Non raggiungeva livelli così bassi da 17 anni, la Cina. Una frenata, quella della produzione industriale di Pechino, che segna un altro record negativo per il colosso asiatico e che sorprende negativamente gli analisti. La rilevazione del National Bureau Statistics of China è +5%, inferiore rispetto al 5,4% e al dato rilevato precedentemente, ad aprile, sempre pari a +5,4%. Segnali di forte rallentamento anche dagli investimenti in asset fissi, la cui crescita frena al 5,6% dal 6,1% precedente ed atteso.
DETTAGLI
Il crollo della produzione industriale cinese è una delle conseguenze della disputa commerciale tra Pechino e Washington. Rallentano anche le utility (5,9% vs 9,5%) e il settore farmaceutico (5,6% vs 9,1%). Male anche computer e comunicazione (10,6% contro il 12,4%), e anche la produzione automobilistica registra un ulteriore calo (-4,7% a fronte del -1,1% precedente). Solo la produzione mineraria è aumentata (3,9% vs 2,9%). Considerando i primi cinque mesi dell’anno, la produzione industriale è cresciuta del 6%.
SERIE STORICA
Negli ultimi 5 anni, l’aumento più significativo risale a giugno 2014: +9,2%. La crescita media della produzione industriale in Cina, dal 1990 al 2019, è del 12,01%. Il massimo storico risale al mese di agosto del 1994 +29,4%. Nel gennaio 1990 il minimo: -21,1%.
MOVIMENTI DEL MERCATO
Il dato della produzione industriale è stato pubblicato a mercati chiusi. Lo Shanghai Composite ha chiuso negativo, -0,99%. In rosso anche Hong Kong: -0,65%.