Gli studiosi descrivono la dipendenza da social network come un’eccessiva preoccupazione di ciò che accade sui social e una spinta forte all’utilizzo compulsivo che porta a trascurare altre attività. Gli azionisti di Tesla sono preoccupati che l’amministratore delegato della società, Elon Musk, abbia sviluppato una dipendenza da Twitter. Da quando il pirotecnico uomo d’affari ha deciso di acquistare l’uccellino celeste il titolo della casa produttrice delle automobili più futuristiche in circolazione è crollato. Da fine marzo 2022, quando Musk ha annunciato di voler comprare il social network, l’azione ha lasciato sul terreno il 65% della sua capitalizzazione. Nel solo mese di dicembre Tesla ha perso 37 punti percentuali in Borsa con volumi di scambio in preoccupante crescita (rilevazione aggiornata al 23/12/2022).
Le azioni Tesla per finanziare l’acquisto di Twitter
Tesla appare sempre più coinvolta nell’acquisizione da 44 miliardi di dollari di Twitter. Nel corso del 2022 Elon Musk ha venduto 94,2 milioni di azioni della casa automobilista per un valore di quasi 23 miliardi di dollari, riducendo la sua quota dal 17% di un anno fa. La sua presa sul gruppo non si è allentata grazie al controllo di azioni con voto plurimo. Gli altri azionisti iniziano però ad agitarsi. Ross Gerber, amministratore delegato di Gerber Kawasaki Wealth Management, ha invitato il consiglio di amministrazione di Tesla a svegliarsi in quanto il suo compito “è proteggere gli azionisti. Fino a questo momento non hanno fatto niente, assolutamente niente”.
Musk ha promesso di non vendere più azioni di Tesla per almeno 18 o 24 mesi, una promessa che aveva già fatto prima dell’ultima vendita, quella di settimana scorsa (22 milioni di azioni). Ha inoltre promesso un buy back una volta che la portata della prossima recessione (è molto pessimista) sarà chiara. Il problema tuttavia sta diventando la credibilità del manager (che ha perso anche il titolo di uomo più ricco del mondo). Gli investitori non sanno più quando Musk si comporta da Musk o da amministratore delegato di Tesla. La sua dichiarazione di essere alla ricerca di un AD per sostituirlo in Twitter è stata accompagnata da una battuta che ne ha sminuito il valore: “Me ne andrò quando troverò qualcuno abbastanza pazzo da sostituirmi”.
Salvare Twitter sembra essere diventata l’unica questione di importanza per Musk. Forse perché ci ha dovuto mettere così tanti soldi per mantenere la sua incauta offerta di marzo scorso. Offerta che avrebbe voluto rivedere al ribasso ma che ha dovuto confermare per non essere invischiato in una pesante battaglia legale. E per salvare Twitter Musk deve guardare anche al debito generato dall’acquisizione che obbliga al pagamento di interessi per oltre un miliardo di dollari l’anno. Tanto denaro per una società che finora non ha mai generato utili annuali e vede ridursi il numero di utenti.
Come sta Tesla?
Il produttore di automobili ha dichiarato di aver consegnato, nel terzo trimestre del 2022, 343.000 automobili in tutto il mondo, il 30% in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Nonostante la crescita il dato è rimasto sotto alle attese degli analisti a 364.000 veicoli. Tesla ha messo in evidenza le difficoltà incontrate nell’effettuare le consegne e nel reperire le materie prime. Il fatturato è cresciuto del 56% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (ma bisogna tenere conto del rialzo dei prezzi dei listini) e i profitti del 47% a 5,38 miliardi di euro. Tra le note positive il ritorno al primo posto nelle classifiche di vendita europee di automobili green della Tesla Model Y, con una quota di mercato del 17,1%.
Il gruppo automobilistico di Elon Musk, inoltre, ha confermato il blocco delle assunzioni e l’avvio di una nuova campagna di licenziamenti a partire dal primo trimestre 2023. Il manager sudafricano lo ha promesso nello scorso giugno quando ha comunicato di voler licenziare il 10% della propria forza lavoro viste le prospettive negative per l’economia. In Twitter il taglio ha riguardato il 50% dei dipendenti.
Il consensus degli analisti di Bloomberg vede, alla rilevazione del 23 dicembre, 55,6% di posizioni “buy”, 31,1% di posizioni “hold” e 13,3% di posizioni “sell”. Il target price medio è di 255,07 dollari, circa il doppio del valore attuale dell’azione in Borsa.
L’analisi tecnica e le strategie operative sul titolo
L’accelerazione al ribasso delle quotazioni di Tesla in Borsa hanno portato le azioni su livelli di oltre due anni fa, settembre 2020. Si tratta di un livello importante. In quest’area Tesla si era poggiato dopo il rally partito a marzo che l’aveva consacrata tra i big di Wall Street. Oggi questa area è chiamata ad evitare all’azione Tesla lo smacco di un ritorno sotto i 100 dollari di quotazione. Il quadro grafico non è rassicurante con i volumi record in vendita che hanno accompagnato le ultime dieci sedute. A Tesla manca perfino il supporto degli oscillatori. L’Rsi, pur essendo in area di ipervenduto, non ha mostrato finora divergenze rispetto all’andamento della quotazione.
L’ingresso al rialzo è quindi consigliabile solo dopo aver visto il titolo stabilizzarsi intorno ai livelli attuali. Difficile al momento ipotizzare una ripartenza improvvisa, a meno che Musk non si metta a comprare azioni. L’area dove costruire una fase di riaccumulo è quella dei 110-137 dollari. Al di sotto Tesla andrebbe all’esame dei 100 dollari. Al di sopra ci si potrebbe riavvicinare a quota 150.

Tesla: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
Per quanto riguarda l’operatività, chi volesse sfruttare un rimbalzo interno all’area 110-137 dollari potrebbe aprire posizioni long a 128 dollari con target a 134,9. Lo stop loss potrebbe essere posizionato a quota 122 dollari. Per questo tipo di operatività può essere utilizzato un Certificato Turbo24 di IG con facoltà long su Tesla che abbia il livello di Knock-Out (KO) inferiore alla zona scelta per lo stop loss indicato.
Nel dettaglio, il Certificato Turbo24 Long con ISIN DE000A23TL80 propone un livello di KO a 103,0802 dollari e leva 4. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo di controllare il moltiplicatore, sotto la voce info. L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché ciò accada le quotazioni di Tesla dovranno raggiungere il livello di KO del Certificato.