Il fondo americano KKR ha presentato a Telecom Italia un’offerta non vincolante per l’acquisto di una partecipazione nella NetCo che comprenderà il perimetro gestionale e infrastrutturale della rete fissa e per una partecipazione in Sparkle. Il Consiglio di amministrazione di TIM si riunirà il prossimo 24 febbraio per decidere se accettare o rifiutare l’offerta non vincolante. Il nuovo tentativo del fondo Usa arriva dopo l’offerta del novembre 2021, rifiutata. Allora KKR aveva messo sul piatto 0,505 euro (contro una quotazione di Borsa a 0,35 euro) per il 100% di TIM. Non sono noti i termini della nuova proposta, ossia la quota della NetCo che KRR vorrebbe acquisire né la cifra messa sul piatto. Tantomeno sono note al momento informazioni che il governo ritiene molto importanti come le prospettive occupazionali. Il mercato ha reagito premiando l’azione TIM con un rialzo di quasi il 10% nella seduta di giovedì 2 febbraio ma ora aspetta ulteriori evoluzioni. Quali potrebbero essere?
Governo e Vivendi osservano
L’offerta di KKR è osservata speciale da diversi interessati al dossier TIM, ciascuno con i suoi obiettivi. Sono in particolare due, a cui aggiungere Macquarie che controlla il 40% di Open Fiber ed è interessata indirettamente alla vicenda della compagnia telefonica nazionale.
- Governo: controlla il 9,81% di TIM tramite Cdp e ha come obiettivo la salvaguardia di un asset strategico come la rete fissa e la tutela dei livelli occupazionali; inoltre, sempre con Cdp ha il 60% di Open Fiber, società che si occupa di sviluppare la rete in fibra ottica.
- Vivendi: è il primo azionista di TIM con una quota di quasi il 24% al prezzo di carico di 65 centesimi, più del doppio rispetto alle quotazioni attuali dell’azione e già svalutato rispetto ai prezzi originari di acquisto. Secondo alcune fonti Vivendi valuta TIM 31 miliardi di euro circa.
- Macquarie: controlla il 40% di Open Fiber che si dovrebbe fondere con TIM.
L’offerta di KKR è arrivata proprio nel momento in cui il mercato attendeva le mosse di Cassa depositi e prestiti. Secondo questa ipotesi Cdp avrebbe dovuto presentare un’offerta non vincolante per TIM dopo la pubblicazione dei risultati di bilancio, il prossimo 14 febbraio. Cosa farà ora? Rilancerà?
Le ipotesi sul campo
Secondo indiscrezioni circolate sulla stampa quotidiana Cdp potrebbe offrire 17-19 miliardi di euro per la NetCo. Il piano è di integrare la rete di TIM con quella di Open Fiber. Sempre i rumor indicano in una cifra simile l’offerta di KKR (19 miliardi di euro), più dei 10,5 miliardi offerti a novembre 2021 per tutta TIM. In entrambi i casi le proposte sono ben lontane dai desiderata di Vivendi. L’anticipo di KKR, tuttavia, potrebbe spingere Cdp ad avvicinarsi a quanto richiesto da Vivendi con un rilancio. È quello che aspetta il mercato che, dopo aver premiato l’azione TIM nella seduta di ieri oggi la sostiene sui livelli raggiunti sopra area 0,2850 euro.
L’analisi tecnica e le strategie operative sul titolo TIM
Il quadro tecnico di TIM è migliorato a partire dallo scorso 13 ottobre, quando l’azione ha toccato un nuovo minimo storico a 0,1627 euro. Da allora TIM ha messo a segno un rialzo del 75% sul FTSE Mib, con un rally che ha riportato le quotazioni su livelli mancanti da inizio giugno dello scorso anno. Anche le medie mobili a 55 e 200 giorni si sono mosse con l’azione e appaiono oggi in fase di incrocio rialzista in area 0,2315 euro.
Con il massimo di seduta del 2 febbraio a 0,2990, TIM è arrivata a contatto con un’area importante, quella degli 0,30 euro, che ha fornito supporto alle quotazioni lungo tutto l’arco temporale tra marzo 2020 e febbraio 2022. La rottura al rialzo, accompagnata da forti volumi, di area 0,2990 arriverebbe probabilmente solo con una svolta nel futuro di TIM, e quindi dopo il Cda del 24 febbraio o dopo una nuova eventuale offerta al rialzo di Cassa depositi e prestiti. In tal caso l’azione potrebbe saltare verso 0,32 euro. Un ritorno sotto quota 0,28 proporrebbe invece la chiusura del gap rialzista lasciato aperto il 2 febbraio da 0,2683 euro.

TIM: le strategie operative con i Certificati Turbo24 di IG
Per quanto riguarda l’operatività, si potrebbero valutare strategie long a partire da 0,30 euro con target a 0,32 e stop loss a 0,2820. Per questo tipo di operatività può essere utilizzato un Certificato Turbo24 di IG con facoltà long su TIM che abbia il livello di Knock-Out (KO) inferiore alla zona scelta per lo stop loss indicato.
Nel dettaglio, il Certificato Turbo24 Long con ISIN DE000A23B4C9 propone un livello di KO a 0,1499 euro e leva 2. Per trovare la corretta size di ingresso a mercato, ricordiamo di controllare il moltiplicatore, sotto la voce info. L’ammontare massimo che si potrà perdere non supererà in ogni caso l’investimento iniziale: perché ciò accada le quotazioni di TIM dovranno raggiungere il livello di KO del Certificato.