Il mercato prezza una probabilità del 94% di un taglio dei tassi della Fed. Tensioni geopolitiche sotto osservazione col Pil Usa e i nuovi occupati. A cura di La Française AM
Mancano poche ore al comitato monetario della Fed e tutti gli investitori sono concentrati sulla prossima e imminente mossa di Jerome Powell, che, salvo sorprese dell’ultimo momento, vedrà una nuova sforbiciata dei tassi d’interesse. Il mercato sconta un taglio del costo del denaro di 25 punti base, che porterà i tassi di interesse nell’intervallo dall’1,5% all’1,75%.
Secondo François Rimeu (in foto), senior strategist di La Française AM (asset manager multi-expertise), il mercato al momento starebbe prezzando una probabilità molto alta, del 92%, di un taglio dei tassi da parte della Federal Reserve. Dice Rimeu: “Storicamente, la Fed ha sempre rispettato le attese quando le probabilità di un taglio erano così alte e non vediamo perché questa volta dovrebbe comportarsi in modo differente”. Per l’analista, quindi, le attese sarebbero per “alcuni cambiamenti nella formulazione della dichiarazione di accompagnamento, in cui si dovrebbe riaffermare che la Fed agirà in modo appropriato a supporto della crescita economica”.
Dati macro e tensioni geopolitiche
Occorre però analizzare anche i dati macroeconomici e soprattutto le situazioni internazionali con tensioni geopolitiche tutt’altro che risolte. Nell’ultimo mese e soprattutto dall’ultimo meeting del FOMC, i dati economici statunitensi hanno segnalato una decelerazione dell’attività, con l’indice ISM non–manifatturiero al ribasso, la crescita dei salari in rallentamento e le vendite al dettaglio deludenti.
Tuttavia, a compensare questo rallentamento, sul fronte internazionale le tensioni geopolitiche si sono ammorbidite. Il rischio Brexit a breve termine e soprattutto senza accordo è stato scongiurato, e le trattative commerciali fra USA e Cina hanno fatto progressi, o perlomeno sembrerebbero essere maggiormente sotto controllo.
Ma per La Française AM questo non basta. Continua François Rimeu: “Riteniamo che l’incertezza resti di gran lunga troppo alta perché la Fed riconosca questi miglioramenti nel proprio statement. Per questo, alla luce delle ultime mosse, riteniamo che i tassi USA potrebbero essere leggermente più bassi dopo il meeting FOMC”.
In arrivo il dato su Pil e nuovi occupati
E’ una settimana ad alta concentrazione di dati macroeconomici per gli Usa. L’attesa è tutta per il preliminare sul PIL del 3° trimestre. Qual è lo stato di salute dell’economia americana? I recenti dati PMI e quelli sulla fiducia dei consumatori sembrano indicare capacità di resistenza, ma come detto poco sopra, il rallentamento c’è e dovrebbe essere confermato dalla lettura preliminare del PIL. Gli analisti si attendono un dato tra l’1,6% e l’1,8% di crescita della ricchezza prodotta e gli effetti del rallentamento potrebbero farsi sentire anche sui dati del mercato del lavoro.