Vodafone e CK Hutchison potrebbero annunciare la fusione già questa settimana o all’inizio della prossima. Lo rivelano alcuni rumors giornalistici, secondo cui le due aziende sarebbero prossime a un’integrazione che prevede la partecipazione di Vodafone per il 51% e di Hutchison per il 49%. Il gruppo combinato a quel punto varrebbe circa 15 miliardi di sterline compreso il debito, in linea con quanto aveva comunicato Vodafone nel mese di ottobre 2022.
Dall’accordo nascerà il più grande operatore mobile della Gran Bretagna, potendo contare su una base di 27 milioni di clienti. Il gruppo supererebbe colossi come BT e O2. Tuttavia, l’operazione non sarà una passeggiata di salute, perché dovrà ricevere l’assenso da parte delle autorità di regolamentazione, che in passato avevano posto il veto a transazioni che riducevano il numero di reti nei principali mercati da quattro a tre.
Su questo punto, però, sia Vodafone che Hutchison hanno cercato di mettere le mani avanti, sostenendo che la fusione creerebbe vantaggi per i consumatori, grazie a una rete per il 5G completo e l’espansione della connessione a banda larga. Alla Borsa di Londra, le azioni Vodafone sono in rialzo del 2,76% a 79,04 sterline. Mentre, il titolo Hutchison ha chiuso la seduta a Hong Kong in calo dello 0,52% a 48,15 HKD.
Vodafone-Hutchison: fusione dopo accordo travagliato
L’aggregazione tra le due compagnie di telecomunicazioni non è stata avulsa da tribolazioni. Le discussioni si sono portate avanti a lungo e sono state incentrate in particolar modo sugli scambi tra le società. A ottobre si è raggiunto l’accordo di regolare la proprietà del debito piuttosto che scambiare denaro. Ma l’ex amministratore delegato di Vodafone, Nick Read, si è dimesso a dicembre, in quanto non vi erano progressi e gli azionisti stavano facendo pressioni affinché l’azienda concordasse operazioni di integrazione con altri operatori per migliorare le prestazioni. Tali pressioni sono state raccolte dal nuovo CEO, Margherita Della Valle, che ha accelerato affinché si arrivasse a una conclusione.
Una tappa importante è stato l’incontro a marzo tra i vertici di Hutchison e i funzionari del governo britannico affinché un consolidamento trovasse il sostegno politico da parte di Downing Street. Cosa che è avvenuta dopo poche settimane. Se dai regolatori non ci saranno ostacoli, quindi, nascerà un gigante delle telecomunicazioni che il direttore finanziario di Hutchison, Frank John Sixt, il mese scorso ha definito “estremamente difficile da superare”.
Il commento degli analisti
Gli analisti della banca d’investimento Intermonte valutano la fusione tra Vodafone e CK Hutchison in chiave positiva, sia per le aziende coinvolte che per il mercato. L’intermediario sottolinea come il più grande operatore mobile locale che nascerebbe dalla fusione avrebbe una quota di mercato del 36% sulle vendite e del 34% sui clienti. Inoltre, l’accordo darebbe il là ad altre operazioni in Europa rimaste in sospeso, come quella tra Orange e MàsMovìl in Spagna, quella tra la stessa Vodafone e Nowo in Portogallo, e quella tra sempre Vodafone e Iliad in Italia.
Il problema, osserva Itermonte, potrebbe derivare dalle autorità di regolamentazione. “Non escludiamo l’imposizione di misure correttive da parte dell’antitrust britannico, compresa la riassegnazione dello spettro (l’entità combinata avrebbe circa il 46% dello spettro britannico, BT il 34%, VirginMedia/02 il 20%), a favore di nuovi operatori o di Mvno”, hanno scritto gli analisti della banca.