Perché quotazioni argento e rame hanno andamento opposto?

Perché quotazioni argento e rame hanno andamento opposto?

Materie prime: perché argento e rame hanno avuto un andamento opposto quest'anno

Quest’anno rame e argento hanno seguito percorsi differenti sul mercato delle materie prime. Il primo è cresciuto molto con un rialzo delle quotazioni di circa il 23%, il secondo ha perso parecchio terreno facendo registrare un passivo del 17%. Eppure il metallo prezioso ha avuto un momento di grazia all’inizio del 2021 quando vi è stata un’esplosione degli acquisti provenienti soprattutto dalla piattaforma Reddit, dove i social traders si erano coalizzati per affondare i fondi che avevano puntato al ribasso.

Il tentativo doveva assumere le sembianze di quanto fatto con le meme stock come GameStop e AMC Entertainment, dove si sono viste le quotazioni salire a prezzi folli per effetto della chiusura delle posizioni ribassiste da parte dei venditori allo scoperto. L’intento degli investitori retail è naufragato presto con l’argento, perché l’entità del mercato di una materia prima come questa non è minimamente paragonabile a quella dei titoli azionari coinvolti nelle operazioni di short squeeze. E ora il metallo grigio è in procinto di chiudere il peggiore anno dal 2014.

 

Argento e rame: perché i prezzi hanno seguito strade opposte

Ma come mai argento e rame hanno vissuto un 2021 opposto per quanto riguarda le sorti di Borsa? Nelle scelte d’investimento gli operatori di mercato sono stati spinti da vari fattori. Intanto intorno all’argento non si è creato l’ambiente economico ideale. La crescita globale post pandemica non ha portato gli investitori verso i metalli preziosi, considerati maggiormente porti sicuri nei momenti di recessione. A questo si aggiunge anche il fatto che si sono elevate le aspettative di rialzo dei rendimenti per via dell’inflazione e questo comporta un aumento del costo opportunità di detenere un’attività non redditizia come l’argento.

Inoltre quest’ultimo viene utilizzato meno nei processi industriali rispetto ad altri metalli come l’alluminio ad esempio. Infine il metallo prezioso è visto come una versione ad alto beta dell’oro, ovvero quando quest’ultimo diminuisce di prezzo l’argento lo fa ancora di più. E quest’anno l’oro ha perso valore sul mercato.

Viceversa il rame ha trovato sulla sua strada diversi venti favorevoli. La forte domanda che è arrivata dalla Cina si è abbinata con le interruzioni di produzione delle miniere per effetto della variante Delta del Covid-19. Questo ha provocato uno squilibrio nel mercato della domanda e dell’offerta, attenuatosi solo a partire da luglio del 2021. Al riguardo il mese scorso l’International Copper Study Group ha pubblicato il bilancio mondiale del rame raffinato aggiornato alla fine di agosto, rilevando un deficit di circa 107 mila tonnellate.

 

Outlook 2022: quali previsioni per le due materie prime?

A giudizio di IHS Markit, società di fornitura dati economici e finanziari con sede a Londra, i 2 metalli continueranno a seguire tendenza opposte. L’argento ha caratteristiche che non lo rendono interessante dal punto di vista industriale e i prezzi attuali relativamente bassi incentiveranno l’offerta da parte delle miniere, a cui corrisponderà una domanda piatta di gioielli al dettaglio. Per questo motivo gli analisti della società stimano un prezzo per il 2022 che si aggira intorno ai 20 dollari l’oncia.

Diverso è il discorso per quanto concerne il rame. Il metallo rosso dovrebbe rallentare la crescita del consumo al 3,6% nel 2022 dal 4,7% dell’anno in corso, per effetto della crisi del sistema immobiliare cinese. Questo però sarebbe compensato dall’aumento dal 4% al 5% della produzione raffinata. Nel complesso le previsioni sono per un mercato del rame che continuerà ad essere stretto, con prezzi che si manterranno relativamente alti.

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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