Scende sotto i 1.600 dollari l’oncia. Lunedì l’oro era a 1.689. I traders: “Tutti vendono ovunque e qualunque cosa. Quando i ribassi riguardano qualsiasi asset allora è vero panico”
Anche l’oro è crollato. Il coronavirus non è e non deve tramutarsi in panico per le strade. Ma lo sta diventando sui mercati e lo conferma proprio la seduta al ribasso del metallo giallo. Universalmente riconosciuto come bene rifugio per eccellenza, dopo i massimi raggiunti il 24 febbraio scorso a 1.689 dollari l’oncia, il gold è rimasto sotto i 1.660 nei giorni successivi, e nella seduta odierna sta registrando un calo del 4% a 1.580 $, dopo i minimi della settimana. E questo, nonostante i mercati azionari siano in forte perdita, sia in Europa che a Wall Street.

Grafico Oro by TradingView
“Forti perdite anche per il bitcoin. Resiste, si fa per dire, solo il palladio”
“Quando i ribassi riguardano qualsiasi asset, allora si può parlare di vero panico. Perché tutti vendono ovunque e qualunque cosa” è il commento di Paolo Nardovino, Main Trend Analysis nel suo intervento su Le Fonti Tv. L’analista sottolinea anche il fatto che il bitcoin, altro rifugio da “ultima spiaggia” per molti investitori, sia sceso notevolmente: dai 10.400 di metà febbraio agli 8.500 attuali, mentre del Dollaro si è osservato il movimento fortemente ribassista proprio nella vigilia, in perdita anche con lo yen giapponese, scivolato nelle scorse settimane a causa del crollo del Pil del Giappone, vicino alla recessione tecnica e che quindi sta cercando di recuperare terreno. “L’unico metallo prezioso ancora in bolla rialzista, per così dire, è il palladio” aggiunge Nardovino. Il metallo raro effettivamente ha guadagnato più dell’11% nei primi quattro giorni della settimana, mentre oggi è in prese di beneficio con un forte calo del 6,1%, perdite che comunque non modificano il trend positivo sia nel breve che nel lungo periodo, non distante dai massimi storici raggiunti nella vigilia a quota 2.879 $.

Grafico Palladio by TradingView
Ci sono ancora le basi per un oro a 2.000 dollari l’oncia
Un altro trader, Antonio Carnevale, spiega che il ribasso dell’oro potrebbe essere dovuto anche a “semplici” compensazioni: “C’è da dire che per un breve periodo le borse hanno sostanzialmente mentito. Crescevano insieme azionario e oro. Per non imbattersi in rischi elevati, in questo periodo in cui c’è ancora molta incertezza sul coronavirus, gli investitori con oro e azioni in portafogli, per evitare le perdite forti che si stanno registrando sugli indici azionari, vendono anche l’oro. Siamo ancora comunque su livelli molto alti, superiori al 1.600 dollari l’oncia. per questo la previsione è che il metallo prezioso possa ancora raggiungere a quota 2.000”. Non bisogna dimenticare che a inizio aprile arriveranno le nuove trimestrali, e viste le numerose chiusure di aziende e società, è probabile che i numeri siano sostanzialmente negativi, con conseguenti nuove perdite in borsa sull’azionario.
Scenari… casalinghi
Netflix è ancora in fase rialzista, anche se nella seduta odierna e alla vigilia ha registrato due shooting star consecutive. Molti analisti sostengono che se la pandemia dovesse arrivare anche negli States, la gente potrebbe aumentare in maniera sensibile l’utilizzo dei servizi offerti proprio da Netflix, che farebbe da traino all’intero settore. Stesso discorso può valere per Mediaset, che però è penalizzata dal listino italiano.