Uno dei temi sul tavolo del Governo Draghi in questo periodo è la riforma di una legge molto importante, che riguarda la protezione verso i soggetti più fragili, affetti da menomazioni dal punto di vista fisico e psicologico. Stiamo parlando della Legge 104, che già durante la pandemia ha subito numerose modifiche. Vediamo quindi nello specifico di cosa si tratta, chi sono i soggetti che ne beneficiano e le più importanti novità introdotte.
Legge 104: cos’è e chi ne beneficia
La Legge 5 febbraio 1992, n.104 è una legge voluta dal Governo Andreotti nell’ultimo dei suoi 7 mandati, che si occupa dell’assistenza, dell’integrazione sociale e dei diritti delle persone affette da handicap fisici e mentali.
Per definire una persona handicappata si fa riferimento all’articolo 3 comma 1 della legge, che ritiene tale “colui che presenta una minorazione fisica, psichica o sensoriale, stabilizzata o progressiva, che è causa di difficoltà di apprendimento, di relazione o di integrazione lavorativa e tale da determinare un processo di svantaggio sociale o di emarginazione”.
Il comma 3 dello stesso articolo invece definisce lo stato di disagio “qualora la minorazione, singola o plurima, abbia ridotto l’autonomia personale, correlata all’età, in modo da rendere necessario un intervento assistenziale permanente, continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione. Le situazioni riconosciute di gravità determinano priorità nei programmi e negli interventi dei servizi pubblici”.
Per poter parlare di handicap è necessario che ci sia un accertamento da parte dell’ASL attraverso una commissione composta da un assistente sociale, un esperto della materia e un medico dell’INPS. La Legge 104 tutela una serie di categorie di persone come di seguito elencato:
- disabili visivi
- disabili uditivi
- disabili visivi ed uditivi
- disabili autistici
- disabili con Sindrome di Down
- disabili mutilati
- disabili motori
- disabili psichici
Nel contesto però rientrano anche tutte quelle persone che hanno delle menomazioni relative all’apparato respiratorio, cardiocircolatorio, endocrino, digerente e urinario. Inoltre sono compresi gli affetti di malattie neurologiche, come ad esempio il morbo di Alzheimer. Tali soggetti devono essere assistiti sistematicamente durante la loro vita quotidiana da personale medico e da altri individui denominati caregiver, ossia parenti o conoscenti. Questi beneficiano di un certo numero di ore retribuite a lavoro proprio per prestare assistenza a coloro affetti da disabilità.
Legge 104: le agevolazioni per disabile e caregiver
Chi rientra tra i beneficiari della Legge 104 usufruisce di 2 tipologie di agevolazioni. Una di carattere lavorativo, in quanto ha la possibilità di ottenere 3 giorni di permesso mensile. Un’altra che riguarda aspetti fiscali come ad esempio:
- deducibilità delle spese sanitarie;
- Iva con aliquota agevolata al 4% per l’acquisto di protesi, cellulare, computer e altri strumenti necessari a livello deambulativo;
- Iva al 4% per l’acquisto di veicoli per il trasporto di persone affette da handicap;
- esenzione del bollo auto;
- esenzione della tassa di concessione governativa sui cellulari;
- detrazione del 19% sull’IRPEF per l’acquisto di beni dei disabili;
- esenzione dal ticket sui servizi erogati dal Servizio Sanitario Nazionale.
I caregiver hanno invece diritto al solo permesso di 3 giorni lavorativi retribuiti al mese. C’è da precisare che in realtà si tratta di 24 ore che possono essere spalmati nel corso del mese senza per forza assentarsi dal lavoro 8 ore per 3 giorni. In altri termini le ore possono essere distribuiti in base alle esigenze dell’assistito. Durante la pandemia però il Governo Conte ha innalzato a 12 i giorni di permesso sia per migliorare l’assistenza al soggetto affetto da menomazioni durante il lockdown, sia per alleggerire la pressione sul Sistema Sanitario messo a dura prova dal dilagare del virus.
Legge 104: procedura per ottenere le agevolazioni
Per ottenere le agevolazioni la Legge 104 stabilisce un iter ben preciso. Innanzitutto il soggetto che necessita di assistenza dovrà effettuare delle visite presso un istituto medico competente, il quale verificherà le invalidità e ne stabilisce un punteggio in termini percentuali. Quindi verrà emessa una certificazione che dovrà essere allegata alla richiesta all’INPS entro un mese dal rilascio. La trasmissione di tutta la documentazione dovrà avvenire esclusivamente in forma telematica direttamente o attraverso un intermediario autorizzato.
L’Istituto di Previdenza Sociale a quel punto convocherà il soggetto affetto da patologie presso la Commissione Medico Legale, che verificherà il suo stato di salute. La percentuale di invalidità in questo caso potrà essere aumentata fino a una massimo di 5 punti. Una volta passato al vaglio di questo ultimo esame, il soggetto potrà beneficiare di tutte le agevolazioni previste dalla normativa.
Legge 104: le novità introdotte dal Governo Draghi
Le novità che potranno essere introdotte dal Governo Draghi consistono innanzitutto nella possibilità di rendere strutturale l’allungamento a 12 giorni o 96 ore di permesso retribuito per i caregiver. Un’altra opzione è quella di abbassare il tetto definitivamente a 6 giorni o 48 ore, senza tornare alle vecchia formula dei 3 giorni.
La riforma inoltre potrebbe anche confermare la possibilità per il disabile di lavorare in smartworking. Fino a questo momento il soggetto può esercitare questo diritto stabilito durante la pandemia fino alla fine del mese di ottobre. Non è escluso che ci possa essere la proroga anche dopo la fine dell’emergenza in cui ancora si trova il nostro Paese.