Goldman Sachs ha deciso di puntare l’Asia con gli investimenti alternativi. Nei prossimi 5 anni la banca d’affari americana destinerà 30 miliardi di dollari per effettuare operazioni su immobili, consumi, energie rinnovabili e start-up tecnologiche. Questo si aggiunge ai già 30 miliardi investiti finora che hanno generato importanti ritorni per il gruppo bancario.
Basti pensare che sulle sole società asiatiche in crescita la banca ha investito dal 2003 6,3 miliardi di dollari ottenendo un rendimento del 35%. In un piano del 2019 realizzato dall’Amministratore Delegato David Salomon, Goldman intende raccogliere 150 miliardi di dollari da destinare agli investimenti alternativi e finora è riuscita a incassare circa la metà dei fondi accrescendo il totale del patrimonio gestito a 416 miliardi di dollari.
Asia: una sfida difficile per Goldman Sachs
La sfida di Goldman Sachs non è ovviamente esente da rischi, soprattutto in rapporto a ciò che sta succedendo in Cina con la repressione delle Autorità di Pechino su vari strati dell’economia del Paese. Anche per questo l’istituto finanziario utilizza circa 3.000 banchieri specializzati negli investimenti, 700 analisti di ricerca e 800 gestori patrimoniali per setacciare i migliori affari che si possono presentare sulla piazza.
In Asia Goldman ha circa 160 professionisti degli investimenti in immobili, private equity e credito e potrebbe nei prossimi tempi aumentare la quota del 10%. Altri grandi fondi come Carlyle e KKR hanno un organico più ristretto: il primo si ferma a 100 unità, mentre il secondo non supera i 130 dipendenti.
Riuscire a individuare quelle aziende e quei settori meno esposti alla legge del taglione che ormai imperversa in Cina da qualche anno non è una cosa facile. Anche perché quelli che oggi si pensa possano essere al riparo dal rischio domani potrebbero non esserlo più, alla luce dell’obiettivo di prosperità comune che il premier cinese Xi Jinpong intende realizzare nei prossimi anni.
Investimenti alternativi: dove sta investendo Goldman Sachs
Attualmente il team della banca con sede a New York non si sta concentrando su aziende dominanti sul mercato, ma su startup che hanno una tecnologia all’avanguardia e che mirano a diventare leader del settore. In proposito un gruppo ingegneristico di 9.000 persone di Goldman Sachs, specializzato in robotica e intelligenza artificiale, ha recentemente valutato un investimento in una tech cinese eseguendo test sull’azienda e sui competitor. Alla fine è stata presentata la proposta al Comitato per gli investimenti globali presso la banca, che ha dato il via libera all’operazione da decine di milioni di dollari.
Altri investimenti importanti riguardano ad esempio la società coreana Woowa Brothers, specializzata nello sviluppo di applicazioni software per smartphone, che ha comportato un ritorno di quasi 30 volte il capitale investito, e il produttore cinese di valvole cardiache trans-catetere Venus MedTech, che ha generato un rendimento di quasi 8 volte.
Goldman Sachs ha investito molto anche nel settore immobiliare: 7,7 miliardi di dollari in oltre 100 operazioni, con un rendimento del 26% dal 2012. Adesso sta valutando la possibilità di avere una maggiore presenza nel ramo delle case nei mercati di Cina, Corea e India. Fermo restando che procederà con maggiore cautela in relazione agli sviluppi della vicenda di Evergrande, che sta in questo momento tenendo il mondo degli investitori con il fiato sospeso.