Twitter: Elon Musk vieta lo smart working, da ora in poi tutti in azienda - Borsa&Finanza

Twitter: Elon Musk vieta lo smart working, da ora in poi tutti in azienda

Twitter: Elon Musk vieta lo smart working, da ora in poi tutti in azienda

Elon Musk non transige sull’orario di lavoro in Twitter: si farà tutto in azienda. Il nuovo capo del social network ha inviato un’e-mail ai dipendenti nella quale rivela che il lavoro a distanza verrà vietato a meno di un suo esplicito consenso. Le nuove regole entreranno da subito in vigore e richiedono che il personale sia in ufficio almeno 40 ore a settimana. Inoltre, Musk ha anche eliminato giorni di riposo dal calendario che erano stati introdotti durante la pandemia.

Prima dell’arrivo dell’amministratore delegato di Tesla i lavoratori avevano stabilito un accordo con la società di poter lavorare da qualsiasi luogo. Quando il miliardario imprenditore ha all’inizio dell’anno annunciato di voler acquisire Twitter, uno dei primi temi che ha voluto affrontare è stato proprio quello dello smart working. Musk ha cercato sempre di portare avanti una cultura del lavoro basata sulla presenza fisica e ora la sta attuando.

Dal momento in cui ha preso il timone del social network l’impatto è stato pesante. In meno di due settimane Musk ha licenziato metà del personale e ha aumentato il prezzo per l’abbonamento Twitter Blue a 8 dollari. Nella lettera ai dipendenti ha chiedo che almeno la metà delle entrate dell’azienda arrivino dagli abbonamenti. “La strada da percorrere è ardua e richiederà un intenso lavoro per avere successo”, ha scritto.

 

Twitter: ecco la rivoluzione di Musk

L’atteggiamento di Musk si inserisce nel quadro di un’azienda che perde soldi, soprattutto a causa del crollo della pubblicità da cui dipende, e di un fardello da 1,2 miliardi di dollari di interessi all’anno sul debito societario. Il taglio dei costi della forza lavoro e la riorganizzazione dell’organigramma aziendale sono stati il punto di partenza del 51enne naturalizzato americano per cercare di rilanciare l’azienda. A questo si unisce la caccia sfrenata agli account non verificati nella piattaforma: “Nei prossimi giorni, la priorità assoluta è trovare e sospendere qualsiasi bot/troll/spam”, ha scritto.

Tornando ai dipendenti, finora sono stati licenziate circa 3.250 persone. Ma occorre fare una precisazione: i lavoratori lasciati a casa non sono operai over 50 che non hanno alcuna possibilità di reinserimento nel mercato del lavoro ma si tratta di validi professionisti che lavorano in un settore, come quello tecnologico, dove la richiesta è molto alta. Inoltre è stato previsto il pagamento di tre mesi di stipendio pieno.

Alla fine anche il fondatore di Twitter, Jack Dorsey, ha riconosciuto che le persone che lavoravano per l’azienda di San Francisco fossero troppe e che bisognasse in qualche modo intervenire per rendere i costi aziendali sostenibili. Forse Musk sta attuando quello che altri prima di lui non hanno avuto la forza di fare ma magari gli investitori di Twitter alla fine saranno quelli che ne trarranno maggiore beneficio.

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