Mark Mateschitz, chi è il miliardario erede di Red Bull dietro il Lipsia - Borsa&Finanza

Mark Mateschitz, chi è il miliardario erede di Red Bull dietro il Lipsia

Una panchina nella Red Bull Arena

Prima il padre Dietrich e adesso Mark Mateschitz figurano costantemente nell’annuale classifica di Forbes dei proprietari di club di calcio più ricchi al mondo. La famiglia austriaca ha rivoluzionato il mondo delle bevande energetiche con il marchio Red Bull e poi è passata alle sponsorizzazioni sportive. Il Toro Rosso è ormai un’icona del mercato e una presenza fissa nel calcio che conta da quando è alla guida dell’RB Lipsia, una delle poche squadre di Bundesliga – insieme al Bayer Leverkusen (affidato dal colosso farmaceutico al CEO spagnolo Fernando Carro) e al Wolfsburg della Volkswagen – a derogare alla regola del 50+1.

 

Chi è Mark Mateschitz, l’erede dell’impero Red Bull

Classe 1992, Mark Mateschitz è l’unico figlio di Dietrich Mateschitz e della maestra di sci Anita Gerhardter. Responsabile marketing dell’azienda tedesca di prodotti per l’igiene personale Blendax, Dietrich scopre il mondo degli energy drink durante un viaggio d’affari a Hong Kong e nel 1984 fonda il brand Red Bull con il partner thailandese Chaleo Yoovidhya. Il successo è clamoroso: nel 2023 vengono vendute in tutto il mondo 12.138 miliardi di lattine della bibita che mette le ali e il fatturato del gruppo arriva a 10,554 miliardi di euro. Mateschitz muore il 22 ottobre 2022 per un cancro al pancreas all’età di 78 anni.

Quando il padre scompare, Mark Mateschitz ha appena 30 anni, ricopre il ruolo di amministratore delegato di una delle società d’investimento del genitore e ha un rapporto controverso con la famiglia: Dietrich non si è mai sposato (la sua compagna Marion Feichtner ha 40 anni meno di lui) e la relazione con Anita, la madre di Mark, dura soltanto due anni. Laureato in Economia aziendale all’Università di Scienze Applicate di Salisburgo (FH Salzburg), il giovane erede mantiene un profilo basso: poche interviste e apparizioni mondane, look casual nelle rare uscite pubbliche, una chiacchierata relazione con Victoria Swarovski, la rampolla della dinastia austriaca dei cristalli che ha deciso di non lavorare nel business di famiglia ma di fare la cantante e conduttrice televisiva.

Insieme al business di famiglia, Mateschitz lancia il marchio Thalheimer, brand di acqua minerale, limonate e birra. La start-up nasce nel 2018, quando l’imprenditore rileva il castello di Sauerbrunn (utilizzato fino al 2001 come impianto di riempimento per le sorgenti minerali vicino a Pöls nella Stira) e produce bevande e bibite analcoliche, vendute inizialmente solo nei bar e ristoranti di Mateschitz nella zona del Red Bull Ring, il circuito automobilistico e motociclistico di Spielberg. Inoltre, con sua madre Anita, Mark porta avanti i progetti della Red Bull Wings for Life, una fondazione senza scopo di lucro che finanzia ricerche sul midollo spinale.

 

Il suo patrimonio netto

Nella classifica 2023 stilata da Forbes sui miliardari nel calcio, Mark Mateschitz si piazza al 31esimo posto: il suo patrimonio ammonta a 39,6 miliardi di dollari. Alla morte del padre, infatti, Mateschitz eredita la quota del 49% della Red Bull GmbH. Successivamente si dimette da dipendente del gruppo per concentrarsi esclusivamente sul suo ruolo di azionista. Il restante 51% è di Chalerm Yoovidhya, il figlio del co-fondatore Chaleo, scomparso nel 2012. La fortuna del businessman di Bangkok è stimata in 33,4 miliardi di dollari.

Amante di tutti gli sport, Mateschitz studia da anni per prendere il posto del padre e gravita nel calcio da sempre, ma in particolare dal 2022 quando subentra a Dietrich nella gestione della multinazionale di famiglia. Oltre che dei team di Formula 1, Moto GP, Superbike, Moto 2, Moto 3 e hockey e del Lipsia in Germania, Red Bull GmbH è proprietaria dei New York Red Bulls nella MLS statunitense, del Salisburgo nella Bundesliga austriaca e del Fussballclub Liefering nella Erste Liga, del Bragantino nel Brasileirão e del Red Bull Brasil nella A2 paulista.

