La protezione del capitale diventa l’obiettivo primario degli investitori nelle fasi di avversione al rischio sui mercati azionari. Le Borse, dopo aver fatto bene nei primi cinque mesi dell’anno, potrebbero non essere in grado di replicare lo stesso andamento nella seconda parte del 2023. Société Générale ha deciso così di proporre tre nuovi certificati d’investimento caratterizzati da una protezione totale del valore nominale e l’accumulo di un premio mensile dell’1% il cui pagamento è condizionato al richiamo anticipato del prodotto, a discrezione dell’emittente.
Le incognite sui mercati: default e recessione
I mercati azionari hanno iniziato da martedì 23 maggio a preoccuparsi seriamente per il rischio che gli Stati Uniti vadano in default. Finora non è mai successo e le conseguenze sarebbero terrificanti per tutta la finanza e l’economia globale. Joe Biden, presidente degli Stati Uniti e Kevin McCarthy, leader del Partito repubblicano, non hanno ancora trovato la quadra che permetterebbe di alzare il tetto del debito Usa, ora a 31.400 miliardi di dollari, ed evitare il default.
Non è la prima volta che la decisione viene presa all’ultimo minuto ma il segretario al Tesoro Usa, Janet Yellen, ha lanciato l’allarme sulla data limite, l’1 giugno. L’eventuale accordo darebbe un impulso positivo molto forte ai mercati azionari ma non cancellerebbe le nubi che offuscano la seconda parte dell’anno. A cominciare dal rischio recessione, in aumento dopo la crisi bancaria che ha favorito una restrizione nell’erogazione del credito a famiglie e imprese. Su quest’ultimo, inoltre, si stanno scaricando gli effetti della manovra di rialzo dei tassi di interesse delle Banche centrali, peraltro non ancora terminata.
Negli ultimi giorni, infatti, è tornata a fare proseliti tra gli analisti la possibilità che la Fed operi un nuovo rialzo dei tassi di interesse da 25 punti base prima di fermarsi. La pensano così quasi un analista su tre. In Europa, per contro, è sempre più forte la voce dei falchi che vorrebbero da due a tre rialzi dei tassi di interesse.
Come funzionano i certificati emessi da Société Générale
I tre certificati Callable Equity Protection 100 su azioni italiane emessi da Société Générale e quotati sul mercato EuroTLX di Borsa Italiana hanno una scadenza massima fissata al 28 dicembre 2026 ma possono essere richiamati anticipatamente dall’emittente su base mensile. In caso di richiamo anticipato, il certificato restituirà all’investitore il valore nominale di 100 euro e la percentuale di premi accumulata fino a quel momento (1% mensile).
Alla scadenza finale, se il sottostante avrà registrato una performance positiva rispetto al valore iniziale, tale performance verrà girata all’investitore, mentre in caso di performance negative del sottostante verrà restituito il solo valore nominale del certificato.
Tre sottostanti forti: Enel, Intesa Sanpaolo, Eni
I tre certificati emessi da Société Générale sono costruiti su tre azioni italiane, tra le più importanti quotate sull’indice FTSE Mib della Borsa Italiana:
• ISIN XS2395029114 ha come sottostante Enel e strike a 5,978 euro
• ISIN XS2395029205 ha come sottostante Eni e strike a 13,396 euro
• ISIN XS2395029387 ha come sottostante Intesa Sanpaolo e strike a 2,403 euro
Rispetto agli strike iniziali, rilevati lo scorso 17 maggio, alla chiusura di seduta di martedì 23 maggio Enel segna un rialzo dello 0,88%, Eni perde lo 0,08% e Intesa Sanpaolo sale del 2,60%. Da inizio anno, sempre con rilevazione ai valori di chiusura della seduta del 17 maggio, i tre titoli hanno una performance rispettivamente del +19,9%, +0,73% e +12,7%. La data di valutazione finale è in calendario per il 17 dicembre 2026.