Il nuovo piano 2022-2024 e le linee strategiche 2030 di Enel spianano la strada all’obiettivo di zero emissioni nette, inizialmente previsto al 2050, con investimenti in crescita a 210 miliardi di euro. Starace: si apre il decennio dell’elettrificazione, le bollette costeranno il 40% in meno di oggi. E agli azionisti promette un rendimento del 13% nei prossimi 3 anni
Traguardo Net Zero, zero emissioni nette. Enel accorcia di ben 10 anni, dal 2050 al 2040, l’obiettivo finale, sia per le emissioni dirette sia per quelle indirette, e traccia un altro pezzo di strada verso il traguardo intermedio del 2030, con investimenti che salgono a 210 miliardi (+6% rispetto al piano precedente). Per dirla come l’ad Francesco Starace, “si apre il decennio dell’elettrificazione“. Il Piano 2022-2024, appena presentato a Milano insieme alle linee strategiche al 2030, fa perno su quattro linee strategiche: allocazione di capitale a supporto di una fornitura di elettricità decarbonizzata; elettrificazione della domanda di energia dei clienti; creazione di valore lungo tutta la value chain; anticipazione degli obiettivi di Net Zero sostenibile. In tempi di caro-bollette e incertezze sulle oscillazioni delle commodity arriva un messaggio forte dal gruppo guidato dall’ad Francesco Starace: “si prevede che il valore creato dal Gruppo per i clienti porterà una riduzione fino al 40% della loro spesa energetica, parallelamente a una riduzione fino all’80% della loro impronta carbonica”.
Sotto il profilo finanziario, Enel prevede al 2030 un ebitda ordinario consolidato in aumento del 5-6% in termini di tasso annuo di crescita composto, a fronte di un utile netto ordinario che è atteso crescere del 6-7%, sempre in termini di Cagr. Nel 2024, l’ebitda ordinario dovrebbe raggiungere i 21-21,6 miliardi di euro, rispetto ai 18,7-19,3 miliardi di euro stimati per il 2021, con un utile netto ordinario in crescita a 6,7-6,9 miliardi di euro nel 2024, rispetto ai 5,4-5,6 miliardi di euro previsti per quest’anno.
Dal Capital Market day arrivano anche conferme per la politica dei dividendi di Enel, definita “semplice, prevedibile e interessante”. È previsto che agli azionisti vada un dividendo per azione fisso in crescita del 13% dal 2021 al 2024, fino a raggiungere quota 0,43 euro per azione. L’incremento degli utili, sommato al rendimento del dividendo, si dovrebbe tradurre in un rendimento totale stimato di circa il 13% per il periodo 2022-2024.
“Il Piano di quest’anno, con 210 miliardi di euro di investimenti entro il 2030, rappresenta un punto di svolta”, è la convinzione di Starace, “La sua attuazione ci consente di avanzare dal precedente decennio della Scoperta dell’Energia Rinnovabile all’attuale decennio dell’elettrificazione. Stiamo accelerando la crescita in tutte le aree di business, creando valore per i nostri clienti, che sono al centro della strategia del gruppo, valore che si traduce nella prevista riduzione della loro spesa energetica, aumentando al contempo la loro domanda di elettricità. Inoltre, stiamo anticipando di dieci anni l’obiettivo della completa decarbonizzazione del gruppo, con il raggiungimento del “Net Zero” entro il 2040.
“Continueremo a crescere nelle rinnovabili”, ha aggiunto Starace, “valorizzando quello che è già oggi il più grande portafoglio privato di asset rinnovabili al mondo. Il business di Infrastrutture e Reti e la nuova business line Global Customers ci consentiranno di cogliere le incredibili opportunità offerte dall’elettrificazione. Il lavoro pionieristico svolto da tutti i colleghi di Enel e la trasformazione digitale avanzata del gruppo ci consentiranno di soddisfare le esigenze in evoluzione dei clienti nel corso di questo decennio”.
Analisi azioni: ribasso potrebbe essersi arrestato su supporto area 6,75 euro
Il titolo Enel sembra essere impostato al ribasso nel breve termine, anche grazie alla performance negativa registrata nella seduta di ieri. Dopo un’apertura al di sotto della chiusura precedente, infatti, le quotazioni hanno intrapreso fin da subito un andamento fortemente ribassista che le ha portate a realizzare un minimo sul livello 6,752, per poi invertire drasticamente la rotta, riducendo le perdite, fino a raggiungere un massimo relativo a quota 6,827, chiudendo non lontano sul livello 6,811.
Le quotazioni stanno scendendo da inizio gennaio, ma proprio con l’andamento intraday di ieri è possibile intravedere un arrestarsi di questa negatività. In area 6,750, infatti, è presente un doppio minimo molto importante che costituisce un supporto su cui fare leva per un probabile rimbalzo dei corsi. Sia ben chiaro, si tratta di una scommessa, ma può valerne la pena con una size ridotta e uno stop loss molto vicino.
L’impostazione grafica, comunque, vede i prezzi stazionare ancora al di sotto dell’indicatore Supertrend mentre sia l’indicatore Parabolic Sar che la media mobile a 25 sono diventati ribassisti da poco. Anche l’indicatore Macd ha appena incrociato il proprio Signal. Inoltre, è da segnalare come l’indicatore RSI sia posizionato nell’area di “neutralità” vicino al livello 44. Dal punto di vista operativo, pertanto, l’ingresso in posizioni long è consigliabile solo al superamento del livello 6,850 con target nell’intorno dei 7 euro, mentre le posizioni ribassiste potranno essere aperte solo alla violazione di quota 6,750 con obiettivo molto vicino al livello 6,600.
L’andamento di breve termine del titolo ENEL