La telefonata tra Liu e Mnuchin-Lighthizer per sbloccare lo stallo
Come in una sfida sul ring ma meno avvincente, ecco il tredicesimo round: ottobre diventa la nuova dead line per le negoziazioni tra America e Cina per evitare ulteriori tensioni sul fronte della guerra commerciale.
Slitta quindi ulteriormente il momento del dialogo, dopo che il bilaterale di luglio a Shangai era stato definito “costruttivo” ma terminato con un nulla di fatto.
All’inizio del mese, dunque, nuovo vertice a Washington: ne da notizia il Ministero del Commercio cinese dopo una telefonata tra il vicepremier cinese Liu He e il segretario al Tesoro e il rappresentante per il Commercio americani, Steven Mnuchin e Robert Lighthizer.
I capi delegazione di Cina e Usa hanno concordato infatti di “prendere azioni congiunte per creare un contesto favorevole per le consultazioni bilaterali” e sbloccare lo stallo: una decisione giunta a pochi giorni dall’entrata in vigore dei nuovi dazi incrociati tra Usa e Cina.
Il comunicato del Ministero del commercio cinese sottolinea infine che le due parti “manterranno strette comunicazioni” in vista del faccia a faccia.
TRADE WAR: LE CONSEGUENZE
La guerra commerciale ha di fatto modificato il sentiment economico internazionale con relativo pessimismo rispetto al futuro. A questo ha fatto seguito una serie diffusa di dati macroeconomici in rallentamento, dagli USA ALL’ASIA, fino ad arrivare all’Europa.
DA NOTARE
La Cina ha cambiato strategia con l’America: attacco e non solo difesa.
Infatti:
- Il 5 agosto scorso ha svalutato lo Yuan portandolo sopra quota 7 dollari
- Il 23 agosto ha rialzato per prima i dazi
- Il 3 settembre ha presentato ricorso al Wto (World Trade Organization) contro gli Stati Uniti d’America
REAZIONE DEL MERCATO
Particolarmente sostenuto il settore auto, dopo l’annuncio e dopo che la Cina aveva introdotto dazi sulle importazioni di automobili dagli USA in risposta alle tariffe introdotte da Trump lo scorso 1 settembre.
In Asia chiude a +3,43% Mazda Motor Corp, seguita da Mitsubishi (+2,14%) e Nissan (+1,98%).