Ilva, le sette contraddizioni che qualcuno deve spiegare

ILVA, LE 7 CONTRADDIZIONI CHE QUALCUNO DEVE SPIEGARE

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La vicenda dell’azienda siderurgica Ilva apre importanti riflessioni di politica economica

 

1. Il governo deve decidersi. Perché un giorno è per il Green New Deal, l’altro dice di battersi per tenere aperta l’Ilva che di Green francamente, e almeno per il momento, ha ben poco?

2. Si vuole puntare tanto sul trasporto pubblico locale invece che sulle automobili, che sono il principale cliente dell’Ilva. Poi però si pretende la massima capacità produttiva dello stabilimento siderurgico.

3. E’ dal mese di maggio del 2008, e quindi da undici anni, che il settore automobilistico globale e locale, come già detto principale cliente dell’Ilva, sta facendo fatica, anche a causa dei dazi e divieti green. Come mai le parti sociali e le aziende si incontrano soltanto adesso?

4. La gara per l’aggiudicazione della gestione prevedeva un punteggio più alto per il mantenimento dei livelli occupazionali, mentre il risanamento ambientale era considerato non prioritario. Ebbene: a poco più di un anno, ci ritroviamo con un’Ilva che gira ancora a carbone e con una richiesta di 5.000 esuberi.

5. E’ da quest’estate che ArcelorMittal denuncia proiezioni di perdite per 600 milioni all’anno: come mai nessun organo istituzionale si è mai preoccupato di convocare la compagnia indiana per chiedere ulteriori spiegazioni?

6. Da poche settimane, al vertice dell’azienda, si è installata un’amministratrice delegata nota negli ambienti economici e finanziari per essere un’esperta di ristrutturazioni aziendali: era evidente che qualcosa sarebbe accaduto.

7. E’ arrivata una richiesta di 5.000 esuberi proprio quando il settore auto mostra qualche segnale di ripresa, e anche la guerra tariffaria che ha causato un calo degli investimenti sembra rientrare. Cina e Usa hanno, infatti, annunciato di ridurre proporzionalmente i dazi su tutti i prodotti coinvolti.

Come andrà a finire? Molto probabile: una Cassa Integrazione Straordinaria pesante (a carico dell’intera collettività e dei contribuenti), qualche esubero effettivo, il ripristino dello scudo penale, significative ripercussioni sull’indotto e il rallentamento dello piano di risanamento ambientale per contenimento dei costi. Scontenti tutti.

 

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