 

Il valore dell’RB Lipsia

Grazie al lavoro di Mateschitz junior, degli amministratori delegati Florian Hopp e Johann Plenge e del direttore sportivo Rouven Schröder, il Lipsia è diventato uno dei club che valgono di più al mondo. Un rapporto di Statista per il 2023 che considera il franchising, le proprietà e tutte le attività collegate, stima il valore di mercato della società in 465,6 milioni di euro. Nel periodo dal 2014 (primo anno in Bundesliga) al 2020, la crescita nel fatturato è del 231%: da 81 a 270 milioni di ricavi, con impennata di costi dal personale ai calciatori.

Presente da otto anni in Bundesliga, l’RB Leipzig (RB non vuole dire Red Bull perché in Germania c’è il divieto di inserire un brand all’interno del nome ma RasenBallsport, ovvero il gioco del pallone sul prato) ha una rosa molto giovane: nella stagione 2023-2024 l’età media è di 25 anni e Transfermarkt stima il suo valore in 496,90 milioni di euro. Insieme al trequartista Xavi Simons (che però è di proprietà del Paris Saint-Germain), Loïs Openda rappresenta una futura plusvalenza da record: il suo valore di mercato è già stimato in 60 milioni.

 

Quanto ha speso sul mercato

Particolarmente odiata da tutti gli altri tifosi tedeschi, Red Bull non bada a spese per far crescere il Lipsia: la multinazionale austriaca è protagonista di massicci investimenti, a partire dall’acquisizione della licenza sportiva dell’SSV Markrandstadt passando per i tanti milioni di euro sborsati ogni anno nel settore giovanile e nel calciomercato. Ad oggi gli acquisti più costosi dei Roten Bullen (i Tori Rossi) sono quelli dell’attaccante belga Loïs Openda (38,5 milioni di euro al Lens), del difensore croato Joško Gvardiol (36,8 milioni alla Dinamo Zagabria, rivenduto al Manchester City per 90 milioni) e del centrocampista ungherese Dominik Szoboszlai, preso per 36 milioni dal Salisburgo e ceduto al Liverpool per 70 milioni.

Particolarmente significativo è il caso della Red Bull Arena: l’ex Zentralstadion viene rilevato nel 2017 dalla ZSL Betreibergesellschaft (insieme ai diritti di gestione, sfruttamento e naming rights) e trasformato in un impianto da 47.069 posti con lavori di rinnovamento per un costo complessivo di 50 milioni di euro. Il risultato è uno stadio moderno e all’avanguardia, dal design avveniristico e con aree per l’intrattenimento e lo svago, negozi e ristoranti. Questo schema è stato adattato anche alla Red Bull Arena di Salisburgo.

 

I risultati sportivi con la sua gestione

L’impero calcistico dei Mateschitz nasce nel 2009: il Lipsia vuole essere un laboratorio fatto di idee e progettualità, dove sperimentare un gioco compatto e offensivo, strutture innovative, valorizzazione del settore giovanile e dello scouting, aggressive operazioni di marketing e sistema delle franchigie. In palmarès il giovane club tedesco conta due Coppe e una Supercoppa di Germania, due secondi posti in Bundesliga (il primo nel 2016-2017: la stagione di debutto nel massimo campionato), le semifinali di Champions League nel 2019-2020 e di Europa League nel 2021-2022.

In panchina si susseguono allenatori funzionali al progetto, tutti profili perfetti per guidare una formazione che ama il pressing, la solidità difensiva e l’intensità: Ralph Hasenhüttl, Ralf Rangnick, Julian Nagelsmann, Jesse Marsch, Domenico Tedesco, Marco Rose. È in particolare con Nagelsmann e Rose che il Lipsia diventa una squadra unica, capace di proporre un gioco fluido e convincente, di valorizzare al meglio le individualità della rosa e di trasformarsi in una seria pretendente al Meisterschale.

AUTORE

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Alessandro Zoppo

Ascolta musica e guarda cinema da quando aveva 6 anni. Orgogliosamente sannita ma romano d'adozione, Alessandro scrive per siti web e riviste occupandosi di cultura, economia, finanza, politica e sport. Impegnato anche in festival e rassegne di cinema, Alessandro è tra gli autori di Borsa&Finanza da aprile 2022 dove si occupa prevalentemente di temi legati alla finanza personale, al Fintech e alla tecnologia.

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