Intesa Sanpaolo ha messo a disposizione 5 miliardi di euro a sostegno del cinema e delle produzioni audiovisive italiane, che rappresentano un’importante risorsa economica per il Paese in grado di generare un effetto moltiplicatore sulle filiere collegate di turismo, design e moda. I nuovi fondi si aggiungono agli oltre 2,4 miliardi di finanziamenti già dedicati al settore a partire dal 2009. L’intervento si inserisce nelle iniziative del gruppo con 410 miliardi di euro a disposizione dell’economia reale per la realizzazione degli obiettivi del PNRR.
Favorire il consolidamento dell’industria audiovisiva italiana. L’obiettivo di Intesa Sanpaolo, in linea con l’obiettivo Cultura 4.0 del PNRR, è quello di favorire il consolidamento di una solida industria audiovisiva italiana, vettore di immagine e cultura italiana all’estero e strumento di valorizzazione del made in Italy. Il settore del cinema e dell’audiovisivo coinvolge oltre 15.000 imprese e genera quasi 200.000 posti di lavoro tra diretti e indiretti, in particolare lavoro giovane e femminile, registrando anche una interessante propensione all’export. L’industria cinematografica italiana è al quarto posto in ambito europeo per produttività del lavoro e cresce a ritmi importanti, soprattutto verso piattaforme e canali digitali, entrate nella loro stagione decisiva dopo la pandemia.
“L’intero settore cinematografico costituisce una risorsa capace di generare un effetto moltiplicatore importante per l’economia italiana. Con questo ulteriore intervento rinnoviamo il nostro impegno con un sostegno finanziario che in poco più di un decennio supera complessivamente i 7 miliardi di euro, in una chiave di sviluppo del settore audiovisivo e dell’entertainment che sposa gli obiettivi del PNRR. Sono molti infatti gli ambiti trasversali che le filiere produttive del settore possono attivare, in chiave di investimenti digitali e sostenibili ma soprattutto in termini di attrattività e di attenzione a tematiche inclusive. Il nostro supporto vuol favorire il recupero della competitività e l’apertura al mercato globale di un settore economicamente rilevante e con enormi potenzialità strategiche per il Made in Italy e per il turismo, attraverso la valorizzazione di significati, identità, luoghi iconici e marchi che parlano di eccellenza italiana nel mondo” ha spiegato Virginia Borla, Executive Director Business Governance Banca dei Territori Intesa Sanpaolo.
Azioni Intesa Sanpaolo: obiettivo area 2,25, poi cosa fare?
Considerato uno dei più importanti tra quelli inseriti nell’indice FTSE MIB di Borsa Italiana, il titolo Intesa Sanpaolo sembra essere impostato al ribasso nel breve termine, anche grazie alla performance molto negativa registrata nella seduta di ieri. Dopo un’apertura in gap down (subito ricoperto nell’intraday), infatti, le quotazioni hanno intrapreso un andamento fortemente ribassista che le ha portate a realizzare un minimo in prossimità della soglia dei 2,2500 euro.
Tale livello, in particolare, rappresenta proprio il target ribassista di un movimento discendente iniziato ieri con la violazione del supporto posto a quota 2,3190 (2 maggio scorso), ma che non fornisce garanzie in merito alla sua tenuta. E’ vero che era già stato toccato, sempre come supporto (e in quel caso i corsi erano rimbalzati), l’ultimo 24 marzo, ma questa volta è diverso. Lo scossone dell’intera Borsa italiana (comprese quelle europee) dovuto alla preoccupazione per il possibile default Usa in caso di mancato aumento del tetto del debito, potrebbe essere solo l’inizio di una più ampia fase correttiva. E poiché la tempistica per trovare l’accordo politico è fissata per il 1 giugno, quella che si ha davanti sarà una settimana all’insegna della negatività e, soprattutto, volatilità.
Dal punto di vista operativo, pertanto, al momento è assolutamente sconsigliato prendere posizioni long o short: se un rimbalzo è poco probabile, anche un eventuale ribasso ha oramai poco spazio per scendere ulteriormente. Nella migliore delle ipotesi si potrebbe assistere ad una fase di stallo. L’impostazione algoritmica, infatti, vede i prezzi stazionare al di sotto dell’indicatore Supertrend mentre sia l’indicatore Parabolic Sar che la media mobile a 25 sono diventati ribassisti a metà maggio. Anche l’indicatore Macd ha appena incrociato il proprio Signal. Inoltre, è da segnalare come l’indicatore RSI sia posizionato nell’area di “neutralità” vicino al livello 34.
L’andamento di breve termine del titolo INTESA SANPAOLO