L’onda di ritracciamento sui mercati partita il 20 dicembre non si è ancora esaurita. I corsi a Milano hanno chiuso la seduta a -0,56% a 23.702 in frazionale discesa rispetto alla seduta precedente. Piazza Affari ha recuperato nel pomeriggio quando Wall Street ha limitato le perdite dei future contabilizzate al mattino.
Sul listino italiano analogamente a quanto accade nelle altre piazza finanziarie europee ha pesato l’acuirsi delle tensioni fra Usa e Iran. Nelle ultime ore il Rouhani (Presidente Iran) ha spiegato che l’Iran si vendicherà.
Nella notte gli Stati Uniti hanno colpito a Bagdad un convoglio di auto. A bordo degli autoveicoli due dei responsabili a diverso livello, secondo gli americani, dell’attacco alla loro ambasciata di ieri.
Aspetti tecnici
Il successivo ostacolo alla discesa delle quotazioni è posizionato a 22.750, vicino ai minimi di inizio dicembre a 22.581. Verso l’alto il punto di riferimento è rappresentato dalla barriera psicologica a 24.000 punti. Solo la violazione di questo livello, confermata da volumi e volatilità consentirebbe la prosecuzione del movimento positivo. La chiusura di oggi sopra i minimi della seduta precedente attenua le spinte ribassiste.
Migliori e Peggiori
Sul fronte dei singoli titoli hanno fatto bene le blue chip legate al petrolio, poi il rialzo è in parte rientrato.
Il greggio ha registrato una performance positiva superiore al 3%. Registrano performance positive: Tenaris +1,34% e Recordati +1,00% e Leonardo 1%. Scendono dall’altra parte: Unipol -2,84%, Fineco -2,68%, Ubi Banca -2,89%.
L’amministratore delegato di Bpm Giuseppe Castagna ha smentito ipotesi di fusione con Ubi