Giornata in deciso territorio positivo quella odierna per il titolo Terna, su cui impattano gli obiettivi ambiziosi comunicati dalla società e presenti nel nuovo piano industriale. Andiamo a vedere i principali target presenti all’interno di esso.
Nell’aggiornamento del piano industriale 2021-2025 “Driving Energy” la società italiana, operante nelle reti di trasmissione dell’energia elettrica, accelera con ulteriori 10 miliardi di euro gli investimenti per la transizione energetica e lo sviluppo del Paese. Questi saranno finalizzati per lo sviluppo delle fonti rinnovabili e gli obiettivi di decarbonizzazione dovrebbero portare all’installazione di 60-70 GW di eolico e fotovoltaico entro i prossimi 8 anni.
In questo contesto i ricavi a fine 2025 dovrebbero attestarsi a 3,08 miliardi di euro con un ebtida a 2,14 miliardi di euro; nel corso dell’anno in corso i ricavi dovrebbero invece crescere a 2,74 miliardi di euro, mentre l’ebtida è vista a 1,9 miliardi di euro. L’utile netto nell’anno in corso dovrebbe essere a 0,39 euro per raggiungere gli 0,45 euro nel 2025.
Nonostante i nuovi investimenti, Terna punta a conservare una solida e sostenibile struttura del capitale, con l’obiettivo di mantenere l’attuale livello di rating, un costo del debito netto pari all’1,3% e un rapporto debito netto / RAB pari a circa il 60% al 2025.
Per quanto riguarda il dividendo questo sarà pari all’8% per i prossimi 2 anni, mentre nel 2024 e 2025 viene confermato al previsione di un payout al 75%, con un dividendo minimo uguale al dividendo di competenza dell’esercizio 2023.
Azioni Terna: analisi tecnica e strategie operative
Andiamo ora ad esaminare il grafico del titolo. Nonostante la fase correttiva a cui abbiamo assistito all’inizio di marzo, il trend rialzista sul titolo Terna rimane sempre ben saldo. Nel breve termine la tenuta dei primi supporti situati nei pressi dei 6,90 euro dovrebbe far riprendere gli acquisti che potrebbero spingere le quotazioni in direzione dei 7,25 euro e a seguire verso i massimi di sempre posti in area 7,50-7,55 euro. L’eventuale superamento di quest’ultimi livelli andrebbe a rafforzare ulteriormente in trend primario aprendo la strada per allunghi verso la soglia degli 8 euro.
Al contrario leggeri segnali di negatività li avremmo con discese sotto i 6,90 euro con primi target ribassisti sui 6,75 euro e a seguire 6,50 euro. Solo con la rottura di questi supporti, che rappresentano i minimi del 2022, il titolo andrebbe ad indebolire il trend primario mettendo nel mirino i minimi degli ultimi 11 mesi posizionati nei pressi dei 6,10 euro.