Finanza presentato ad aprile. I contrasti con l’Europa dovrebbero essere risolti grazie alla “retorica europeista” del nuovo governo 5 Stelle – Pd. Carmignac sull’Italia cita poi ipotetici cambiamenti sulla legge elettorale che dovrebbero imprimere dei benefici imprevisti al sistema. La caccia ai rendimenti su scala globale dovrebbe, infine, fare il resto. Nella sostanza, visto che molti paesi restituiscono rendimenti negativi, è facile prevedere che ci si concentrerà sulle curve che offrono margini positivi.
Sull’Italia ci sono però dei rischi da monitorare: le regole di bilancio europee rischiano di rimanere stringenti, il debito è al limite della sua sostenibilità con un valore superiore al 130%. C’è poi il problema “Salvini”, una forza sovranista è saldamente in testa a tutti i sondaggi, quindi una caduta del governo potrebbe trascinare nuovamente il paese verso un esecutivo anti Europa.
Ciclo economico Usa ha raggiunto il minimo
Tornando alle azioni, le aperture sono connesse alle valutazioni positive del ciclo economico. Per Carmignac gli Usa hanno raggiunto un punto di possibile inversione dopo una flessione. I principali indicatori anticipatori si sono girati già al rialzo e la Fed appare in ritardo rispetto agli interventi di stimolo. Le attese sugli utili hanno trovato un livello di supporto e si sono girati al rialzo. Diversa è, invece, l’analisi su Cina ed Europa entrambe le aree mostrano segnali di debolezza. L’Europa tuttavia potrebbe intervenire con politiche fiscale espansive, viste che la spesa per interessi è scesa all’1,5% ed i debiti sono all’85% del Pil.
Nel dettaglio del portafoglio azionario, quasi il 40% è concentrato su azioni che puntano sulla crescita dei ricavi. I settori più attraenti sono: quelli legati alla digitalizzazione, ai cambiamenti sociali e demografici ed ai consumi on-line.
Sotto il profilo tattico, l’esposizione al Nasdaq è stata ridotta del 2%, mentre quella alle banche europee è lievitata dello 0,6%.