Nel tristemente famoso scandalo dei derivati del Monte dei Paschi di Siena, i due manager Alessandro Profumo e Fabrizio Viola sono stati condannati in primo grado a sei anni di reclusione e al pagamento di una multa di 2,5 milioni di euro ciascuno per false comunicazioni sociali e aggiotaggio. Ma qual è la differenza (e quindi la pena prevista) tra aggiotaggio comune, bancario e societario?
Cos’è l’aggiotaggio comune
L’aggiotaggio è la manipolazione informativa del mercato: come recita l’articolo 501 del Codice penale sul “rialzo e ribasso fraudolento di prezzi sul pubblico mercato o nelle borse di commercio”
chiunque, al fine di turbare il mercato interno dei valori o delle merci, pubblica o altrimenti divulga notizie false, esagerate o tendenziose o adopera altri artifici atti a cagionare un aumento o una diminuzione del prezzo delle merci, ovvero dei valori ammessi nelle liste di borsa o negoziabili nel pubblico mercato, è punito con la reclusione fino a tre anni e con la multa da euro 516 a euro 25.822.
L’aggiotaggio comune è quello specificato dal Codice penale: con questo termine si intende l’alterazione speculativa del mercato tramite la diffusione di notizie “false, esagerate o tendenziose” (in questo caso si parla di aggiotaggio informativo) e l’utilizzo di trucchi e stratagemmi (ma anche di mezzi di per sé leciti, purché usati in modo fraudolento) per favorire un aumento o una diminuzione dei prezzi. In questo secondo caso, si è al cospetto di aggiotaggio operativo.
L’aggiotaggio bancario e societario
A definire l’aggiotaggio bancario e societario è l’articolo 2637 del Codice civile, per cui
chiunque diffonde notizie false, ovvero pone in essere operazioni simulate o altri artifici concretamente idonei a provocare una sensibile alterazione del prezzo di strumenti finanziari non quotati o per i quali non è stata presentata una richiesta di ammissione alle negoziazioni in un mercato regolamentato, ovvero ad incidere in modo significativo sull’affidamento che il pubblico ripone nella stabilità patrimoniale di banche o di gruppi bancari, è punito con la pena della reclusione da uno a cinque anni.
Come spiegato in questo approfondimento, l’aggiotaggio bancario e quello societario conducono all’alterazione concreta della credibilità di istituti bancari e gruppi finanziari e del prezzo di uno strumento finanziario non quotato. Quindi la legge punisce chi, comportandosi in maniera illecita, genera sfiducia nei confronti delle banche e manipola i prezzi di mercato di strumenti finanziari per un profitto privato.
Aggiotaggio comune, bancario e societario: le differenze
I tre tipi di aggiotaggio rientrano nei reati di pericolo, ovvero i reati di pericolo astratto (presunto) e concreto che si contrappongono a quelli di danno. Nella fattispecie dei reati di pericolo, il bene tutelato dalla legge (ossia l’interesse pubblico-economico) è messo a rischio da una particolare condotta personale potenzialmente pericolosa.
La differenza principale tra aggiotaggio comune, bancario e societario è che il primo avviene sulle merci e sui valori ammessi nelle liste di borsa o negoziabili nel pubblico mercato, comportando un aumento o una diminuzione dei prezzi; il secondo viene commesso verso le banche, con l’obiettivo di condizionare la fiducia del pubblico e screditarle; il terzo si materializza nei confronti delle società, che siano non quotate oppure per le quali non è ancora stata richiesta l’ammissione alla quotazione.
Un esempio di aggiotaggio comune sono le frodi per favorire un rialzo o un ribasso dei prezzi sul mercato con dolo specifico, cioè la volontà di causare un turbamento del mercato negoziale delle merci. Esempi concreti di aggiotaggio bancario sono le operazioni spericolate dell’immobiliarista Stefano Ricucci per la scalata al gruppo editoriale RCS e il caso dei vertici della Banca Popolare di Vicenza, condannati per aver attestato falsamente il valore delle azioni del gruppo a danno dei piccoli risparmiatori. Quanto ad esempi di aggiotaggio societario, casi celebri sono quelli del crac della Parmalat di Callisto Tanzi e della scalata Antonveneta.