Le azioni dei chip sono i migliori investimenti attualmente, secondo il veterano dei mercati emergenti Markus Mobius. In un’intervista di oggi, il grande investitore ha affermato che i produttori di semiconduttori rappresentano la quota maggiore di titoli detenuti nel portafoglio della società d’investimento che ha co-fondato Mobius Capital Partners, in quanto le due grandi superpotenze mondiali USA e Cina stanno impiegando una quantità enorme di denaro nella ricerca e produzione di chip. La guerra tecnologica che si è instaurata sta dirottando miliardi di capitale verso l’industria, con i semiconduttori che diventano sempre più sofisticati.
L’esperto prevede che la domanda crescerà in maniera esorbitante nei prossimi anni con l’adozione mainstream delle tecnologie in vari settori: dalle auto ai dispositivi collegati all’intelligenza artificiale che richiederanno un’intensa potenza di calcolo. Mobius ritiene anche che l’Asia abbia una posizione di vantaggio per effetto della presenza nella regione di colossi come Taiwan Semiconductor Manufacturing (TSMC) e Samsung. Inoltre, è molto ottimista riguardo l’India, vista la sua quota maggiore di produzione nell’area Asia-Pacifico, ma pensa anche che molte aziende cinesi e indonesiane dovrebbero trarne beneficio dallo sviluppo del settore.
Investimenti: le azioni dei chip in gran spolvero quest’anno
Dopo il tracollo nel 2022 che ha riguardato tutto il ramo tecnologico per effetto del rialzo dei tassi da parte della Federal Reserve, le azioni dei chip si sono riprese egregiamente nell’anno in corso, sovraperformando il mercato. L’indice Philadelphia Semiconductor infatti è salito del 20% dal 1° gennaio 2023, mentre a Wall Street l’indice S&P 500 ha avuto una performance solo del 4%.
Il settore è in fermento perché i Paesi sono intenzionati a risolvere le problematiche della catena degli approvvigionamenti che hanno vissuto in questi anni. Gli Stati Uniti hanno lanciato un piano da 52 miliardi di dollari nei prossimi tre anni mirato a costruire un numero maggiore di fabbriche per la produzione di chip in casa. L’obiettivo è quello di limitare la dipendenza dall’estero, soprattutto da Taiwan. Nel contempo la Casa Bianca cerca di mettere in offside la Cina attraverso una serie di sanzioni che impediscono alle aziende statunitensi di fornire a Pechino chip di ultima generazione e apparecchiature per la produzione in loco. Nondimeno recentemente ben 28 società cinesi sono state inserite nella black list tenuta dal Dipartimento del Commercio USA per ragioni di sicurezza.
In quella che finisce per essere anche una guerra di nervi, il mercato dovrà essere giocoforza rivitalizzato, con le azioni delle società che operano nel campo dei semiconduttori che potrebbero trarne giovamento, grazie a utili attesi più alti. Alcuni numeri sono già una traccia quest’anno. Dopo aver dimezzato il suo valore lo scorso anno, da inizio 2023 a Wall Street le azioni Nvidia sono cresciute del 65%. Le azioni AMD sono salite del 32% e quelle TSMC hanno guadagnato il 22% di capitalizzazione.