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KKR: ecco perché comprare le azioni a Wall Street

KKR: ecco perché comprare le azioni a Wall Street

I primi sei mesi dell’anno non sono stati molto benevoli per la Borsa americana, incluse le azioni dei gestori di asset alternativi come KKR, Apollo e Blackstone. Questo settore ha perso in media oltre il 30%, sottoperformando quello finanziario generale che ha subito un calo del 19,5%. I titoli finanziari hanno sofferto in generale la condizione di incertezza che si è instaurata a Wall Street, con l’inflazione che ha costretto la Federal Reserve ad alzare i tassi d’interesse facendo temere per l’arrivo di una recessione. Lo scoppio della guerra Russia-Ucraina ha aggravato lo stato delle cose, destabilizzando i mercati finanziari ed esacerbando gli effetti letali dell’inflazione sull’economia. Anche riuscire a trovare asset alternativi alle azioni che fossero redditizi non è stata cosa facile per i gestori come KKR, che hanno dovuto barcamenarsi in attesa che il quadro complessivo si schiarisca.

 

 

KKR: per gli analisti il titolo è da comprare

Le azioni KKR fino al 30 giugno hanno perso quasi il 38% e hanno chiuso la prima metà dell’anno a 46,29 dollari. Attualmente il titolo viene scambiato ad appena 11 volte i guadagni attesi per quest’anno e 10 volte quelli dell’anno prossimo. Il consensus stima EPS 2022 a 4,28 dollari, ossia il 3,7% in meno rispetto allo scorso anno, ma che dovrebbero salire a 4,83 dollari nel 2023. L’azienda gestiva al 31 marzo un patrimonio di 479 miliardi di dollari, il 30% in più rispetto allo stesso periodo del 2021 e nel primo trimestre ha registrato utili per 968,5 milioni di dollari, pari a 1,10 dollari per azione e in aumento del 47% anno su anno.

Gli analisti vedono bene il titolo in Borsa e una delle ragioni è che il trimestre in corso potrebbe essere molto forte grazie ai profitti derivanti dalla vendita da parte di KKR delle società private. La scorsa settimana il gestore americano ha affermato di aver monetizzato oltre 950 milioni di dollari, dei quali il 75% derivante dalle società private, mentre il 25% da redditi da investimenti realizzati, come dividendi e interessi su assets detenuti in bilancio. Questo risultato ha superato le attese della stessa KKR, che si aspettava monetizzazioni per oltre 600 milioni di dollari nella guidance del primo trimestre. Successivamente le stime erano arrivate a 800 milioni di dollari, ma sempre meno rispetto all’esito dei 950 milioni di dollari.

Secondo Brian McKenna, analista di JMP Securities, KKR potrebbe segnare il miglior trimestre di sempre per la monetizzazione. L’analista nutre grandi aspettative per la pubblicazione dei conti trimestrali che avverrà nel mese di agosto e intanto ribadisce il suo rating Buy per le azioni con target price a 85 dollari, quasi il doppio rispetto alle quotazioni attuali. A giudizio di Rufus Hone, analista di BMO Capital Markets, il livello di monetizzazione di KKR indica che l’ambiente circostante non sta molto influenzando le performance del fondo. L’esperto è convinto che le azioni possano crescere ancora molto e ha fissato un obiettivo di prezzo a 80 dollari.

 

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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