Tengono Intesa, Bper e Bpm nonostante lo spread a 207. Moncler ed Stm i titoli peggiori
Non si arresta la tempesta sui mercati avviata venerdì con le minacce di nuovi dazi da parte di Donald Trump nei confronti della Cina. La risposta del Dragone non si è fatta attendere: Yuan svalutato ai minimi dall’inizio delle crisi finanziaria globale per garantire la competitività dei prodotti asiatici e divieto alle imprese cinesi di acquistare prodotti agricoli americani. Una guerra che prosegue, dunque, affossando i mercati internazionali. Wall Street negativa, borse europee e Piazza Affari pure. Milano non fa eccezione, nonostante sia uno dei listini a registrare meno perdite, per una chiusura pari a 20.773 , in ribasso dell’1,3% sostenuto dal comparto bancario. Ancora in aumento lo spread, che cresce fino a 208 punti base sulla scia di un mese di agosto che si preannuncia caldo, con la maggioranza chiamata alla prova di maturità sulla manovra economica, sulla Tav ma soprattutto sul decreto sicurezza bis in Senato, dove Lega e M5S hanno chiesto la fiducia. Il via libera, se arriverà, è prevista per questa sera: Forza Italia e Fratelli d’Italia dovrebbero votare no. “Vergogna” è stata una delle parole gridate dai banchi del Pd mentre Pietro Grasso, ex presidente del Senato, ha evocato paragoni con Mussolini, il fascismo e il Ventennio.
In ambito macroeconomico, l’indice dei direttori agli acquisti dei servizi ha registrato un aumento al di sopra delle attese, ma il punteggio di 52,7 rimane il più debole tra le quattro grandi nazioni dell’Eurozona. Buone notizie dall’Istat, secondo cui la tendenza alla flessione della produzione industriale e più in generale dell’economia dovrebbe essersi esaurita.
Tra i titoli sotto i riflettori Fca, che ha chiuso riducendo le perdite a -0,3%, dopo la notizia pubblicata sabato dal Wall Street Journal sulla possibile riapertura delle trattative con Renault e Nissan, in scia ai conti in rosso (pesante) che ha pubblicato l’azienda giapponese la scorsa settimana.
TITOLI MIGLIORI
Bper: +1,53%
Il comparto bancario riesce a rimbalzare dopo le pesanti perdite di venerdì e nonostante lo spread abbia chiuso a 209, il massimo dal 9 luglio scorso. Premiati soprattutto i titoli delle società che hanno registrato buone trimestrali mentre Unicredit ha perso lo 0,3% in attesa dei conti che verranno pubblicati il 7 agosto. Il trend resta negativo nel breve periodo.
Bpm: +1,05%
Anche per il Banco milanese il trend è ribassista nel breve periodo e chiude le contrattazioni in area minimi dal 18 giugno scorso.
Intesa Sanpaolo: +0,78%
Tiene il supporto 1,9570 per il titolo della banca guidata da Carlo Messina, ma è più probabile uno scivolamento a 1,8750 che la rottura della resistenza a 20,60.
TITOLI PEGGIORI
Moncler -5,1%
A soffrire inevitabilmente i titoli più soggetti all’export, e quindi il comparto del lusso e della tecnologia. Cinque sedute negative su sei per Moncler, in caduta libera, che ha perso oltre 12 punti percentuali nell’ultima settimana. I 34,29 euro di oggi sono il minimo dal 13 giugno.
Stm -4,3%
E’ un altro dei titoli più in sofferenza del braccio di ferro commerciale tra Usa e Cina: la guerra tra i due colossi, va ricordato, è soprattutto tecnologica e inevitabilmente il comparto ne risente. A 15,010 euro è record negativo dal 26 giugno scorso.
Cnh -4,2%
Prosegue il trend negativo del titolo della società industriale italo-americana, per quello che è un andamento molto simile rispetto a Stm e Moncler: come per il titolo del lusso, 8,326 è il minimo dal 13 giugno scorso.
ANALISI FTSE MIB
Come detto non è il peggior listino del vecchio continente Piazza Affari, che è riuscita a mantenere le perdite attorno all’1,3% per tutta la durata della seduta. I 20.773 punti con cui il listino milanese ha chiuso oggi va nella direzione di un possibile sfondamento dei supporti fissati venerdì a quota 20.650 per un trend negativo ormai già avviato.
SPREAD
Avvio poco mosso, poi il differenziale tra Btp e Bund ha ripreso a crescere nel pomeriggio, alla notizia della fiducia che il governo chiederà per il Decreto Sicurezza Bis: alle 16, su Piazza Affari, lo spread era a 203, alle 17.30 ha raggiunto il massimo a 209 per poi chiudere a 207 punti base. Stabile il rendimento del titolo decennale italiano è aumentato: +1,56%.