Conte si dimette: "Salvini ha creato crisi per interessi personali"

CRISI DI GOVERNO: CONTE SI DIMETTE E ATTACCA SALVINI

conte bis

Spread scende a 199, poi risale a 207. Il rendimento Btp aggiorna i minimi del 2016

Alle 15.53 il presidente del Consiglio Giuseppe Conte lo dice chiaro e tondo: “Interrompo questa esperienza di governo”. Una frase che conclude quasi un’ora di intervento e che regala un sussulto anche al Ftse Mib, che cresce di quasi 150 punti appena dopo l’annuncio che la spina verrà staccata al Quirinale. Le previsioni si sono dunque avverate. L’esecutivo gialloverde muore dopo quasi 15 mesi. E tra Conte, Salvini e Renzi, forse, le parole che più rimbombano in Aula sono quelle della senatrice Emma Bonino: “Tutti questi complimenti a Mattarella sono sospetti. Assomigliano molto a qualcos’altro. Del tipo: ‘Presidente abbiamo fatto un gran pasticcio. Non sappiamo più come fare. Ci aiuti lei'”.

LE BORDATE DI CONTE
Il premier dimissionario, dal canto suo, è stato un diesel. Prima ha elencato i motivi, evidenti, per cui aprire una crisi di governo adesso potrebbe essere quanto mai pericoloso, a partire dalle trattative in corso con l’Unione Europea, che ancora aspetta il nome italiano da inserire in Commissione e a cui va comunicato entro il 26 agosto, e dalla presentazione entro il 15 ottobre di una manovra economica in grado di proseguire nella direzione intrapresa quando è stata evitata la procedura d’infrazione a causa dei conti in disordine. Poi, il premier, si è rivolto al ministro dell’Interno Matteo Salvini. “Caro Matteo” lo ha ripetuto più volte, Giuseppe Conte, accusando il leader della Lega di aver aperto la crisi solo per obiettivi personali. “Così incrementi il tuo consenso senza che il bene comune possa essere ottenuto con criteri di efficienza”. E ha aggiunto: “Una crisi va affrontata in Parlamento, non nelle piazze. Sollecitare il popolo a votare ogni anno non è responsabile, la tua è scarsa sensibilità istituzionale e grave mancanza di cultura costituzionale. Il tuo opportunismo politico ti ha condotto a chiedere elezioni anticipate subito dopo aver incassato il decreto sicurezza. E amici della Lega, se proponete una mozione di sfiducia al premier, perché allora i vostri ministri non si sono dimessi?”. E’ un fiume in piena, il premier uscente. Che respinge ogni accusa di aver guidato “un governo del no” elencando i risultati ottenuti finora ed esprimendo preoccupazione per il fatto che Salvini abbia chiesto agli italiani “pieni poteri per governare”, dimostrando “totale assenza di responsabilità e di conoscenza della Costituzione”.

LA RISPOSTA DI SALVINI
“Siamo gli unici che chiedono il voto e ci danno dei fascisti” è stata la risposta di Matteo Salvini. Che ha esordito dicendo: “Rifarei tutto quello che ho fatto. Se il Movimento 5 Stelle, che si è rivelato il partito del ‘No’, aveva intenzione di liberarsi della Lega e fare un’altra maggioranza non aveva che da dirlo. Auguri, se volete fare la riforma del lavoro con Renzi, delle banche con la Boschi e del Csm con Lotti”. Ha insistito sul concetto di “uomo libero, che non ha bisogno di essere comandato da padroni”, in riferimento all’Europa, ribadendo quanto già aveva dichiarato a Radio 24: “La Lega è disposta a fare una manovra di bilancia coraggiosa, se avrà almeno 50 miliardi a disposizione. L’aumento dell’Iva si può fermare, se si vota a ottobre e si ha un governo a novembre”.

RENZI: NON FARO’ PARTE DEL NUOVO ESECUTIVO
Dopo Salvini è stata la volta del senatore Matteo Renzi, che ha subito messo in chiaro: “Non farò parte di un eventuale nuovo governo giallorosso” dopo aver ricordato di aver lasciato Palazzo Chigi con un paese in una situazione economica decisamente migliore, puntando il dito contro le politiche e i toni di intolleranza nei confronti dei migranti o anche solo di chi ha la pelle nera. Infine, tornando all’operato dell’ultimo esecutivo: “C’è da evitare l’aumento dell’Iva perché porterebbe una crisi nei consumi. Questo è il parlamento, non è il Papeete”.

LA REAZIONE DELLO SPREAD
E’ sceso sotto i 200 punti, il differenziale tra Btp e Bund, alle 16.30 circa, mezz’ora dopo l’annuncio delle dimissioni di Giuseppe Conte e nel pieno dell’intervento di Matteo Salvini. Per poi riprendere quota e riportarsi a 207. Traiettoria simile per il rendimento dei titoli di stato a 10 anni: minimo a 1,3% nel momento in cui lo spread ha raggiunto quota 199, poi un lieve rialzo per chiudere a 1,38%, comunque in calo rispetto alla vigilia.

 

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