Rendimenti bond a picco con variante sudafricana, ecco il motivo

Rendimenti bond a picco con variante sudafricana, ecco il motivo

Rendimenti a picco con variante sudafricana, si allontana aumento tassi Banche Centrali

Rendimenti dei bond a picco sui mercati internazionali dei Titoli di Stato nel giorno in cui il Covid torna a preoccupare gli investitori. Ecco cosa spinge i risparmiatori a comprare obbligazioni e vendere azioni

Rendimenti bond a picco in queste ore, con la nuova variante sudafricana del Covid-19 fa davvero paura. Sui mercati internazionali si sta vedendo un incremento dei prezzi dei titoli di Stato, con i rendimenti dei T-Note USA a 10 anni sprofondati del 6,45% all’1,53% e quello dei Gilt britannici decennali in calo dell’11,57% a 0,8590%. Sembrerebbe una situazione anomala in quanto solitamente quando subentrano elementi di shock nei mercati che trasmettono incertezza si ha una svendita delle obbligazioni e una risalita dei rendimenti. Quello in atto è invece un movimento opposto e contrario. Il motivo è da ricercarsi nelle speculazioni degli operatori di mercato sulle future mosse delle Banche centrali.

Banche Centrali: con la variante sudafricana si allontana rialzo tassi 

La situazione attuale infatti è tutta particolare. Gli investitori si attendevano fino a oggi che la Federal Reserve e la Bank of England attuassero a breve una stretta sui tassi d’interesse per frenare l’avanzata inarrestabile dell’inflazione. Specialmente la BoE avrebbe potuto aumentare il costo del denaro già nella prossima riunione a dicembre, mentre la Fed avrebbe anticipato alla seconda metà del 2022 il rincaro del tasso ufficiale di sconto rispetto al 2023 indicato come obiettivo.
Adesso tutto va riconsiderato, perché se questa nuova variante si dovesse diffondere potrebbe creare un altro arresto violento alla ripresa economica, allontanando giocoforza la data in cui le Banche centrali stringerebbero i cordoni della borsa. E questo cambio di scenario va dunque riconsiderato nei prezzi delle obbligazioni e nei rendimenti dei bond. Le notizie che stanno arrivando da tutto il mondo non sono molto rassicuranti. Le compagnie di viaggio stanno cancellando i voli da e per il Sudafrica, dopo che moltissimi Paesi hanno chiuso i confini con la Regione. La situazione potrebbe prestarsi a ulteriori restrizioni nei prossimi giorni e questo significa che le aziende di viaggio potrebbero essere soggette a un altro shock che probabilmente non si potrebbero permettere.
Per il momento quindi il mercato pensa che la BoE farà slittare a febbraio il primo aumento dei tassi post-pandemico, mentre la Banca Centrale statunitense sposterebbe da giugno a settembre il mese d’intervento. Per l’Europa il problema non si pone. La BCE ha espresso chiaramente che la politica monetaria resterà immutata per tutto il 2022; al più questa nuova situazione ridimensionerà ulteriormente le pressioni da parte della Bundesbank sulle restrizioni monetarie che a suo giudizio avrebbe dovuto attuare l’Eurotower.
Secondo Pooja Kumra, senior strategist dei tassi europei presso la Toronto-Dominion Bank, nelle prossime 2 settimane ci potrebbero essere ancora pressioni sui mercati monetari e in questo momento le Banche Centrali probabilmente rimarranno più solidali prima di rimuovere qualsiasi misura di accomodamento. Ipotesi confermata da Peter Chatwell, stratega multi-asset di Mizuho International Plc, che ha affermato che se questa variante risulterà essere potente come sembra annullerà la necessità di un inasprimento monetario verso cui la maggior parte degli istituti centrali si stava orientando.

Variante sudafricana: ecco cosa si sa

Su questo nuovo ceppo del Covid-19 che si sta sviluppando in Sudafrica ancora non si sa moltissimo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità e gli scienziati stanno studiando il virus, isolato in laboratorio per cercare di capire quali possono essere gli effetti e la pericolosità.
L’allarme è stato lanciato ieri dagli scienziati africani, che hanno affermato come la nuova variante denominata B.1.1.529 abbia un numero di mutazioni che per ora sono 32 e potrebbe sia essere maggiormente infettiva che aggirare l’efficacia dei vaccini. L’unica buona notizia è che essa viene individuata dai tamponi molecolari, pertanto potrebbe essere trovata in fretta. Il problema serio è che in Sudafrica solo il 28% della popolazione è vaccinato, il che fa pensare che la variante si diffonderà molto in fretta nei prossimi giorni.

AUTORE

Johnny Zotti

Johnny Zotti

Laureato in economia, con specializzazione in finanza. Appassionato di mercati finanziari, svolge la professione di trader dal 2009 investendo su tutti gli strumenti finanziari. Scrive quotidianamente articoli di economia, politica e finanza.

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