L’euro digitale potrebbe essere arrivato a una svolta. La Banca Centrale Europea ha affermato che il suo progetto è giunto nelle sue fasi finali e sarà pronto entro il primo trimestre del 2023. Per questo ha selezionato cinque partner per lo sviluppo del prototipo: il colosso e-commerce Amazon, l’azienda Fintech Nexi quotata alla Borsa di Milano, la piattaforma di pagamenti francese Worldline, l’European Payments Initiative e la banca digitale spagnola CaixaBank. Proprio quest’ultima è l’unica banca selezionata per collaborare al piano e sarà responsabile della produzione di un prototipo per i pagamenti online peer-to-peer attraverso l’utilizzo della Central Bank Digital Currency (qui cosa sono le CBDC). In sostanza, l’istituto di credito ispanico avrà il compito di portare avanti un’applicazione mobile che consente agli utenti di poter trasferire euro digitali sul proprio conto e ad altre persone. Avrà tempo da ora fino alla fine del 2022 per finalizzare il progetto.
La BCE aveva commissionato una serie di focus group sui metodi di pagamento digitali, in cui si suggeriva la possibilità di utilizzare l’euro digitale in negozi sia online che fisici. Mentre ad aprile di quest’anno aveva fatto una richiesta di collaborazione al progetto a cui hanno risposto 54 sviluppatori front-end. Alla fine ha scelto le cinque società in base alle loro capacità specifiche. Quali obiettivi si pone? Se alla fine l’euro digitale dovesse vedere la luce, Francoforte ha già chiarito che non sostituirebbe il contante o altri strumenti di pagamento esistenti come le carte di credito e i trasferimenti online, ma costituirebbe un’integrazione degli stessi contribuendo in questo modo a promuovere l’inclusione finanziaria e l’accessibilità.
Euro digitale: perché CaixaBank è stata scelta dalla BCE
Nel processo di selezione, l’Eurotower ha optato per CaixaBank in base alla sua grande esperienza e leadership nel mondo dell’innovazione e dei metodi di pagamento, oltre alla qualità dei servizi offerti, all’attitudine nello sviluppo di progetti digitali e alla sua copertura del mercato. L’azienda dispone del più grande bacino di utenti nel settore finanziario spagnolo nel campo del digital banking, con oltre 11 milioni di soggetti serviti. Inoltre, ogni giorno sviluppa nuovi modelli che si addicono alle esigenze dei clienti, sposando in pieno la loro cultura finanziaria. Attualmente CaixaBank ha una quota di mercato del 32,1% nel settore e oltre 3 milioni di clienti di pagamenti mobili, grazie alla sua app di digital banking CaixaBankNow in versione iOS e Android.
Tra l’altro è la prima banca spagnola che dà la possibilità di effettuare pagamenti con gli orologi analogici di Swatch, essendo compatibile con Swatch Pay. Non finisce qui. Il processo di digitalizzazione dell’istituto spagnolo ha portato alla luce vari progetti che riguardano la tecnologia blockchain, l’informatica quantistica, l’intelligenza artificiale, i big data e il cloud computing. Tutte soluzioni, queste, a disposizione dei consulenti finanziari della banca per fornire un servizio migliore ai clienti, attraverso la personalizzazione dell’offerta commerciale e lo sviluppo di nuovi metodi per rendere tutto il processo decisionale più snello.
CaixaBank: i riconoscimenti
La sua grande capacità di effettuare una vera trasformazione digitale ha fatto di CaixaBank una delle banche più considerate a livello mondiale nei prodotti e servizi digitali. Al riguardo, negli ultimi anni ha ricevuto una sfilza di riconoscimenti internazionali. Per il 2021 ha ottenuto la palma di “Banca più innovativa del mondo” agli EFMA & Accenture Awards, nonché la nomina di “Best Digital Retail Bank Website Design in Western Europe” e “Best Retail Banking Mobile Application in Western Europe ” da Global Finance.
Per il 2022 ha conseguito il titolo di “Most Innovative Financial Institution in Western Europe” e di “Most Innovative Private Bank in Western Europe” sempre da Global Finance, oltre alla scelta come “Best Private Banking Entity in Big Data and Artificial Intelligence Analysis in Europe” e “Best Private Bank in Digital Marketing and Communication in Europe” dalla rivista britannica PWM del Financial Times Group.