I prezzi del gas naturale sono crollati oggi fino al 10% nel mercato delle materie prime nel Regno Unito e nell’Unione Europea, dopo la presa di posizione del Presidente russo Vladimir Putin. Il Capo del Cremlino ha ordinato all’ente statale Gazprom di cominciare a riempire gli impianti di stoccaggio a partire dal mese prossimo.
Tanto è bastato per scatenare le vendite sul mercato del combustibile sulle attese che finalmente le forniture verso l’Europa riprenderanno come prima, riequilibrando in questo modo un mercato eccessivamente sbilanciato verso la domanda. Il livello complessivo di gas russo in Europa oggi è ben al di sotto di quello degli ultimi 5 anni, con un decremento dal 10% al 20%. In questo momento i futures con scadenza dicembre sono in ribasso del 4,36% a 5,93 dollari.
Gas naturale: le forniture dalla Russia passeranno attraverso Nord Stream 2
La crisi energetica ha improvvisamente dato un potere enorme nelle mani di Putin, da cui dipende buona parte dell’approvvigionamento del gas naturale nel Vecchio Continente. Ancor più in questo periodo in cui la stagione invernale è alle porte e si preannuncia particolarmente fredda. La situazione ancora però è molto critica. Il più grande sito di stoccaggio di Gazprom in Germania è riempito solo per il 10% della sua capacità, mentre il più grande in Austria è arrivato al 20%.
Secondo molti tutto questo deriva da una strategia ben precisa di Mosca che vuole fare pressione sull’Europa affinché acceleri l’approvazione del gasdotto Nord Stream 2. Il Cremlino ha più volte ripetuto che con l’apertura le forniture di gas aumenterebbero immediatamente. La Germania di recente ha ammorbidito la sua posizione certificando che il gasdotto non compromette la sicurezza dell’approvvigionamento. Diverse questioni però sono ancora controverse.
Nord Stream 2: cosa rappresenta realmente
Nord Stream 2 è un gasdotto di 746 miglia di lunghezza, esteso sotto il Mar Baltico dalla costa russa di San Pietroburgo alla Germania, costato 11 miliardi di dollari e in grado di fornire oltre 55 miliardi di metri cubi di gas a tutta l’Europa. Con le sanzioni degli Stati Uniti alla Russia per via dei conflitti con l’Ucraina, i lavori di completamento hanno subito degli arresti.
La pressione americana si è fatta e si fa ancora sentire sull’Europa, per il timore che Putin possa esercitare una posizione estremamente dominante nel mercato del gas naturale. La situazione si è ulteriormente esacerbata dopo l’avvelenamento del leader dell’opposizione russa Aleksei A. Navalny.
Fatto sta che per tutto il 2021 la Russia ha limitato le forniture e lo stallo potrebbe continuare se non verrà definitivamente sbloccata la questione. Putin ha rassicurato che gli impianti tedeschi e austriaci saranno riempiti, ma la priorità sarà data ai propri stabilimenti domestici a partire dal prossimo mese.
Una volta fatto questo, allora la situazione si presenta molto più favorevolmente. Su questo molti nutrono dei dubbi e i colli di bottiglia potrebbero rendere ancora più tesi i rapporti tra la Russia i partner commerciali. Recentemente Putin ha lanciato persino accuse alle società energetiche europee per non aver estratto abbastanza metano nelle riserve sotterranee in previsione dell’inverno, contribuendo in questo modo a far salire il prezzo del gas naturale.